Reazioni calde…a freddo.
Cronologicamente “avanguardia” rispetto a quanto certificato ufficialmente nel secondo pomeriggio di ieri, raccogliamo – a 24 ore di distanza dalla sfiducia del CdA di AGSM nei confronti del presidente Michele Croce – i commenti dell’arco “parlamentare” riferito alle minoranze; da tempo infatti, con alcuni tratti di convergenza inter-politica, le opposizioni descrivevano la situazione in AGSM come difficilmente sostenibile soprattutto in quel settore di etica e moralità che, alla luce dei fatti emersi ieri, è stato decisivo per la messa in “stato d’accusa” a Croce.
Marta Vanzetto (M5S): “Moltiplicazione degli incarichi”
“Questa è una gestione di Agsm ricca come non mai di consulenze esterne quanto meno opinabili, con un piano industriale riciclato dagli anni ’90 e nessun cambiamento rispetto al passato. Michele Croce si è presentato alle elezioni promettendo la riduzione dei posti nei consigli di amministrazione e delle spese superflue. Invece ci siamo trovati una moltiplicazione di incarichi, un presidente più preoccupato della propria immagine personale che del futuro dell’azienda e la vicenda Albania ancora più incancrenita di prima”.
Michele Bertucco (Sinistra in Comune – Verona in Comune): “Spese pazze, è sfiducia anche ad un Sindaco troppo debole”
“Con Croce hanno ripreso il sopravvento le spese pazze e le consulenze incontrollate. Ma questa sfiducia – prosegue Bertucco – attesta anche il fallimento delle nomine operate dal sindaco Sboarina, tutte incentrate sulle fedeltà politiche prima ancora che sulle competenze dei nominati. Sboarina ha avuto occhi soltanto per gli equilibri politici e nessuna attenzione per il futuro delle aziende. Un metodo sbagliato che ha portato sull’orlo del tracollo economico anche l’altra grande partecipata veronese, Amia. Ora la palla è in mano, purtroppo, ancora a Sboarina, un sindaco debole, ostaggio delle ali estremiste della propria maggioranza, che probabilmente commetterà ancora gli stessi errori promuovendo a capo di Agsm altre figure border-line. Personalmente non ho dubbi: in Agsm devono andare tutti a casa e si deve procedere a nomine serie con regole nuove che premino il merito oltre la fedeltà politica“.
Particolare “sentire” nelle parole dell’ex sindaco Flavio Tosi che accusa Croce di aver “impantanato l’azienda con pochi investimenti e spese discutibili per gli affidamenti diretti a pochi privilegiati“.