Il Presidente di ANAC, Giuseppe Busia, ritorna sulla questione dell'”in-house” parlando al convegno “Concorrenza o Golden Power? Dai servizi pubblici locali ai settori strategici per lo sviluppo del Paese”, promosso al senato dalla senatrice Virginia Tiraboschi sul disegno di legge Concorrenza in discussione a Palazzo Madama. Per Busia «Sono troppi gli affidamenti diretti, manca trasparenza ‘in-house’ e serve la motivazione economica»
Per il Presidente dell’ANAC «La concorrenza in Italia si promuove attraverso maggiore trasparenza nei contratti pubblici. Servono sì rapidità e semplificazione, ma soprattutto più trasparenza, perché ciò garantisce una scelta maggiormente qualificata per la stazione appaltante e opportunità più eque per tutti».
Insomma l’‘in-house’ non può essere un escamotage per sottrarre appalti alla concorrenza.
L’attenzione su questo argomento ha fatto si che agli inizi di maggio L’Anac e il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) hanno approvato un Protocollo d’intesa con l’obiettivo di diffondere un vademecum condiviso per le società ‘in-house’: l’intenzione è quella di coadiuvare i notai quando si trovano di fronte alla predisposizione degli statuti o di altri atti che disciplinano le società in house. Non solo. ANAC e CNN collaboreranno anche attraverso attività di formazione alle stazioni appaltanti sempre in merito al tema dell’in house (qui mio articolo:”ANAC, società “in house”: in arrivo il vademecum per i notai”).
Il Vademecum rappresenta certamente un utile documento da utilizzare proprio nel caso della prossima creazione, mancano circa 53 giorni, della nuova NewCo comunale “AmiaVr Spa”, dopo il via libera del Consiglio comunale arrivato il 13 aprile. Ma certamente l’Amministrazione comunale di Verona avrà effettuato tutte le valutazioni previste e richieste dalla normativa.
Alberto Speciale