Bauli&Confindustria Verona: dove siete stati finora?

 
 

Prendiamo spunto dall’intervista del Presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli, pubblicata su L’Arena, dal titolo“politici stop promesse false, serve serietà”.

Esternazioni che colgono di sorpresa, soprattutto se riferite a Verona, dove i danni della politica locale sono correlati proprio a Confindustria: come mai Confindustria non ha impedito, o quanto meno denunciato, gli scempi degli ultimi 30 anni?

La storia della città la conosciamo tutti: un incesto di politica locale e rappresentanti dell’elite industriale, sempre al suo fianco. Quasi sempre in ogni società controllata del Comune o Provincia o Ente viene nominato un capitano d’industria alla gestione diretta, o con importanti deleghe nei consigli di amministrazione. Che strano che nessuno in Confindustria si sia accorto di quello che stava succedendo in Fondazione Arena, o più recentemente all’Aeroporto…

Le affermazione del Presidente Bauli vorrebbero dare contezza di Confindustria ignara spettatrice di ciò che stava accadendo negli ultimi trent’anni. I fatti dimostrano il contrario. Confindustria manca costantemente in banali azioni di controllo, ed ha responsabilità evidenti sui disastri che hanno travolto la città.

Siamo concordi nel riconoscere che il nord est ed in particolare Verona ha colto in pieno la crescita, ma se guardiamo a come è ridotta la città tra fallimenti, commissariamenti e svendite di asset fondamentali, con onestà si deve ammettere la verità. Farà male, non c’è dubbio, ma non bisogna prendere in giro nessuno. Strano che il privato fallisca nella gestione della cosa pubblica e al contempo venga premiato nel proprio ramo imprenditoriale. Bauli e Confindustria ci spieghino come sia possibile arrivare a tale dicotomia di risultati e venga mistificata la realtà. Condividiamo Bauli, quando sostiene che gli imprenditori locali, attraverso Confindustria, presentano progetti strategici per la città. Del resto Confindustria – per usare le parole del Presidente Bauli – ha questo ruolo che deve giocare pienamente. Quello che quindi troviamo curioso, è che Verona abbia inanellato una serie di fallimenti impressionanti, tutti privi di nomi e cognomi, con nessun responsabile.

La Fondazione Arena, la pessima gestione e vendita di ATV, gli arresti in Agec e la Fiera, di cui nessuno vuole parlare, ormai inscatolata in un area tra uffici e centri commerciali, sono davanti agli occhi di tutti. Già, la Fiera. Anche qui, come in molti altri casi, sventola il vessillo di un capitano d’industria molto legato a Confindustria, noto alle cronache locali, eppure l’Ente non si è mai rinnovato, cambiato pelle e ormai è surclassato per infrastrutture innovative e gestione da altre Fiere del Nord Italia. Così stando le cose, dobbiamo aspettarci il peggio come in Fondazione Arena e in aeroporto, magari all’improvviso?

Vorremmo ricordare al Presidente Bauli che l’accordo con SAVE è transitato dagli uffici di Confindustria Verona e che quello che è stato sottoscritto con il Presidente Marchi, è stato un pessimo affare per la città e per tutto il territorio del Garda che, purtroppo, pagheremo a caro prezzo. L’ex Presidente Pedrollo lo incasellava come l’affare del secolo, l’antitrust invece invoca la gara, ed ANAC presto si esprimerà.

Egregio Presidente Bauli, la serietà di Confindustria, dove è finita? Confindustria ha un rappresentante nel CdA Catullo, la dott.ssa Carisano, ormai da 4 anni, che tuttavia non si è mai esposta per sottolineare l’incapacità di SAVE di investire e soprattutto di gestire il Catullo. Per quale motivo il peso politico di Confindustria è nullo? I proclami del 2015 (investimenti per 66 milioni) che ad oggi non si sono materializzati, dove sono finiti? Non abbiamo mai sentito Confindustria preoccuparsi della situazione dell’aeroporto o di dare sostegno – per esempio – all’azione della Fondazione Cariverona, per stimolare il Presidente Marchi o magari riprendersi il Catullo, così importante per lo sviluppo economico della città. È possibile che Confindustria non abbia capito quello che sta succedendo e solo la Fondazione Cariverona abbia le idee chiare in proposito?

Noi comunque condividiamo la richiesta di serietà e aspettiamo che ANAC si esprima sul Catullo. In quel momento, quando la barra sarà di nuovo al centro, aspettiamo di conoscere i nomi dei responsabili del fallimento dello scalo veronese. Confindustria compresa.

 
 

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