Verona si prepara alla nuova edizione del Social Day. Dalla giornata di domani e fino a sabato 180 studenti scaligeri svolgeranno un’intera giornata di lavoro in ristoranti, erboristerie, agenzie di viaggi, aziende agricole, assicurazioni e pure in molte case di riposo e in qualche centro di accoglienza per migranti, per confermare la loro volontà di allungare una mano all’altra parte del mondo.
In tutto sono 109 le realtà del territorio pronte ad accogliere nel loro staff ragazze e ragazzi di 20 classi del liceo Maffei di Verona e del liceo Medi di Villafranca.
La busta paga, anziché ai giovani, sarà indirizzata alla popolazione di Haiti delle regioni dell’Alta Artibonite, dove l’Ong veronese Progettomondo.mlal si impegna per contrastare una malnutrizione dai dati ancora preoccupanti.
Per la prima volta, al fianco degli studenti scaligeri ci saranno anche gli Angeli del Bello, i cittadini volontari che da qualche anno si prendono cura della città e degli spazi pubblici.
Sabato gli Angeli hanno creato un appuntamento ad hoc al parco delle Colombare, dove si rimboccheranno le maniche insieme alle giovanissime leve. Nel frattempo, a Villafranca, ragazzi e ragazzi che partecipano al Social Day saranno coinvolti nella tradizionale giornata ecologica.
Progettomondo.mlal, con il patrocinio del Comune di Verona e del Comune di Villafranca, ha infatti puntato a coinvolgere l’intero territorio per promuovere l’azione di una Città Sensibile che risponda all’appello degli studenti di trovare il luogo adatto in cui “sporcarsi le mani” per l’appuntamento solidale.
“Quest’anno è cresciuta molto la richiesta di giovani nelle case di riposto, che promuovono lo slancio solidale dei giovani in chiave intergenerazionale”, spiega Valeria Melegari, responsabile del Social Day per Progettomondo.mlal. “È da 13 anni che il Social Day promuove in Italia la cultura della partecipazione e della cittadinanza attiva. Ragazzi e ragazze vengono formati sui banchi e compiono poi liberamente la scelta di partecipare all’iniziativa con un impegno concreto, mettendosi al lavoro e chiamando il territorio a contribuire al prezioso serbatoio della generosità diretta al Sud del mondo, testimoniando in questo modo quanto il singolo gesto di ciascuno assuma un valore enorme nella solidarietà e nel sentirsi parte di qualcosa di grande e globale.
L’obiettivo – conclude Melegari – è sensibilizzare le nuove generazioni, ma anche il territorio, sul tema della cooperazione internazionale, e abituare i giovani a sviluppare un pensiero critico e proattivo su questioni globali che li interessano da vicino e che necessitano della partecipazione attiva di tutti”.