“Ha ragione il governatore Luca Zaia, la pazienza dei veneti è finita, a distanza di 4 anni dal referendum, dopo innumerevoli promesse, tavole rotonde, incontri istituzionali, annunci e retromarce, siamo ancora all’anno zero. L’autonomia del Veneto è oggi più che mai una lontana chimera e la volontà di milioni di cittadini è stata umiliata e calpestata. Basta inciuci, rinvii, finte scadenza. Invece di rifinanziare con milioni di euro il reddito di cittadinanza, i partiti di centrodestra che stanno al governo da anni e che governano ed amministrano la regione Veneto e la città di Verona, diano finalmente risposte e ci mettano la faccia”.
Mostra tutta la sua amarezza e delusione l’ex consigliere regionale, attuale presidente del colosso energetico Agsm-Aim e componente del gruppo Verona Domani Stefano Casali, nel commentare a quattro anni di distanza quello che è passato alla storia politica recente come un grande plebiscito popolare, un dossier che è però ancora lontano dalla sua reale attuazione, essendo ancora fermo sui tavoli tecnici dei palazzi romani.
“Stupisce in particolare il silenzio assordante di alcuni esponenti politici che in terra veneta e veronese si definiscono padrini, fautori, paladini di riforme autonomiste e poi siedono tra i banchi della maggioranza in parlamento o addirittura stanno al governo da più di 4 anni, senza aver dato nessuna risposta concreta a milioni di cittadini, in barba alla Costituzione e all’esito di un referendum democratico, che nessuno può, in nessun modo, ignorare ed ostacolare, come sta attualmente facendo il governo Draghi – attacca Casali.
“Cosa ne pensano le decine di parlamentari e consiglieri regionali leghisti e di Forza Italia eletti in Veneto ed in particolare a Verona? In questo lunghissimo lasso temporale il parlamento ed i governi succedutisi non hanno minimamente rispettato il voto democratico dei veneti, tant’è che ad oggi nessuno sta ancora lavorando concretamente per dar seguito volontà popolare manifestatasi – continua Casali – Nonostante la terribile pandemia crediamo che qualcuno dei 945 parlamentari più 7 senatori a vita, per non parlare dei membri dei governi avrebbe dovuto e potuto lavorare per far rispettare la Costituzione in tema di autonomia. Ringraziamo il Presidente Zaia per quanto fatto e per quanto sta facendo, ma purtroppo le sue ultime dichiarazioni fanno presagire che un’intesa con il governo, sostenuto da Forza Italia e Lega, ancora non sia nemmeno all’ordine del giorno. Presenteremo come Verona Domani in tutti i comuni dove siamo presenti apposite mozioni perché i sindaci sollecitino il governo a realizzare urgentemente quanto democraticamente chiesto.
Chiederemo poi – conclude il presidente – un impegno assoluto e scritto, che monitoreremo, ai parlamentari veronesi per far rispettare il voto di milioni di veneti e per fare rispettare e legittimare la sovranità popolare”.