La città si arricchisce di una nuova proposta culturale plurale, aperta e ‘intrigante’ che vuole mettere in luce la dimensione pratica, creativa e sociale dei valori universali ispirati dal Vangelo. Una rassegna di eventi dai linguaggi diversi (lectio, incontri, dialoghi, concerti, rappresentazioni artistiche), location insolite (istituzionali e informali, ecclesiali e civili, piazze, teatri, luoghi di lavoro e scuole), in orari accessibili e per tutti (dall’alba al tramonto). È l’invito rivolto a tutti, a ritrovare il coraggio di misurarci nella cura dell’umano e a costruire «Itinerari di Pace», alla ricerca di luoghi di incontro e di dialogo, al fine di tessere legami duraturi.
In continuità con la visita di papa Francesco per l’Arena di Pace del maggio scorso, la Fondazione Toniolo della diocesi di Verona, con il sostegno di Fondazione Cattolica e Generali Italia e la sua divisione Cattolica, promuove dal 17 al 20 ottobre 2024, la rassegna di eventi Poeti Sociali. L’espressione è di papa Francesco e si riferisce ad opere, testimonianze e prassi che raccontano «esperienze e iniziative generative (poiesis) che sanno creare speranza laddove appaiono solo scarto ed esclusione».
Quattro giornate di incontri, dialoghi, ma anche performance, spettacoli, concerti, più di 100 autorevoli ospiti italiani e internazionali per quasi 70 eventi diffusi, dislocati in 12 location cittadine.
La prima edizione del festival è stata presentata in municipio alla presenza del sindaco Damiano Tommasi, il vescovo di Verona Mons. Domenico Pompili, il presidente della Fondazione Toniolo don Renzo Beghini, il presidente di Fondazione Cattolica Paolo Bedoni e il responsabile della Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore di Generali Italia Piero Fusco.
“Siamo lieti di presentare questi 4 giorni in cui la città si prenderà carico della prima edizione di ‘Poeti sociali’, che pone l’attenzione sulle persone, pensando alle relazioni come vera essenza delle comunità – ha affermato il sindaco Damiano Tommasi-. La rassegna valorizza la cosa più preziosa che in questo momento dobbiamo difendere come amministratori, istituzioni e rete sociale, ovvero le persone che, nell’ambito della pace, hanno fatto e fanno scelte coraggiose. Prosegue così il percorso avviato con l’Arena di pace che ha visto la partecipazione di Papa Francesco a maggio, incontrando ora quanti quotidianamente nella loro storia e nella loro vita stanno già seminando quello che serve alle comunità per operare nelle emergenze e per generare valore in qualsiasi sua forma”.
“Siamo tanti, viviamo di più e meglio. Ma la vorticosa crescita economica dell’ultimo secolo si sta ora scontrando con le sue contraddizioni: cambiamento climatico, migrazioni, squilibri demografici, disuguaglianze – ha affermato il vescovo, mons. Domenico Pompili-. Ad essere minacciata è la vita stessa e non solo la sua qualità. La risposta a questa inedita crisi non può essere evidentemente solo tecno-economica. Occorre piuttosto mettere in discussione le premesse su cui la crescita si basa, colmando un ritardo culturale ormai evidente, nella consapevolezza che non esiste forma vivente che non sia in relazione. Lo dicono la scienza e le religioni. In particolare il pensiero sociale della chiesa cattolica, da ormai quasi due secoli. In un tempo così, aggravata dai venti di guerra che non cessano, parlare di “poeti sociali” potrebbe sembrare un tantino ingenuo. In realtà, il tema che si svilupperà attraverso innumerevoli linguaggi, riguarda tutti: imprenditori e operai, politici e sindacalisti, docenti e discenti, genitori e figli, società e chiesa. Abbiamo bisogno di recuperare e valorizzare la capacità creativa diffusa che è la vera risorsa per far fronte ai tanti problemi che abbiamo. Verona da questo punto di vista rappresenta storicamente un luogo dove più volte sono emersi “poeti sociali” che hanno introdotto un pensiero e un’azione finalizzata ad affrontare le questioni nuove che emergevano nella società moderna. Penso a d. Nicola Mazza e a Matilde di Canossa, a Don Calabria e a d. A. Mazzi oggi; ancora ai “Beati i costruttori di pace” delle passate Arene ai Movimenti popolari che hanno caratterizzato l’Arena con papa Francesco. La città e l’intero territorio si arricchirà di questo confronto di idee e di testimonianza per non subire questa tenebra che avanza ed offrire storie di luce”.
“Come Fondazione Cattolica non potevamo non essere dentro questa meravigliosa avventura – ha detto il presidente di Fondazione Cattolica Paolo Bedoni-. L’abbiamo vista nascere grazie ad un dialogo continuo ed intenso con il Vescovo e i suoi collaboratori. Una rassegna innovativa ed originale, che è stata concepita come una sollecitazione alle diverse componenti della società e della diocesi veronese a dar vita, con creatività, coraggio e passione, ad iniziative, le più varie, di dialogo e di espressività che aiutino a costruire itinerari di solidarietà nel cuore stesso della vita comunitaria”.
“Generali Italia non poteva di certo esimersi dal sostenere una iniziativa così importante, che coinvolge una vasta rappresentanza delle Associazioni e degli Enti del Terzo Settore che da sempre si contraddistingue per la numerosa presenza e per le svariate e fondamentali attività che svolge a favore del territorio – ha dichiarato Piero Fusco Responsabile Business Unit Enti Religiosi e Non Profit di Generali Italia-. A tal proposito, proprio durante il nostro incontro del prossimo 19 ottobre presenteremo il secondo rapporto sul Non Profit che evidenzia importantissime novità che riguardano questo articolato ed interessante settore”.
Presente in conferenza il direttore artistico della rassegna, Daniele Rocchetti, che ha illustrato il programma nel dettaglio.