L’Authority sottolinea che la condotta di uso improprio dell’auto di servizio “oltre ad essere presidiata da norme penali è anche manifestazione di cattiva gestione e di uso inappropriato di risorse pubbliche”
A seguito di ripetute segnalazioni di uso improprio delle cosiddette “auto blu”, l’Autorità Anti Corruzione è intervenuta con apposito provvedimento per richiamare le amministrazioni pubbliche ad un corretto utilizzo dei mezzi di servizio. Con la delibera n. 747 discussa in consiglio lo scorso 10 novembre, Anac ha preso posizione chiedendo a enti e amministrazioni di rendere noto pubblicamente di quante auto di servizio dispongono e di quali tipologie, inserendo dati e numeri sui propri siti istituzionali come atto di “Amministrazione trasparente”.
Inoltre Anac, ai fini di prevenire la corruzione ed evitare abusi di utilizzo o usi impropri, raccomanda alle amministrazioni pubbliche in fase di definizione del Piano Anticorruzione di programmare misure idonee volte ad assicurare un uso corretto delle “auto blu”, e a svolgere un attento monitoraggio sull’attuazione delle misure introdotte.
Anac ricorda, poi, che “l’uso esclusivo delle auto blu è concesso alle sole autorità politiche e ad alcune categorie di funzionari pubblici individuati con riferimento alla salvaguardia delle esigenze funzionali di servizio e di sicurezza personale”. Viene precisato comunque che “l’uso delle auto di servizio è concesso per le sole esigenze di servizio del titolare, ivi compresi gli spostamenti verso e dal luogo di lavoro. Sono escluse da tale regime le autovetture protette assegnate alla magistratura ai fini di sicurezza, o a altri soggetti incaricati di funzioni giudiziarie, esposti a pericolo”.
Alberto Speciale