“Verona è una città speciale, meravigliosa, con delle potenzialità straripanti! Le criticità? Mentalità e burocrazia.
La mancanza di una vera e propria rete tra operatori culturali e del pubblico spettacolo, elemento fondamentale e necessario per interloquire efficacemente con le istituzioni, che spesso sono molto “lontane”.
È una città che prosegue nel cammino di ri-scoperta di sé stessa, questa Verona dagli enormi spazi (inutilizzati), immense monumentalità lasciate deserte al cospetto del tempo e, di conseguenza, piena di talenti e potenzialità ancora più grandi.
Il frammento dell’intervento di cui sopra è solo uno dei tanti concetti espressi durante le numerose “tavole” di discussione degli Stati Generali della Cultura e dell’Arte Veronese, di cui vi abbiamo già parlato in modo esteso in questo servizio.
Il presente focus tratterà circa l’intervento di Andrea Velardi all’interno del topic dedicato alle “Associazioni e operatori culturali“, svoltosi nel pomeriggio di ieri alle 17.30 e moderato dal giornalista del Corriere di Verona Alessio Corazza.
Relatori: il consigliere comunale ed organizzatore di eventi Andrea ‘Macario’ Velardi, Elisabetta Fadini (Direttore Artistico Rumors Festival), Enrico Garnero (Resp. Produzione Hostaria Verona), l’architetto Nicola Gasperini (Membro cons. direttivo AGA Ass. Giochi Antichi / Tocatì), Alessandra Zecchini (Coordinatrice Editoriale Ass. IDEM e Festival delle Bellezza), Ivano Massignan (Eventi Verona), Francesco Ronzon (Veronarisuona) e Valerio Corradi (Presidente Comitato Bacanal del Gnoco).
IL “TROPPO” CHE CI SPAVENTA.
“La mancanza totale di strutture per organizzare eventi e manifestazioni a norma – prosegue Velardi – soprattutto nel periodo invernale è un gran problema.
Anche se, oggettivamente, qualcosa sembrerebbe muoversi e l’amministrazione di cui faccio parte sta lavorando in quel senso, vedi le gallerie mercatali e il Parco della Multimedialità e della Musica…
Le incredibili risorse della nostra città sono vissute come un problema anziché come grandi opportunità di sviluppo.
Basti pensare, esempio degli esempi, al Parco delle Mura o al Parco dell’Adige: vissute appunto come un “problema” ma in realtà parliamo di: risorse uniche e luoghi perfetti per organizzare eventi sportivi, fiere urbane o manifestazioni culturali che sviluppano per la città nuove forme di turismo e una nuova economia positiva“.
L’ESEMPIO DI LINZ.
“Ecco, a Verona dovremmo sviluppare questi luoghi come ha fatto la città di Linz con il suo parco lungo il fiume Danubio, che viene utilizzato principalmente dai giovani per rilassarsi e incontrarsi in estate.
Viene utilizzato anche per l’Ars Electronica Festival e per lo “Stream Festival“. A giugno, luglio e agosto il “Musikpavillon” è situato nel parco dove gruppi musicali di stili diversi si esibiscono gratuitamente il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica. Bar, ristoranti e tantissima vita con tanto rispetto.
Unire le forze e organizzare manifestazioni innovative che portino indotto nei mesi più duri tipo novembre, gennaio e febbraio”.
ARTE E MULTIMEDIALITÀ.
“Bisogna puntare a diventare una delle “Città delle Arti e dei Media“. Le città ricevono questo titolo per arricchire lo stile di vita urbano attraverso l’integrazione dell’arte mediatica, della comunicazione, e dell’innovazione coinvolgendo la società in questi temi. Il mondo si evolve, noi con lui. Non ci si può esimere da un visione concreta e futuristica della città.
“Non mi stancherò mai di dirlo – conclude Velardi – così come non mi stancherò mai di portare avanti assieme a questa amministrazione la sfida per creare lo Sportello Unico degli eventi e del pubblico spettacolo”.
Concetti del tutto condivisibili queste del consigliere Velardi. Auguriamoci tutti che egli sappia far realizzare quanto detto. Verona ha bisogno di nuove idee e soprattutto di coraggio. Speriamo che il sindaco tragga da Velardi tutta la forza che gli è mancata fino ad oggi, ahinoi!!!