“Bellezza e cura del corpo nell’antichità”: un’affascinante mostra al Museo Archeologico

 
 

“Bellezza e cura del corpo nell’antichità”: attenzione a salute ed estetica non è un trend di oggi, il mondo antico – in particolare l’epoca romana – ne ha fatto oggetto di scrupolo, come testimonia una  – letteralmente – affascinante esposizione inaugurata oggi giovedì 25 ottobre al Museo Archeologico del Teatro Romano.

Sono circa 140 gli oggetti in mostra nelle vetrine del museo (normalmente non esposti, molti dei quali restaurati per l’occasione), alcuni appartengono a collezioni e sono privi di informazioni circa il luogo di ritrovamento, altri sono stati rinvenuti a Verona e nel territorio: orecchini, anelli, pendenti che, oltre ad ingentilire l’aspetto di chi li indossava, ne segnalavano il benessere o la posizione nella società; i gioielli, infatti, spesso avevano la funzione di proteggere il proprietario con apposite raffigurazioni o per la loro stessa materia costitutiva. Plinio il Vecchio ricorda, ad esempio, che i gioielli in ambra, oltre ad abbellire le donne, salvaguardavano da malattie, in particolare della gola. Nella “Naturalis historia” cita le perle di Anzio e quelle lungo le coste della Mauritania (Africa del nord) e rammenta di aver visto coi suoi occhi “non in occasione di una cerimonia importante e di gran pompa, ma durante un pranzo di fidanzamento veramente modesto” la moglie dell’imperatore Caligola, Lollia Paolina, “tutta ricoperta di smeraldi e di perle che rifulgevano, intrecciati alternativamente, sui suoi capelli, alle orecchie, al collo, alle dita“. Un total look che lo storico calcola sia costato quaranta milioni di sesterzi. Cifra che, peraltro, “lei stessa era pronta a dimostrare col registro delle spese“. Per la cronaca, l’imperatore aveva sposato Lollia costringendola al divorzio dal primo marito: allettato dalla nota bellezza della nonna della stessa e confidando nella genetica, la richiamò dall’Oriente, ove il consorte Publio Memmio Regolo governava su Macedonia, Mesia e Acaia. Il nuovo matrimonio durò tuttavia solo un anno, concluso ufficialmente a causa della sterilità della donna; Caligola vietò inoltre a Paolina di avere rapporti con altri uomini. come narra Svetonio. In Tacito poi si legge della sua morte: alla morte dell’imperatrice Messalina, nel 46, Lollia Paolina era tra le candidate per diventare moglie dell’imperatore Claudio, insieme ad Giulia Agrippina ed Elia Petina. La spuntò Agrippina, che però rimase gelosa e ostile verso Paolina (e non solo), facendola esiliare nel 49 e confiscandole tutti i beni, tranne cinque milioni di sesterzi; non contenta, fece mandare un tribuno per costringerla ad uccidersi. Fu Nerone a permettere poi che le sue ceneri tornassero a Roma e le fosse eretto un mausoleo.

E’ stato allestito al museo anche uno spazio dedicato a Venere, la dea della bellezza, e agli Amorini suoi accompagnatori, con strumenti per la cura del corpo, quali specchi etruschi e romani e aghi crinali per fissare le acconciature, così come si ammira un’ampia selezione di utensili utilizzati per le attività sportive e le pratiche medico-chirurgiche, unguenti e profumi dalle proprietà terapeutiche.

L’esposizione rimarrà aperta fino a settembre 2019, con i seguenti orari: il lunedì dalle 13.30 alle 19.30; dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30); alle scuole primarie e secondarie sarà dedicato un percorso didattico, con laboratorio. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria didattica dei Musei del Comune di Verona, aperta il lunedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 15; dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16; tel. 045 8036353 – 045 597140, e-mail [email protected].

 

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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