“Non è tollerabile che esistano nel 2018 leggi liberticide che attacchino e puniscano un pensiero piuttosto che la sua condotta materiale. La mia è una mozione evidentemente politica, che già dai primi passi può godere di accompagnamento e supporto anche da altre città come Treviso“.
La conferenza stampa di questa mattina, presso la sala adiacente gli Arazzi a Palazzo Barbieri, è in perfetta sincronìa con i tempi ed i temi della politica romana; ad “anticipare” il consigliere di Battiti per Verona è stato l’ex-vicesindaco della città scaligera, Lorenzo Fontana, ora ministro della famiglia del governo Lega-Cinque Stelle.
Le sue parole di qualche giorno fa, sullo sfondo dei recenti fatti di cronaca, hanno bussato alle porte della “casupola” della Legge Mancino. Di oggi è l’adesione ideale e parlamentare nei confronti degli intendimenti del ministro da parte di Andrea Bacciga che, assieme al deputato Vito Comencini e ad altri due consiglieri della Lega (Andrea Zelger e Anna Grassi), ha presentato il testo della mozione che verrà presto discussa all’interno della Sala Gozzi.
“La legge Mancino non è la legge Scelba – prosegue Bacciga – quelli della minoranza dovrebbero sapere che lo scorso marzo (con attuazione ad aprile) è entrato in operatività un decreto legislativo che ha modificato a livello codicistico la norma. Di fatto, non essendo più una legge speciale penale, è rientrata ora nell’articolo 604 bis e 604 ter la casistica di chi istiga all’odio razziale. Non v’è alcun riferimento al nazismo o al fascismo“.