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Chi non lavora…
…lo cerca (il lavoro)! Voglia dunque quest’apertura d’articolo (molto – e sempre più – spesso il “cimitero” di tutti coloro che erano intenzionati a proseguire con la lettura dei miei scritti) essere un beneaugurante “in bocca al lupo” per chi non ha ancora trovato il proprio posto sul set.
Non per eccessiva spettacolarizzazione, anzi. È proprio in questi termini che AMT ha voluto esprimersi questa mattina, declinando in modo originale e inedito proprio “il lavoro”.
Così come è vissuto nell’azienda di Via Francesco Torbido.
Arrivano dunque “quattro puntate per quattro settimane sul canale YouTube Amt Verona raccontano il mestiere dell’accertatore della sosta, dell’addetto alla manutenzione, di Urp e sportello permessi, e di chi lavora a contatto con i turisti al parcheggio Centro”.
Si chiama “Il valore del lavoro“: quattro puntate per quattro settimane, a rotazione sulla pagina Facebook Amt Verona, e sul canale YouTube “Amt Verona”, in cui a raccontare Amt sono i dipendenti in prima persona.
Obiettivo: scardinare idee vecchie e sbagliate sull’azienda, evidenziare il lato umano di chi ci lavora e instillare in tutti noi un po’ di sano senso civico.
Amt svolge importanti servizi per la città, ma spesso questi passano “sotto traccia”. L’intento della webserie è dare valore a questi servizi che, di conseguenza, danno valore alla nostra città.
Le quattro puntate, per la regia del videomaker Matteo Erbisti, raccontano com’è lavorare “nei panni di”: un accertatore della sosta, un manutentore delle aree sosta, un’impiegata allo sportello permessi /Urp e di un addetto al parcheggio Centro.
A volte quando si nomina Amt c’è molta confusione. C’è chi la confonde con Atv, che si occupa del trasporto pubblico: nell’immaginario di molti è ancora Amt “quella degli autobus“. Sbagliato: Amt, partecipata al 100% del Comune di Verona, in realtà non si occupa più di bus dal 2007, anno in cui il servizio di trasporto pubblico è stato affidato ad Atv (azienda “sorella” di Amt, in quanto la stessa ne è proprietaria al 50%).
“Abbiamo voluto dare spazio ai nostri dipendenti – introduce Francesco Barini, presidente Amt, con il direttore Carlo Alberto Voi – perché raccontassero un lato inedito dell’azienda e del loro lavoro: spesso le persone non sanno cosa significa fare quel mestiere, perché non conoscono. Abbiamo chiesto ai nostri dipendenti di rappresentare l’azienda e loro si sono messi in gioco. Oggi i loro volti ci rappresentano. E noi siamo orgogliosi di questo“.
Ma quindi cosa fa Amt? In tempi più recenti Amt è conosciuta per essere l’azienda appaltante del progetto Filobus, i cui cantieri partiranno a breve. Ma fa anche molto altro. Gestisce il piano della sosta urbano (stalli blu e giallo-blu), verificando il corretto pagamento della sosta; rilascia (e rinnova) permessi di transito, sosta e il relativo canone fornendo informazioni al pubblico su tutti i suoi servizi, gestisce cinque parcheggi cittadini in struttura.
A raccontare tutto questo nella webserie non sono degli attori, ma sono gli stessi dipendenti, che svelano com’è il loro mestiere visto dall’interno e smentiscono alcune vecchie leggende metropolitane ad esso connesse.
LA STORIA DI FILIPPO, ACCERTATORE DELLA SOSTA. Una volta li chiamavano “giallini”, epiteto dispregiativo a loro affibbiato e connesso, inevitabilmente, alle odiate multe che ci si ritrova sul parabrezza.
La 1° puntata, dal 22 al 28 ottobre è dedicata agli accertatori della sosta: verificano che le auto in sosta negli stalli blu siano parcheggiate nel rispetto del codice della strada e delle ordinanze del Comune di Verona. La figura dell’accertatore esiste per assicurare che tali regole siano rispettate e per controllare che non ci sia evasione.
Se il veicolo è parcheggiato ed è sprovvisto di titolo di sosta l’accertatore si trova nella condizione di dover emettere la sanzione.
“Quando la gente ci vede vicino alla propria auto si affretta a dirci che sta correndo a pagare la sosta. Sembra quasi terrorizzata – racconta Filippo -. Ma noi non siamo degli avvoltoi che non vedono l’ora di fare una multa. Questo è il nostro mestiere – spiega -, e come ogni lavoratore e qualsiasi altro mestiere cerchiamo sempre di farlo con cognizione di causa coscienza e anche comprensione”.
“L’insulto e il battibecco sono all’ordine del giorno – racconta Filippo -. Ma sta anche a noi mantenere sangue freddo e calmare le acque”. Come per le forze dell’ordine gli accertatori Amt contribuiscono all’ordine pubblico: senza norme che regolano la sosta regnerebbe il caos e il parcheggio selvaggio.
Non a caso gli agenti accertatori Amt indossano una divisa simile a quelle delle forze dell’ordine. Una scelta ragionata. Secondo Filippo uno degli aspetti più belli del suo lavoro è lo stretto contatto con l’utenza. “Ci vedono in divisa e questo è importante perché riconoscono in noi un’autorità alla quale rivolgersi in caso di difficoltà”.
Amt infatti non guadagna nulla dalle multe. Perché i soldi della multa non finiscono nelle casse dell’azienda, ma in quelle del Comune: Amt guadagna invece dal corretto pagamento della sosta.
Motivo per cui circa un anno fa è iniziata la campagna “Prevenire non punire” che esorta (ed educa) la cittadinanza a pagare la sosta per non prendere la multa. Ogni settimana sui canali social Amt Instagram e Facebook e sugli organi di stampa sono segnalate le zone più battute da chi verifica la sosta. La nota è battuta anche dal sito internet dello stesso Comune di Verona.
MANUTENZIONE AREE SOSTA: LA STORIA DI ANDREA. I manutentori delle aree sosta sono “i vigili del fuoco” di Amt: quando qualcosa non funziona, loro corrono e risolvono il problema. La 2° puntata, dal 29 ottobre al 4 novembre conosciamo Andrea, che si occupa della gestione e manutenzione degli impianti di sosta Amt: casse, sbarre e parcometri dei parcheggi Amt in città (Parcheggio Centro, Parcheggio Tribunale, Porta Vescovo, Parcheggio Stazione Est e Ovest e Area Camper di Via dalla Bona). Facile? Non sempre. Chi si trova in panne davanti a una sbarra che non sale, o una colonnina che non dà il biglietto perché l’impianto è bloccato, chiama loro. “Il più delle volte – racconta Andrea – le persone sono educate, altre invece sono comprensibilmente seccate”. Ma succede anche che qualcuno arriva alle minacce. Andrea svela il segreto per gestire le teste calde. Ovvero mantenere la calma e spiegare che il suo lavoro è solo quello di risolvere il problema.
SPORTELLO PERMESSI E URP: LA STORIA DI ANNA. Nella 3° puntata, dal 5 all’11 novembre, scopriamo Anna, impiegata amministrativa di Amt ci racconta cosa vuol dire lavorare all’ufficio relazioni con il pubblico di Amt e anche allo sportello permessi. Fornire informazioni all’utenza, ma anche avere a che fare con la burocrazia, i pagamenti, i rinnovi: a questo proposito non è facile gestire i nervosismi di chi sta “dall’altra parte”, ovvero del pubblico. Sui giornali sono spesso riportate le arrabbiature dovute a code all’ufficio permessi o disguidi, ma nessuno si è mai chiesto come vive questi disagi chi lavora dall’altra parte. Il lavoro è stimolante ma anche complesso. Requisiti per svolgere questo mestiere? Pazienza, e anche un po’ di psicologia nel capire chi si ha davanti. Ogni persona, ogni testa, racconta Anna, è un piccolo mondo: c’è chi è disinformato, chi arriva nervoso o arrabbiato perché prima di arrivare in Amt ha perso tempo. Chi lavora in questa sezione deve saper gestire tutte queste situazioni nel migliore dei modi possibile. Il lavoro è gratificante, conclude Anna, e quando l’utenza ti ringrazia per l’aiuto che hai dato è bello appagante a fine giornata.
ANTONELLO, MANUTENZIONE PARCHEGGIO CENTRO. Il parcheggio Centro è il fiore all’occhiello di Amt, perché oltre a essere il più grande e servito parcheggio nel cuore di Verona è anche il punto in cui i pullman carichi di turisti sono obbligati a sostare, fermarsi e caricare/scaricare le comitive. Nella 4° e ultima puntata (dal 12 al 19 novembre) scopriamo Antonello, a metà tra manutentore e “prima informazione turistica”: si occupa della manutenzione e della gestione del parcheggio Centro e spesso è interpellato dai turisti, a cui dà un’infarinatura sui principali luoghi attrattivi di Verona: piazza Bra, piazza Erbe, Romeo e Giulietta, le arche scaligere, Castelvecchio. “Non sai mai i gusti, le idee: ti danno emozione quando ti ringraziano per un servizio che stai dando qui al parcheggio”, rivela. Il problema più grosso? Quando una cassa automatica va fuori servizio. L’utente ha fretta, vuole andare via, quindi dobbiamo sistemare il tutto nel più breve tempo possibile”. Il personale al parcheggio Centro è presente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Festività, fine settimana: momenti in cui chi lavora vede le persone rilassate e in famiglia approfittare del tempo libero. Questa è la parte che ad Antonello piace di meno. Ma il bello del suo lavoro, svela, è che una volta finito il turno, è proprio a due passi da centro storico.