“Albanìa portami via”. Bertucco, l’interesse pubblico e la municipalizzata ad EST.

 
 

Folgorati sulla via di Tirana“.

Questo il titolo che campeggia all’interno della nota stampa diffusa dalla segreteria di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. L’oggetto della sua analisi è “la mozione sul project Amia promossa da alcuni esponenti della maggioranza – che, secondo il consigliere di centrosinistra – consente di riaprire una riflessione sul futuro del servizio di raccolta dei rifiuti che era stato ipotecato dalle forzature della precedente amministrazione Tosi.

E’ significativo, prosegue, che quanti oggi chiedono di stoppare il project financing a quel tempo fossero tutti tosiani di ferro, da Bonato a Paci, da Rando a Ciro Maschio. Deve essere chiaro che, arrivati a questo punto, con le offerte delle ditte partecipanti già acquisite, difficilmente si potrà tornare indietro facendo finta che nulla sia accaduto. Al contrario, si dovrà individuare un rilevante “interesse pubblico” che consenta di virare sulla strada dell’affidamento in-house che il sottoscritto aveva indicato fin dall’inizio come la soluzione migliore e che oggi si riconferma essere tale sia per l’azienda sia per i lavoratori.

Il passaggio si rende necessario anche per sbloccare lo stallo di investimenti che paralizza l’attività di Amia sul fronte dell’estensione del porta a porta e sull’incremento della raccolta differenziata. Negli ultimi anni l’unico ambito in cui l’azienda si è mossa è quello dell’avventura albanese, con molte ombre e pochissime luci, tanto da far pensare che proprio dalla volontà di andare in Albania abbia avuto origine l’avversione della precedente giunta nei confronti dell’in-house. A questo punto si dovrà approfittare dello stallo nelle trattative tra Agsm e Aim per fare gli opportuni approfondimenti sulle modifiche statutarie necessarie in Amia, che se vuole rimanere in house deve far entrare nell’azionariato anche i comuni di San Giovanni Lupatoto e Villafranca.

 
 

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