Ben venga Amazon purché si valuti l’impatto ambientale

 
 

Magica Verona. Innamorarsi di Verona credo sia un rischio che tutti possono correre, i monumenti, il clima, il paesaggio e non ultimo il carattere dei veronesi sono elementi che concorrono a rendere questa città tra le principali mete turistiche del mondo.

La genesi di Verona, come tutti sappiamo, la dobbiamo alla lungimiranza dei romani che in quell’ansa dell’Adige hanno visto protezione e ristoro dai lunghi viaggi da Genova ad Aquileia attraverso via Postumia o la via Gallica da Nord a Sud dell’impero.

Nei tempi successivi i veronesi hanno approfittato della favorevole collocazione geografica e con i tempi moderni e l’industrializzazione del paese, la città continua ad essere importante crocevia di scambi facilitati dalla realizzazione di impianti logistici all’avanguardia.

I tempi cambiano e come abbiamo letto in questi giorni il territorio scaligero è entrato nell’interesse dei nuovi mercanti, delle piattaforme mondiali e-commerce. Sistemi di vendita non più definibili “futuro” in quanto rappresentato realtà importanti sia in termini di fatturato che di opportunità occupazionali. Come ogni cambiamento le ripercussioni avvengono non solo a livello economico ma anche o soprattutto, anche a livello sociale, relazione e ambientale.

Come è facile intuire riscontrare i mutamenti sociali in un tipo di vendita virtuale è, viceversa, sottovalutato l’impatto ambientale che questo tipo di processo potrà portare. L’attenzione all’ambiente non è più un interesse riservato ad una ristretta cerchi di intellettuali ma, purtroppo, incide sulla salute di noi tutti.

Ben vengano quindi i magazzini verticali di Amazon o di ogni altra piattaforma ma l’attenzione di chi è chiamato ad amministrare e decidere dovrà, perentoriamente, inserire nei costi e benefici dell’operazione l’impatto ambientale su un territorio già in crisi sulla viabilità e sull’inquinamento dell’aria.

La modernizzazione, oltre all’e commerce, sta diversificando l’uso dei mezzi di trasporto dotandoli di energie pulite e rinnovabili e si stanno investendo ingenti capitali per il trasporto aereo con droni.

Alcuni giorni fa avevo scaricato il refill della mia penna biro e un po’ per prova un po’ per pigrizia l’ho ordinato ad Amazon. Credeteci o no il giorno dopo ho ricevuto il refill per un valore di euro quattro e zero spese di trasporto. La domanda che mi sono posto è quanto questa efficienza ha pesato sull’ambiente rispetto al fatto che io lo avessi acquistato in cartoleria.

Questa non può essere considerata una domanda retorica, da radical chic o da chi ha solo del tempo da perdere. Quando avvistiamo dei cambiamenti epocali il primo pensiero per noi tutti dovrà essere: quanto impatta sull’ambiente? o ancora meglio ridurrà l’impatto sull’ambiente rispetto a prima. Questo dovrà essere il discrimine nelle scelte che siamo chiamati a compiere.

Massimo Castellani

Segr. Cisl Verona

 
 

1 COMMENTO

  1. Tutto bello tutto nuovo…

    Il trasporto gratuito forse con Amazon Prime e i costi spalmati sul totale degli acquisti.

    D’accordo l’impatto ambientale anche se difficile da calcolare.

    Magari anche immaginare l’impatto sociale, cioè quanti sottoccupati e disoccupati genera l’e-commerce di Amazon?

    Battuto in Cina dal concorrente Alibaba.

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