Arteriopatia periferica degli arti inferiori in aumento. E’ la ‘Malattia delle vetrine’

 
 

Colpisce leggermente di più le donne, ma negli ambulatori di Angiologia a Borgo Roma i pazienti con problemi alle arterie degli arti inferiori sono maggiormente maschi. L’arteriopatia periferica è spesso diagnosticata tardi, soprattutto nelle donne perché si muovono di meno e sopportano di più il principale sintomo che è il dolore al polpaccio con la marcia. E’ la cosiddetta “Malattia delle vetrine”: la persona si deve fermare fingendo di vedere le vetrine proprio perché ha bisogno di qualche minuto di recupero dal dolore dovuto alla mancanza di sangue (e quindi di ossigeno) per l’ostruzione delle arterie.

Eppure la patologia vascolare ha un’elevata prevalenza che, nel caso di arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori, colpisce oltre il 10% della popolazione adulta e oltre il 20% dei soggetti con più di 70 anni. Inoltre, i soggetti con arteriopatia periferica, anche se asintomatici, sono ad elevatissimo rischio di mortalità cardiovascolare, specie per episodi ischemici cardiaci o cerebrali. Finora, le risorse e i programmi sanitari sono stati prevalentemente rivolti alla cura della cardiopatia ischemica e dell’infarto, mentre solo ultimamente ci si sta accorgendo del grave impatto che le malattie vascolari periferiche hanno sulla salute della popolazione e sui costi dell’assistenza sanitaria, anche a causa dell’elevato grado di invalidità che determinano se si arriva all’amputazione di un arto.

Dal primo ottobre l’UOC Angiologia ha un nuovo direttore, è il professor Gian Franco Veraldi, primario anche di Chirurgia vascolare, per coordinare l’equipe di 4 medici: dott Sergio De Marchi, dott.ssa Fanni Rulfo, dott.ssa Valentina Lotto e dott.ssa Anna Maria Rigoni, oltre a 2 fisioterapisti e personale infermieristico.

Come riconoscere le malattie vascolari. I sintomi rilevanti sono gonfiore e dolore ad una gamba, crampi dolorosi agli arti inferiori con la marcia, dolore a riposo alle estremità o addirittura ulcere che non guariscono e progrediscono verso la necrosi e la gangrena. A curare le malattie delle arterie, delle vene e dei vasi linfatici è l’Angiologia, la disciplina specialistica di area medica che si occupa della prevenzione, diagnosi e terapia. Ulteriore conferma dell’importanza della cura si è avuta durante il Covid, quando a causa della pandemia il follow up dei pazienti arteriopatici è stato sospeso determinando un aumento degli stadi avanzati, soprattutto in pazienti più giovani, con un incremento delle amputazioni.

Come si cura a Verona: dalla diagnostica di precisione alla terapia mirata. La gestione completa della malattia vascolare, che comprende prevenzione, diagnosi e cura, è il punto di forza della Uoc che significa la presa in carico globale del paziente. Verona è stato il primo centro in Italia a sviluppare il training mediante esercizio fisico, attualmente riconosciuto come uno dei più efficaci interventi nel paziente con arteriopatia periferica. Oltre alle sedute di attività motoria, le cure per gli stadi avanzati dell’arteriopatia con ischemia critica sono anche farmacologiche con flebo di prostanoidi per il salvataggio d’arto. 

Il Centro è punto di riferimento per la gestione del tromboembolismo venoso che può risultare fatale, quando non diagnosticato e trattato adeguatamente, anche in giovane età. I pazienti affetti da trombosi venosa profonda vengono seguiti sia nella diagnosi tramite ecocolordoppler e nel trattamento con l’impostazione di un piano terapeutico, con la possibilità di utilizzare nuovi anticoagulanti orali diretti (DOAC) sia nel follow up mantenendo l’attenzione all’individuazione di alcune gravi complicanze come la sindrome post trombotica.

Vengono inoltre seguiti i pazienti con ulcere da insufficienza venosa cronica, da arteriopatia periferica (ischemia critica e piede diabetico vascolare) e con forme severe di acrosindromi tipo Raynaud. Per la cura delle ulcere vengono utilizzate medicazioni avanzate come la terapia a pressione negativa per la disponibilità di due specifiche macchine.

Infine, sono stati raggiunti elevati livelli di competenza nella diagnostica delle malattie vascolari in particolar modo per quanto riguarda la valutazione non invasiva con ecocolordoppler dei vari distretti vasali (vasi arti inferiori e superiori, tronchi sovraortici, vasi renali ed il circolo mesenterico).

La lunga tradizione angiologica veronese. Da oltre 25 anni il reparto di Borgo Roma si occupa del trattamento delle malattie vascolari ed è diventato riferimento nazionale e internazionale fino ad ottenere nel 2019 (tra i primi 3 centri in Europa) l’accreditamento come European Training Center in Angiology.L’Angiologia di Verona ha sempre fatto parte attiva della Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) in primo piano per promuovere lo studio, lo sviluppo e l’aggiornamento nelle malattie vascolari. Da oltre 10 anni questa Uoc è stata, inoltre, selezionata dalla Società Italiana di Diagnostica Vascolare non invasiva (SIDV-GIUV) come sede per i corsi di formazione. L’Uoc fa anche parte del progetto no profit AMAVAS per creare un sistema capillare di supporto a cittadini e medici di Medicina generale. L’approccio multidisciplinare ha portato anche alla nascita dei “Vascular forum”, durante i quali i pazienti Aouivengono seguiti da più specialisti: chirurgo vascolare, angiologo, endocrinologo per il piede diabetico, nefrologo, terapista del dolore, radiologo interventista.

Prof Gian Franco Veraldi, direttore Chirurgia vascolare e Angiologia: “E’ per me un onore assumere la direzione anche dell’Angiologia perché la presenza di questa struttura è indispensabile per la cura delle patologie vascolari più critiche. Ci sono casistiche in cui solo una collaborazione fra la componente medica e quella chirurgica consente di evitare dispendio di risorse e ricoveri inappropriati, dal momento che non sempre è possibile o indicato il trattamento invasivo ma serve invece una terapia medica conservativa”.

Dottoressa Anna Maria Rigoni, angiologa, “La prevenzione è fondamentale e va condotta in modo corretto per consentire di ridurre le complicanze così temibili delle malattie vascolari. La nostra Unità, oltre a dedicare ambulatori specifici, si è sempre fatta promotrice di campagne di sensibilizzazione con screening dei fattori di rischio cardiovascolare e giornate per la prevenzione delle ulcere. Le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di mortalità e morbidità nei paesi occidentali e anche in Italia, anche se negli ultimi anni si è notata una iniziale riduzione per i progressi nella prevenzione, diagnosi e trattamento. In AOUI, da decenni, ci occupiamo di queste patologie anche con specifici percorsi diagnostici della trombosi venosa profonda in collaborazione con i Pronto Soccorso e i medici di Medicina generale”.