Alberto Bozza, consigliere regionale di Forza Italia, apre un altro fronte sul tema delle autostrade venete, che riguarda questa volta nello specifico il territorio veronese.
L’Autostrada Brennero A22, dopo il decreto Infrastrutture licenziato al Senato, disporrà di 232 milioni di euro dei suoi extraprofitti generati dal 1 maggio 2014 al 31 dicembre 2022 da destinare a interventi infrastrutturali lungo l’autostrada e nelle aree circostanti.
A disporre di questo fondo però saranno la società di gestione della A22, con le Provincie autonome di Trento e Bolzano, che rappresentano il 50% delle quote di A22. “Verona, che tra Comune e Provincia ha comunque il 20%, invece rimane spettatrice. Grave, perché il tratto veronese di A22 e i Comuni attorno di opere compensative ne avrebbero bisogno eccome. È chiaro, perciò, che si pone un problema di natura politica oltre che geografica” dice Bozza. Che ricorda che la Provincia con la Lega (Alessandro Montagnoli) e il Comune con il Pd (Alessia Rotta) sono rappresentati nel Cda di A22, tuttavia “non riusciamo a contare come dovremmo, e se la Provincia comunque qualcosa, seppur timidamente e senza risultati concreti, prova a fare, dell’impegno politico del Comune in A22 non si ha traccia. La Rotta forse ha altre ambizioni, non lo so, sta di fatto che andare a rappresentare il proprio territorio nelle partecipate richiederebbe impegno. Ma che il Comune a guida Tommasi e Pd pecchi di inesperienza e incapacità è ormai un fatto acclarato”. Ma Bozza chiede sforzi più decisi anche alla Provincia del presidente Pasini, leghista, perché “è singolare che la vicepresidente regionale e assessore alle Infrastrutture De Berti, anch’ella leghista, dia lezioni a Forza Italia sulla Pedemontana – che in realtà genera debiti a causa di un contratto molto discutibile – e poi lei e la sua filiera politica non sanno cogliere le occasioni per reperire le risorse da reinvestire nel Veronese”.
“Al consigliere Bozza – replica Rotta – consigliamo un po’ di riposo, possibilmente non al mare, visto che di granchi ne ha già presi a sufficienza, scambiando ad esempio un versamento che Autostrada del Brennero ha fatto allo Stato con il suo contrario. I 232 milioni da lui citati sono infatti la cifra che l’Erario incasserà da Autostrada del Brennero a titolo di extraprofitti, corrispondenti a quanto, a giudizio dello Stato, la Società autostradale avrebbe incassato dopo la scadenza della concessione”.
Così la vicepresidente dell’A22 Alessia Rotta, che prosegue: “Per quanto riguarda, poi, gli investimenti nel veronese, informo il consigliere Bozza che Autostrada del Brennero vi concorrerà in due modi diversi, a riconoscimento del ruolo strategico di questo territorio per la Società. Da un lato, al territorio sarà destinato più di un miliardo del Piano Economico Finanziario, una quota significativa degli investimenti previsti lungo la tratta: dalla terza corsia a sud di Verona alla terza dinamica a nord del capoluogo scaligero passando per le implementazioni tecnologiche e i nuovi caselli. Dall’altro lato, Verona comparteciperà al pari degli altri Soci al fondo infrastrutture che la Società alimenterà per finanziare investimenti sulla viabilità ordinaria funzionale alla viabilità autostradale: alla Provincia di Verona infatti andranno 200 milioni dei 1,3 miliardi che costituisce il fondo” conclude Rotta.