Intesa tra ANAc e il Consiglio nazionale del notariato sulle società “in house”
L’Anac e il Consiglio nazionale del notariato (Cnn) hanno approvato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di diffondere un vademecum condiviso per le società “in house”. L’intenzione è quella di coadiuvare i notai quando si trovano di fronte alla predisposizione degli statuti o di altri atti che disciplinano le società in house. Non solo. Anac e Cnn collaboreranno anche attraverso attività di formazione alle stazioni appaltanti sempre in merito al tema dell’in house.
Le società in house sono un modello di impresa pubblica e agiscono come una longa manus dell’amministrazione, un’estensione tramite cui essa produce beni e servizi pubblici. Dal 15 gennaio 2018 è operativo presso Anac l’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house.
Tra le informazioni presenti nel Vademecum, al quale hanno lavorato Anac e Cnn, si segnalano una serie di requisiti tipici delle società in house. Una delle clausole che deve essere presente nello statuto di una società in-house è quella che stabilisce che oltre l’ottanta per cento del fatturato deve essere prodotto nello svolgimento dei compiti a esse affidati dall’ente pubblico o dagli enti pubblici soci. Altro requisito fondamentale è che il capitale pubblico dell’organismo affidatario in house, detenuto sia direttamente che indirettamente, non potrà mai essere inferiore al 100% del capitale sociale per tutta la durata della Società.
Nel vademecum vengono anche delineate le linee operative per l’esercizio del “controllo analogo” a quello esercitato sui propri servizi da parte delle amministrazioni aggiudicatrici. Tra le ipotesi di controllo analogo: il controllo sugli statuti, sul piano industriale, di sviluppo, di investimenti, sul piano occupazionale, sul budget economico e finanziario. E ancora: il controllo orientato ad indirizzare l’attività della società in house verso il perseguimento dell’interesse pubblico, il controllo sulla gestione e sui risultati intermedi, l’esercizio di poteri ispettivi che comportano una diretta attività di vigilanza e controllo presso la sede e nei confronti dell’organo amministrativo della società in house.
Il Vademecum rappresenta certamente un utile documento da utilizzare proprio nel caso della prossima creazione, mancano circa 70 giorni, della nuova NewCo comunale AmiaVr Spa, dopo il via libera del Consiglio comunale arrivato il 13 aprile.
La NewCo comunale AmiaVr Spa, a totale partecipazione del Comune, sarà dotata di un capitale sociale pari a 1 milione di euro e provvederà all’acquisizione del 100% della partecipazione in Amia Verona Spa. Nel frattempo, in quest’ultima saranno eliminate le attività e le partecipazioni non necessarie allo svolgimento dei servizi di igiene urbana e di manutenzione del verde nel territorio comunale. Per farlo si procederà alla scissione parziale e al trasferimento del ramo d’azienda residuale ad Agsm Aim Spa.
In questo modo la società Amia Verona Spa non si estingue ma prosegue i propri servizi senza la parte di attività trasferite alla società beneficiaria.
Una volta acquisito il 100% di Amia da parte della NewCo comunale, si procederà ad una fusione inversa, attraverso cui la NewCo stessa confluirà in Amia, la quale a sua volta dovrà adeguare lo Statuto per avere le caratteristiche di società in house providing.
Alla società così ridefinita potranno essere affidati direttamente, da parte dell’Autorità di Bacino Verona Città, i servizi di igiene ambientale, e da parte del Comune la manutenzione del verde.
Alberto Speciale