Il centro Arc-net dell’università di Verona partecipa a un progetto internazionale di ricerca sui tumori
Il centro di ricerca applicata Arc-Net dell’università di Verona è parte di un’iniziativa internazionale per lo sviluppo di modelli sperimentali per lo studio dei tumori. Il progetto, iniziato a gennaio, ha lo scopo di sviluppare nuovi modelli che possono essere condivisi con la comunità scientifica internazionale.
Il centro di ricerca applicata Arc-Net dell’università di Verona, guidato da Aldo Scarpa e Vincenzo Corbo, partecipa a un’iniziativa internazionale per la generazione di nuovi modelli tumorali, definiti organoidi, che consentono di coltivare cellule neoplastiche come strutture tridimensionali. Questo innovativo sistema di coltura promette di accelerare l’identificazione di nuovi marcatori diagnostici e lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro il cancro.
Gli organoidi possono essere generati partendo sia da tessuti neoplastici sia non-neoplastici ed hanno il vantaggio, rispetto ai sistemi di coltura tradizionali, di ricapitolare i tumori dai quali derivano in termini di morfologia e complessità genetica. Questi modelli possono essere facilmente sottoposti a manipolazione genetica usando la nuova metodologia Crispr/Cas9 e possono essere usati per testare nuovi trattamenti farmacologici.
Il progetto è guidato da David Tuveson, direttore del centro di ricerca sul cancro dell’istituto “Cold Spring Harbor Laboratory” (CSHL, NY, USA). Tuveson ha ottenuto il finanziamento dal Leidos Biomedical Research, Inc., che gestisce a sua volta l’istituto Nazionale Frederick per la ricerca sul cancro per conto del National Cancer Institute (NCI) degli Stati Uniti. Questo progetto è stato finanziato al 100% con fondi federali statunitensi ed è sponsorizzato dal NCI, parte dell’istituto nazionale di salute degli Stati Uniti d’America (NIH). David Tuveson coordinerà il centro di sviluppo dei modelli (CMDC, cancer model development center) che comprende il centro italiano, il gruppo di Hans Clevers dell’Università di Hubrecht, quello di James Crawford del Northwell Health, e di Peter Gregersen dell’Istituto Feinstein di Northwell per la ricerca medica. Questo centro si inserisce in una iniziativa ben più ampia, definita Human Cancer Model Initiative (HCMI, https://ocg.cancer.gov/programs/HCMI) lanciata nell’ambito della campagna di lotta contro il cancro “US Beau Biden Cancer Moonshot”.
Come centro di sviluppo di modelli tumorali, il gruppo guidato da CSHL sarà chiamato a generare più di 150 organoidi da differenti neoplasie solide (tumori della mammella, del colon-retto, del pancreas e del polmone), contribuendo a raggiungere l’obiettivo del HCMI di generare circa 1000 nuovi modelli di cancro. L’iniziativa HCMI è stata annunciata nel luglio 2016 dall’Istituto Nazionale del Cancro (NCI), dall’Istituto Wellcome Trust Sanger nel Regno Unito, Cancer Research UK, e dalla fondazione Ubrecht Organoid Technology. In supporto al progetto, il gruppo ARC-Net utilizzerà l’infrastruttura della biobanca coordinata da Rita T. Lawlor.
“Siamo orgogliosi di far parte di questo gruppo di ricerca internazionale – ha detto Vincenzo Corbo – Questa collaborazione riunisce competenze uniche nel campo della genomica e dei modelli di malattia neoplastica, fornendo dunque la possibilità concreta di accelerare l’implementazione della medicina personalizzata. Siamo di fronte ad un’opportunità senza precedenti per la creazione di modelli tumorali adeguati che consentano ai ricercatori di tutto il mondo di utilizzare le informazioni ottenute dal sequenziamento del genoma del cancro al fine di disegnare terapie anti-tumorali più efficaci”.
I gruppi che partecipano a questa iniziativa prevedono, infatti, la generazione di nuovi modelli con associate informazioni cliniche anonimizzate e dati di sequenziamento che saranno resi disponibili alla comunità scientifica. L’obiettivo è, dunque, dare agli scienziati di tutto il mondo l’accesso alle migliori risorse per poter studiare facilmente tutti i tipi di cancro.
“Questi nuovi modelli cellulari – conclude Corbo – potrebbero trasformare radicalmente le modalità di studio dei tumori, incluso come avviene la progressione della malattia, e potrebbero aiutarci a sviluppare migliori trattamenti per i pazienti.