“Fusione AGSM? Se è vero che il mercato lo richiede, altrettanto lo è la necessità di garantire il giusto peso societario. Agsm è un’azienda che fattura più di 800 milioni e che ha più di 1.300 dipendenti, dati da cui non si può prescindere. E’ una società che ha sempre contribuito alla crescita del tessuto sociale ed economico della città, e così dovrà rimanere”.
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A meno di un mese da Natale, laddove stessimo considerando la classifica scaligera dei “trend topics“, ecco riapparire (non una novità) “il mondo AGSM” con tutto il suo carico d’attualità e conseguenze. Di pochi minuti fa il commento dell’assessore al commercio di Verona, Nicolò Zavarise, il quale prosegue:
“Si è appreso che il forte dinamismo del mercato e il rischio causato dalla mancata chiusura del ciclo dei rifiuti espone Verona a pericoli gestionali non più sottovalutabili; tuttavia se un tavolo di confronto deve essere aperto, in una logica industriale, con chiunque si vada a dialogare l’obiettivo deve essere unicamente quello di massimizzare il risultato per Agsm e quindi per Verona”.
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“È pertanto corretto – precisa Zavarise – fissare dei principi che indirizzino la discussione prima che si apra il tavolo tecnico, ma è inaccettabile che siano posti degli aut aut sui pesi societari dell’eventuale operazione: quelli vanno discussi in sede di trattativa, numeri alla mano, e con la predisposizione da parte di tutti verso una soluzione condivisibile.
Se qualcuno pone vincoli numerici non va nella direzione corretta. Verona deve pensare ai propri dipendenti, alle proprie realtà e garantire immutato non solo il valore di AGSM ma anche la sua azione di sostentamento al bilancio comunale e alle azioni amministrative che abbiano ricaduta sulla città e sulle realtà cittadini che hanno sempre trovato in AGSM un forte sostegno.
Se qualcuno pone vincoli numerici non va nella direzione corretta. Verona deve pensare ai propri dipendenti, alle proprie realtà e garantire immutato non solo il valore di AGSM ma anche la sua azione di sostentamento al bilancio comunale e alle azioni amministrative che abbiano ricaduta sulla città e sulle realtà cittadini che hanno sempre trovato in AGSM un forte sostegno.
Se un tavolo deve essere aperto, i principi cardine per noi sono che la maggioranza del capitale resti al socio pubblico, che dovrà avere sempre un ruolo centrale nelle scelte strategiche. Il ruolo dell’eventuale socio industriale dovrà essere finalizzato al perseguimento di efficienza e competitività; dovrà essere mantenuto un forte presidio territoriale salvaguardando la storia e l’identità di AGSM, mantenendo come indirizzo la determinazione ed il sostegno economico ai progetti sociali, culturali ed ambientali delle comunità servite; qualsiasi partner industriale dovrà garantire di non concorrere nel territorio veneto contro AGSM”.
Conclude l’assessore:
“Dovrà essere garantito il sostegno all’occupazione ed al relativo indotto con la salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’economia locale; si dovranno incrementare gli investimenti sui territori, sui servizi e sulle infrastrutture; dovrà essere garantita la creazione di valore attraverso una adeguata politica di dividendi rispettando l’attesa di beneficiare di maggiori dividendi grazie alle sinergie industriali derivanti dalla Partnership, oltre a dover garantire il miglioramento degli standard di qualità e dei livelli di efficienza dei servizi erogati sui territori ed alle comunità attraverso tariffe competitive e sviluppo di servizi innovativi“.
Bravo Assessore, vale lo stesso discorso per il Catullo.
A che punto siamo?
Lei se ne occupa?