Al Filarmonico chiusura in bellezza della stagione sinfonica di Fondazione

 
 

Chiude in bellezza la straordinaria stagione sinfonica del 2024 della Fondazione Arena  al teatro Filarmonico di Verona con un bellissimo concerto che ha visto eseguite due tra le più celebri sinfonie di tutto il panorama sinfonico.

La Sinfonia n.8 in Si minore D759, meglio conosciuta come Das UnvollendeteL’Incompiuta” di Franz Schubert e la Sinfonia  n.4 in Sol maggiore “Das Himmlische Leben” (La Vita Celestiale”)  per orchestra e soprano di Gustav Mahler.

L’Incompiuta, scritta nel 1822, è una delle composizioni più note di Franz Schubert, il grande compositore austriaco del periodo romantico, nato a Vienna nel 1797 e quivi morto nel 1828. 

Benché sia vissuto solo trentun anni, Schubert ha lasciato un grandissimo numero di composizioni,  molte delle quali pubblicate postume.

La Quarta sinfonia occupa un posto particolare nella produzione sinfonica di Gustav Mahier.. Composta nelle estati del 1899 e 1900, la Quarta sinfonia conosce in realtà un più lungo periodo di gestazione. Il finale si trova infatti composto, come lied, fin dal 1892, mentre il piano iniziale dell’opera risale agli anni della Terza sinfonia

Gustav Mahler nato a Kalistè nel 1850, morto a Vienna , nel 1911) è stato un compositore e direttore austriaco del periodo tardo-romantico.

Il concerto ha  visto il debutto per il teatro Filarmonico di Wolfram Christ, Direttore di notevole carisma , e di Mojca Erdmann, Soprano Solista. Il soprano ha cantato il lied La Vita Celestiale a compimento di un viaggio dalle gioie e inquietudine terrene al paradiso immaginato dai fanciulli

Christ è un direttore già noto anche come prima viola sia dei Berliner Philharmoniker sia dell’orchestra all-star di Lucerna, voluta da Claudio Abbado, lei soprano lirico affermato a livello internazionale in un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo con i massimi direttori di oggi. 

Un finale da grandi applausi quasi un  ringraziamento finale sia al direttore Christ sia al soprano Erdmann, ma anche a tutto il complesso orchestrale della Fondazione Arena per la notevole qualità espressa nelle loro esecuzioni.

Alessandro Bravi