Mercoledì 17 luglio, alle ore 18, si celebra il 75° anniversario dell’assalto al carcere degli Scalzi, per ricordare l’impresa del ’44 dei sei partigiani appartenenti ai G.A. P. (Gruppi di Azione Patriottica), guidati dal comandante garibaldino Aldo Petacchi, che avevano come obiettivo la liberazione del prigioniero sindacalista comunista Giovanni Roveda, detenuto a Verona dopo 17 anni passati tra carcere e confino.
Dopo l’assalto, i partigiani furono coinvolti in un aspro scontro a fuoco contro i militari fascisti repubblicani, durante il quale tutti vennero feriti e due, Lorenzo Fava e Danilo Preto, rimasero uccisi. I superstiti riuscirono a fuggire e l’ex-prigioniero fu trasferito prima a Milano e poi a Torino. Roveda non voleva essere liberato, presumendo la reazione violenta, e aveva raccomandato alla moglie, in contatto con i partigiani veronesi, di non prestarsi a questa azione, che invece avvenne: per questo non dimostrò riconoscenza, atteggiamento criticato in alcune interviste rilasciate a posteriori da uno dei protagonisti, Emilio Moretto detto Bernardino.
Morì il 17 novembre 1962 a Torino in seguito a una flebite, conseguenza di un proiettile che l’aveva colpito durante l’evasione dal cdegli Scalzi e che non era stato possibile estrarre.
Programma – Mercoledì 17 luglio, ore 18, raduno presso il Monumento di Don Chiot (Largo Monsignor Chiot e via Carmelitani Scalzi – Verona)
- deposizione di una corona
- il corteo raggiunge il cortile dell’ex carcere degli Scalzi
- commemorazione dei caduti al Cippo a loro dedicato: deposizione della corona alla targa commemorativa
- onori militari
- saluto del sindaco Federico Sboarina
- intervento dell’oratore ufficiale contrammiraglio (Aus.) Enzo Menconi
- Ore 19 chiusura della manifestazione