Bertucco al ballottaggio non voterà. E sul Partito Democratico…

 
 

Sboarina non è un voto utile per la città,Tosi resta una sciagura per Verona (con o senza Pd)”.

Così Michele Bertucco, che chiarisce la posizione del suo schieramento in ottica ballottaggio.

“Visto che in troppi si sbizzariscono su presunti accordi tra il sottoscritto e Sboarina, lo dico chiaro e tondo una volta di più: la coalizione di centro destra che fa capo all’ex assessore della prima giunta Tosi Federico Sboarina non è un voto utile per Verona, dunque il sottoscritto, per la prima volta nella sua vita, domenica 25 giugno non andrà a votare per il ballottaggio. Vada come vada, fossi interessato a poltrone e accordicchi sarei rimasto all’interno del Pd e mi sarei silenziato”.

Poi l’esponente ex capogruppo PD in consiglio comunale mette i puntini sulle i anche in riferimento alle foto che lo ritraggono in compagnia di Polato.

“Con Daniele – spiega ancora – mi sento libero di pranzare perché gode della mia stima sia sotto il profilo umano che per l’impegno profuso nell’esercizio della sua funzione pubblica contro le devastazioni della seconda giunta Tosi. La partecipazione al pranzo (un tagliere di formaggi) del candidato Sindaco Federico Sboarina si spiega col fatto che il centrodestra è interessato ad un mio parere in merito alle questioni urbanistiche di Verona, dove si nasconde il tumore – diagnosticato dalla vicenda Giacino ma non ancora rimosso – che ha peggiorato la città e la qualità di vita dei veronesi negli ultimi 10 anni”. 

Poi, con una punta di sarcasmo, Michele Bertucco conclude:

“Se avessi voluto tenere l’incontro segreto mi sarei incontrato da un’altra parte, in orario diverso e in compagnia di altre persone, magari alle 7 del mattino davanti a casa di Giorlo

Chiariti quali sono i rapporti tra la sinistra e Sboarina, resta da capire quali sono quelli tra il Pd e Tosi. E’ purtroppo evidente che la propaganda tosiana ha rotto gli argini anche dentro il Pd locale. Lo dimostra l’allineamento di alcuni parlamentari Pd sulla visione di un Tosi “centrista” (politicamente neutro?), civico, “meglio di Corsi”, quindi meritevole di essere preso in considerazione per un appoggio al secondo turno, certamente da discutere… 

L’uscita del responsabile nazionale Pd Enti Locali Matteo Ricci ha reso evidente che questo accordo c’è sempre stato, almeno da dicembre 2016, e che io sono stato fatto fuori proprio su quell’altare. Chi spera in ulteriori prove o indizi rimarrà forse deluso: è probabile che il Pd locale per il ballottaggio partorirà la solita posizione arruffata. L’ora delle scelte non finisce con la fine della campagna elettorale”.

 
 

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