Riceviamo e pubblichiamo la nota di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune
“Le polemiche sul blocco delle Euro 3 diesel sono figlie delle mancate politiche ambientali degli ultimi decenni che oggi portano a scaricare sui cittadini costi e disagi delle misure tampone. E’ infatti evidente che un blocco della circolazione andrebbe accompagnato da un potenziamento del trasporto pubblico ma così non è perché, se l’amministrazione Tosi se ne fregava allegramente di norme e limiti, a quella di Federico Sboarina e Ilaria Segala interessa soltanto mostrare alla Regione di aver fatto il compitino, poco importa se i disagi e i costi vengono scaricati sui cittadini lasciati senza alternative.
Mentre Il Veneto e l’Italia continuano a pagare multe milionarie all’Unione Europea, dal 2011 ad oggi Verona ha costantemente superato il limite annuale dei 35 giorni di sforamento delle polveri e così continuerà ad essere fintanto che l’amministrazione veronese non si deciderà ad adottare piani della mobilità intelligenti come da anni promesso.
Un’azione efficace contro le polveri richiederebbe anche un adeguamento delle politiche urbanistiche, invece, dopo la grande ondata di commerciale di Tosi, si continua ad aggiungere commerciale a dosi omeopatiche su tessuto già saturo come a Verona Est (Tiberghien, Aldi…) e a Verona Sud (ex Tabacchi) e a promuovere la crescita di grandi attrattori di traffico.
Le misure strutturali di cui c’è bisogno dovrebbero prevedere il potenziamento del trasporto pubblico su ferro e su gomma, ma di ciò non c’è traccia nei piani del Comune, né in quelli della Regione.
Un aspetto dell’inquinamento spesso e volentieri trascurato riguarda gli effetti delle polveri sulla salute dei cittadini. Dovrebbe bastare consultare i numeri delle patologie legate all’inquinamento per infondere nei nostri amministratori la volontà di fare le cose per bene“.
