Altro Teatro/City torna ad animare il Teatro Camploy. La rassegna, avviata lo scorso anno dal Comune di Verona, punta a valorizzare le professionalità dello spettacolo veronesi con un’ampia proposta di eventi che vanno dal teatro alla danza, con un’attenzione per giovani e famiglie.
Da ottobre 2024 ad aprile 2025 andrà infatti in scena tutta l’originale creatività delle realtà professionistiche cittadini attive nello spettacolo dal vivo. Il primo appuntamento si è tenuto lo scorso 2 ottobre con la nuova produzione di Fondazione Aida, in collaborazione con Atti Aps, Theama Teatro e Fondazione “G. Zanotto”, dal titolo “La banda dei vecchi bacucchi”.
L’Altro Teatro/City è organizzato dalla Rete Spettacolo Verona Professionisti – RSVP, in collaborazione con Arteven e sotto l’egida della Regione Veneto e del Ministero della Cultura.
“Il teatro può essere fatto in modi molto differenti – evidenzia l’assessora alla Cultura Marta Ugolini – la volontà dell’Amministrazione è quella di valorizzare e dare spazio a tutte le realtà che compongono questo sistema. E’ motivo di soddisfazione presentare oggi la seconda edizione di una rassegna nata proprio dal desiderio di mettere in luce le diverse professionalità veronesi. Gli spettacoli e il cartellone proposti sono gli aspetti più visibili di un più ampio lavoro di incontro e di dialogo portato avanti con le diverse realtà al fine di concretizzare con loro il migliore percorso possibile”.
“Una rete che anche negli altri territori regionali comincia ad essere vista con grande attenzione e curiosità – spiega il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini –. Quando è stato avviato questo percorso per la formazione della rete non avrei pensato che si sarebbe arrivati a questo livello di coordinamento, che ha significato mettere da parte la propria individualità per essere in ascolto degli altri. La rete in questo è riuscita, realizzando una proposta solida e di alto valore culturale in favore della città”.
Che cos’è RSVP? Si tratta di un organismo, di natura informale, composto da 14 realtà e imprese professioniste veronesi dello spettacolo dal vivo, che si occupano di danza e teatro. Strutture che hanno deciso, costituendosi in rete, di dialogare e confrontarsi sulle differenze artistiche, per rendere la propria proposta culturale sempre migliore, per costruire rapporti più solidi e virtuosi con l’Amministrazione, affinché il professionismo della cultura e dello spettacolo possano crescere ed ottenere il giusto riconoscimento.
Compongono il cartellone 2024/2025: Arte3, Bam!Bam!Teatro, Casa Shakespeare, Chiara Frigo con Zebra Cultural Zoo, ErsiliaDanza di Laura Corradi, Fondazione Aida, Fondazione Atlantide/Teatro Stabile di Verona, Fucina Culturale Machiavelli, Ippogrifo Produzioni, Mitmacher, Orti Erranti/Modus Produzioni, Punto in Movimento, Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio.
“Il titolo ‘L’Altro Teatro/City’ – dichiara il direttore artistico di Bam!Bam Teatro Lorenzo Bassotto intervenuto oggi nella conferenza stampa di presentazione per RSVP – rimanda alla forte connessione che la Rete ha voluto assegnare alla propria rassegna con il cartellone dei colleghi professionisti nazionali che transitano al Teatro Camploy ne “L’altro Teatro”, trovando in “City” il termine che possa declinare propriamente l’aspetto cittadino e il fatto che la produzione di quegli spettacoli nasca e si proponga a Verona. Preme sottolineare l’attenzione dedicata al Teatro Ragazzi, a bambini e giovani, nella forte convinzione che si debba costruire il vero pubblico del futuro.
Prossimi appuntamenti. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 20.45.
Il 31 ottobre andrà in scena Bam!Bam!Teatro, in collaborazione con Teatro L. Russolo, in “Capitani Coraggiosi”, dall’omonimo romanzo di R. Kipling, per la regia e la drammaturgia di Lorenzo Bassotto, con lo stesso Bassotto e Roberto Maria Macchi: vi si narra la storia di un ragazzino viziato che scopre, attraverso l’esperienza di vita in mare, il significato di rispetto, amicizia e lavoro; un viaggio dell’esistenza che viene raccontato da due simpatici marinai.
Il 15 novembre è la volta della dissacrante ironia di Ippogrifo Produzioni con “Lo facevo anch’io”; in scena il Dittico Elalù, rappresentato dagli attori Valeria Girelli e Alberto Mariotti, nello spettacolo scritto e diretto da Alberto Rizzi: due scimmie entrano in una caverna per lasciare la loro impronta sulla parete e inventano l’arte contemporanea. Si tratta dello “spettacolo più improbabile e surreale mai fatto sull’arte… riassunta in una banana”.
Il 3 dicembre sarà invece di scena Fondazione Atlantide/Teatro Stabile di Verona con
“Il discorso di Chicchi”, per la scrittura scenica e la regia di Monica Luccisano e l’interpretazione di Alessia Donadio; si tratta della vicenda personale di Teresa Mattei la più giovane delle ventuno donne elette nel 1946. Il suo discorso alla Costituente fu denso e appassionato, come, appunto, la sua parabola esistenziale che nello spettacolo ci viene raccontata.
Dopo la pausa natalizia, il 17 gennaio 2025 il cartellone riprenderà con la produzione di Casa Shakespeare “Henry the Fifth – Se vuoi la pace prepara la guerra?”, per la scrittura originale di Andrea de Manincor dall’ “Enrico V” di W. Shakespeare, per la regia e l’interpretazione di Solimano Pontarollo; la cruda riflessione sulla natura umana e sulla difficoltà di sottrarsi alla retorica della guerra produce un confronto tra i ricordi esaltati del reduce e la figura mitizzata di Enrico V di Inghilterra, che enfatizzano quanto sia facile condurre, anche quando il risultato sia la fine violenta di molte vite. In italiano e inglese sottotitolato.
Il 31 gennaio una messinscena di altrettanta struggente attualità: “Yesterday, l’ultimo gioco”, una produzione di Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio, scritto da Jana Balkan, per l’interpretazione e la direzione di Jana Balkan, Isabella Caserta e Francesco Laruffa. Ispirato a una storia vera di Alzheimer, lo spettacolo oscilla tra ricordi e tempo presente e mostra come un nucleo familiare vada rinnovandosi o ricreandosi con l’intrusione di una malattia così invasiva, sottolineando però come la forza dell’amore diventi forse l’unica cura.
Due spettacoli di danza a distanza ravvicinata per la prima parte del mese di febbraio: il 4, “Atomi: Dialoghi sulla Vicinanza; Primo Luogo”, progetto intergenerazionale a cura di Chiara Frigo e Zebra Cultural Zoo, in cui uno spettatore, un performer, un Ipod e un paio di cuffie vengono uniti per un momento e, legati insieme nel movimento, hanno modo di produrre incontri singolari, cosicché ogni storia diventa un dialogo serrato, un’interazione che è allo stesso tempo unica e intima.
Il 7 febbraio invece sarà di scena ErsiliaDanza in “Testa di Legno”, per le coreografie di Alberto Munarin e l’interpretazione dello stesso Munarin, assieme a Gessica Perusi e Daniele Monticelli; l’eterna storia del burattino più famoso della letteratura, in uno spettacolo di danza contemporanea che tratta il tema del pregiudizio e del bullismo, partendo dal rapporto tra Pinocchio con il Gatto e la Volpe, utilizzando la multimedialità e la videoproiezione.
Si torna alla prosa – e si guarda alla musica dal vivo – il 19 febbraio con la nuova produzione di Modus/Orti Erranti in “Breve come l’alba”, spettacolo scritto da Annino La Posta, interpretato da Laura Murari e diretto da Andrea Castelletti. Nella performance si leva la voce di una donna che si fa presenza e canto; e tutto si trasforma in un faccia a faccia tra chi non c’è e chi sembra non esserci e in una realtà vissuta con fantasia e nella fantasia vissuta come realtà: “un tempo sognato, che bisognava sognare.”
Una nuova scrittura tratta da Shakespeare farà capolino il 21 febbraio con Punto in Movimento nella messinscena di “Hamlet – To die, to sleep, to dream”, per la drammaturgia di Marina Furlani, la regia di Roberto Totola e l’interpretazione degli stessi Totola e Furlani e di altri attori di Punto in Movimento. Alla corte di Danimarca il dubbio e l’ipocrisia dominano. Amleto sembra risoluto a compiere la sua vendetta ma continuamente ritarda l’azione, nella consapevolezza di un infinito bisogno che egli sa di non poter mai soddisfare.
Altro spettacolo di stringente contemporaneità sarà in scena il 28 marzo per la realizzazione di Fucina Culturale Machiavelli: si tratta de “La verità non si uccide”, scritto e diretto da Sara Meneghetti, con le musiche dal vivo di Stefano Soardo, e interpretato da Anna Benico, Jessica Grossule e Davide Lazzaretto. Si raccontano tre storie vere di coraggio e libertà provenienti dall’Iran, dalla Cecenia e dalla Palestina. Una riflessione urgente sulla complessità del reale e sulle voci che scelgono di non tacere, a costo della vita.
Il 10 aprile prende vita l’interessante esperimento scenico di Mitmacher in “Un inferno dal passato”, di e con Giovanna Scardoni e Stefano Scherini. Lo spettacolo si concentra sulla proiezione de “L’Inferno”, film muto del 1911, diretto da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovani, ispirato all’Inferno dantesco. Ad accompagnare lo scorrere delle immagini mute saranno le voci di Giovanna Scardoni e di Stefano Scherini, che leggeranno i versi del Sommo Poeta riferiti ai Canti sullo schermo.
Chiude il cartellone, il 29 aprile, un’altra produzione legata alla danza contemporanea: si tratta di “Oltre l’immagine” di Arte3, per la coreografia di Marcella Galbusera e Lucrezia C. Gabrieli. Si tratta di uno spettacolo dai tratti fiabeschi, dove i corpi sono alla ricerca delle sfaccettature della propria personalità, ma anche della propria immagine e di quella dell’altro, con cui si incontrano, si scontrano e si intrecciano.