L’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC lancia la sua campagna di controlli con la direttiva programmatica sull’attività di vigilanza per l’anno 2018. Le linee di azione definite dall’ANAC riguardano il comparto della trasparenza e dell’anticorruzione, con la conseguente verifica se le linee guida sono correttamente applicate dalle amministrazioni pubbliche e organismi partecipati.
La vigilanza sull’adozione delle misure anticorruzione interesserà in particolare le autorità portuali, le gestioni dei commissari di governo e le università, le aziende sanitarie locali e quelle ospedaliere. La verifica sul rispetto della normativa in materia di trasparenza sarà riferita alle pubbliche amministrazioni tenendo conto degli elementi forniti con la deliberazione 1310/2016, e alle società e agli altri organismi partecipati, per i quali il quadro applicativo del Dlgs 33/2013 è stato definito con la deliberazione 1133/2017.
L’ANAC controllerà il rispetto della disciplina in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi così come normati dal D.Lgs 39/2013. In particolare, vuole accertare che i responsabili per la prevenzione della corruzione – per il Comune di Verona stata nominata con Decreto 41/2018 l’avvocato Cristina Pratizzoli Segretario Generale del Comune di Verona, quale unica figura Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) – abbiano curato, anche attraverso le disposizioni del piano triennale anti-corruzione (qui quello del Comune di Verona 2018-2020), che all’interno dell’ente siano rispettate le disposizioni in tema di inconferibilità e incompatibilità di incarichi. Con particolare riferimento all’acquisizione e modalità di verifica delle dichiarazioni previste dall’articolo 20 del D.Lgs 39/2013, e se abbiano sollevato contestazioni sull’eventuale esistenza o l’eventuale insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità. Per attuare la nuova normativa di tutela dei whistleblower, l’ANAC opererà controlli anche sul rispetto della disciplina, con particolare riferimento all’esistenza, all’interno dell’ente, di procedure idonee a ricevere le segnalazioni con garanzia di riservatezza e allo svolgimento da parte del responsabile anticorruzione di verifica delle segnalazioni eventualmente ricevute.
Nella direttiva ANAC molto è (giustamente) dedicato alla vigilanza sui contratti pubblici, con indicazioni che riguardano anzitutto gli aspetti macro-organizzativi, focalizzando l’attenzione in particolare nella verifica della permanenza dei requisiti previsti dalla norma per qualificare i soggetti aggregatori, e nell’analisi delle misure organizzative attuate dalle centrali di committenza (con particolare riferimento alle procedure interne per la nomina dei responsabili unici del procedimento, alla rivisitazione dei processi di rilevazione della domanda delle amministrazioni). Sulle concessioni di servizi l’ANAC ha intenzione di analizzare specificamente il livello di efficienza del servizio, per acquisire elementi utili per l’impostazione di un bando-tipo, nel quale riportare un set di parametri di valutazione con ampia articolazione.
Relativamente agli appalti di lavori i controlli specifici indicati nella direttiva programmatica osserveranno in particolare le varianti (per le quali l’attività espletata lo scorso hanno ha rilevato carenze nelle istruttorie sull’ammissibilità e sulle motivazioni relative all’imprevedibilità) e sugli avvalimenti, a fronte della rilevazione di contratti nei quali il prestito dei requisiti è solo cartolare. Saranno anche attenzionati gli affidamenti degli incarichi di progettazione, sui lavori caratterizzati da lunghe sospensioni e sulle procedure relative alla gestione delle riserve.
Per quanto riguarda gli appalti di servizi e forniture l’Autorità prevede un’attività di verifica da collegarsi agli affidamenti in deroga (risultando da verifiche precedenti un abuso degli affidamenti per ragioni d’urgenza), e sulle proroghe e rinnovi per i servizi per i quali le amministrazioni devono fare ricorso ai soggetti aggregatori in base al DPCM 24 dicembre 2015 (ad esempio pulizie e manutenzione immobili), a fronte di un perdurare di situazioni derivanti da vecchi affidamenti in attesa della gara da parte delle centrali di committenza. ANAC controllerà infine anche l’analisi dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale (per via di molte situazioni nelle quali è stata evidenziata la violazione del principio di proporzionalità) e alle attività di esecuzione del contratto, per analizzare il rispetto delle specifiche tecniche, prestazionali e qualitative, focalizzando l’esame su alcuni servizi critici (pulizie, manutenzione, servizi socio-assistenziali e socio-sanitari).
Alberto Speciale
(Foto: Imagoeconomia)