“Continua la tragica serie di suicidi nelle carceri italiane. Queste vite spezzate sono lo specchio di una condizione di drammatica e inaccettabile violazione di ogni minimo rispetto della dignità della vita umana. Il carcere deve essere luogo di pena e rieducazione, non luogo di morte dove manca l’umanità”.
Così il vicesegretario del PD veronese Alessio Albertini interviene a seguito dell’ennesimo suicidio avvenuto in un carcere italiano.
“Purtroppo, questa condizione tocca anche il carcere di Verona, dove la semplice fornitura di carta igienica e di altri beni di prima necessità è periodicamente garantita solo grazie alla disponibilità di benefattori e volontari. Non stupisce che in questo stato soltanto dieci giorni fa si sia registrato il quarto suicidio dell’anno al carcere di Montorio, l’86esimo a livello nazionale”.
“In questo scenario è stucchevole assistere alle continue passerelle di esponenti del Governo – aggiunge Albertini -. Domani sarà la volta del viceministro della Giustizia Sisto, accompagnato dall’immancabile Flavio Tosi, che salgono insieme a Verona per gli oramai soliti discorsi di circostanza. Invece di belle parole, bisognerebbe dare ascolto e risposte concrete a quanto chiedono da tempo gli operatori specializzati che conoscono davvero la realtà del carcere, dagli avvocati al garante dei detenuti e alle cooperative che organizzano la formazione e il lavoro al suo interno”.