Autocelebrazione!
Non bisogna mollare un secondo, un minimo di gloria e poi di nuovo sotto.
Abbiamo aperto la discussione e obbligato SAVE a esporsi, sia per la riapertura, che non era in previsione, che per il prezzo da pagare per riavere la gestione che è di 40 milioni…
Bisogna stare sul pezzo perché la difficoltà nel ripartire può fare il gioco di SAVE che vuole un solo aeroporto regionale e spingerà, così come anticipato dal Sindaco, nel dire che i costi non siano sostenibili, cercando di tenere piegato il Catullo almeno fino a novembre con la CIG e il lavoro agile, così da terminare l’operazione di svuotamento.
Nel frattempo Volotea rischia di prendere il volo per Bologna e spostare la base, Air Dolomiti guarda a Firenze – Pretola, i voli al Catullo non ripartiranno prima di luglio, temiamo.
Resistono alle sirene S7 Airlines, e Neos.
Ryanair riprenderà i voli il primo luglio (1/7) dopo che li avrà ripresi in quasi tutta Italia.
Quindi, di fatto, arrancando e senza un vero commerciale interno al Catullo, ma teleguidato il tutto da Venezia, riprendere quota con le compagnie andandole a prendere e ad offrire spazi e tempi sarà difficile.
Il mood è cambiare il manico, rivoluzionare il tutto a livello CDA e ripartire con nuove idee e soprattutto nuove persone, non condizionate né condizionabili, andando quindi al vedo con SAVE.
Alla politica cittadina si chiede uno sforzo, non l’ultimo, ma quello necessario a liberare le risorse umane, mandare a casa chi ci vuole spegnere, e concordemente prendere in mano la situazione e guidarla fuori dal pantano lagunare.
#catullolibero #andateacasa
Gerardo Grote
QUALI INTERESSI E INTRECCI NASCOSTI (POLITICI? FINANZIARI?) SOTTO L’INSIPIENZA DEI NOSTRI? NON SI SPIEGA ALTRIMENTI TANTO STRAGISMO INFRASTRUTTURALE AI DANNI DI VERONA, LA QUALE RISCHIA IL DECLASSAMENTO ECONOMICO. A POCO SERVE IL LAMENTO DEL POPOLO DIFRONTE A…..CAUSE DI FORZA MAGGIORE! SIAMO TROPPO REALISTI ORMAI PER CEDERE ALLE BALLE.
INTANTO IL TEMPO PASSA, INESORABILE.
A prescindere dal fatto che i malanni del Catullo sono iniziati molti anni fa con il disastroso accorpamento dell’aeroporto di Brescia Montichiari, voluto unicamente dall’allora presidente Massimo Ferro. Poi si sono susseguiti tutta una serie di personaggi catastrofici che di aeroporti non ne avevano mai sentito parlare, con scelte mirate solamente ai loro interessi personali e non di quelli della cittadinanza veronese.
Ora è indispensabile cambiare l’inadeguato Paolo Arena, che è il peggior presidente e più longevo della storia aeroportuale veronese, ostaggio sottomesso alla tribù Marchi (presidente SAVE Venezia) e riprendere l’autonomia che era del Catullo ai vecchi tempi, quando era un vero gioiellino a livello nazionale.
Ma questo lo deve fare unicamente la politica veronese, che si deve scuotere e svegliare una volta per tutte, prima che sia troppo tardi.
condivido ma la conclusione se resta in mano alle scelte della politica (attuale) veronese, ritengo non ci siano variazioni. Il traballante governo locale non osa muovere nessuna pedina perché è sotto “scacco al re”!