ANAC, ‘In-house’: troppi affidamenti diretti. “Manca trasparenza e serve la motivazione economica”

 
 

Il Presidente di ANAC, Giuseppe Busia, ritorna sulla questione dell'”in-house” parlando al convegno “Concorrenza o Golden Power? Dai servizi pubblici locali ai settori strategici per lo sviluppo del Paese”, promosso al senato dalla senatrice Virginia Tiraboschi sul disegno di legge Concorrenza in discussione a Palazzo Madama. Per Busia «Sono troppi gli affidamenti diretti, manca trasparenza ‘in-house’ e serve la motivazione economica»


«L’eccesso di rapidità e di affidamento diretto negli appalti del Pnrr riduce la concorrenza e impedisce perfino alle aziende di organizzarsi in tempo per partecipare alle gare, o dar vita a consorzi temporanei di imprese per accedere ai bandi». Con queste parole è intervenuto il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busia lo scorso 16 maggio al convegno “Concorrenza o Golden Power? Dai servizi pubblici locali ai settori strategici per lo sviluppo del Paese”, promosso al senato dalla senatrice Virginia Tiraboschi sul Disegno di Legge n. 2469 Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 in corso di esame in discussione in commissione a Palazzo Madama.

Per il Presidente dell’ANAC «La concorrenza in Italia si promuove attraverso maggiore trasparenza nei contratti pubblici. Servono sì rapidità e semplificazione, ma soprattutto più trasparenza, perché ciò garantisce una scelta maggiormente qualificata per la stazione appaltante e opportunità più eque per tutti».

Busia ha richiamato (ancora una volta) l’attenzione sulle società ‘in-house‘. «Come Autorità di Vigilanza sui contratti – ha detto – chiediamo ci sia una motivazione seria da parte dell’ente prima di avvalersi per ogni gestione di servizi di una propria società ‘in-house. Oggi la maggior parte dei servizi pubblici, specie locali, viene gestite da società di proprietà degli enti, senza alcuna forma di concorrenza e di trasparenza. Noi chiediamo che la Legge sulla Concorrenza spinga gli enti a motivare perché ricorrono all’’in-house’, evidenziando la convenienza economica e sociale di questo. Altrimenti non sappiamo nemmeno se è un vantaggio per la cittadinanza e per i conti pubblici tale ricorso preponderante all’’in-house’».
ANAC è coinvolta direttamente in quanto ha il compito di verificare i requisiti delle società ‘in-house’, proprio per questo ha chiesto al Parlamento di inserire questo obbligo, dando trenta giorni di pubblicità alle imprese e ai cittadini per verificare se effettivamente c’è convenienza da parte dell’ente, o invece sono altre le ragioni che spingono ad un uso così spropositato dell’‘in-house’.

Insomma l’in-house’ non può essere un escamotage per sottrarre appalti alla concorrenza.

L’attenzione su questo argomento ha fatto si che agli inizi di maggio L’Anac e il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) hanno approvato un Protocollo d’intesa con l’obiettivo di diffondere un vademecum condiviso per le società ‘in-house’: l’intenzione è quella di coadiuvare i notai quando si trovano di fronte alla predisposizione degli statuti o di altri atti che disciplinano le società in house. Non solo. ANAC e CNN collaboreranno anche attraverso attività di formazione alle stazioni appaltanti sempre in merito al tema dell’in house (qui mio articolo:”ANAC, società “in house”: in arrivo il vademecum per i notai”).

Il Vademecum rappresenta certamente un utile documento da utilizzare proprio nel caso della prossima creazione, mancano circa 53 giorni, della nuova NewCo comunale “AmiaVr Spa”, dopo il via libera del Consiglio comunale arrivato il 13 aprile. Ma certamente l’Amministrazione comunale di Verona avrà effettuato tutte le valutazioni previste e richieste dalla normativa.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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