Questa sera, alle ore 21,00 all’Arena di Verona l’Aida di Giuseppe Verdi inaugurerà l’edizione numero 100 del Festival della Lirica di Verona. L’evento sarà trasmesso in mondovisione Rai1, con la conduzione di Milly Carlucci e e la partecipazione di Alberto Angela e Luca Zingaretti.
Non poteva che essere Aida, l’opera più rappresentata e amata dal pubblico, e che fa arrivare a Verona spettatori da tutto il mondo, ad aprire questa edizione del festival.
«Sarà l’Aida che non ti aspetti all’Arena di Verona – spiega Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico – Uno spettacolo che porta in scena un intreccio di arti e stili mai visti in Anfiteatro, luogo dove si possono, anzi, si devono sperimentare soluzioni nuove e diverse. Ma queste soluzioni nascono nel rispetto dell’anfiteatro, del testo e della musica: Stefano Poda racconta una vicenda umana che attraversa, come da libretto, i conflitti della guerra, del potere, della gelosia, e approda alla pace impiegando tutte le suggestioni della sua arte e tutte le forze della Fondazione, che hanno fermamente creduto in questo progetto».
La visione poetica di Poda restituirà un’Aida fortemente innovativa rispetto alle tradizionali messinscene nell’anfiteatro veronese.
Descrivendo il suo spettacolo, di cui cura regia, scene, costumi, luci e coreografia, Poda spiega che «Il pubblico si troverà davanti a una grande installazione: il moderno non è una rincorsa all’attualità, bensì un salto al futuro. Il patrimonio dell’antico Egitto diventa quello del genio di Verdi, che si trasforma in un tesoro tutto italiano rappresentato in una cattedrale laica, un luogo sacro e millenario pronto a raccogliere tutte le migliori energie dell’Italia».
«Il palcoscenico sarà un piccolo universo carico di mille esperienze – commenta ancora il regista – sarà tecnologico, dinamico, cangiante, sorprendente… ma allo stesso tempo l’ambizione è quella di sviluppare un viaggio riconoscibile, familiare, a misura d’uomo: un viaggio dantesco, da un mondo in conflitto a una storia intimista. Conciliare questi due lati, grandiosità e intimità, è la sfida nell’affrontare un titolo come Aida».