Nella seduta del 19 dicembre il Consiglio di Amministrazione di AGEC ha approvato complessive 47 assegnazioni di alloggi sociali, 7 delle quali riguardano unità immobiliari da riattare ai sensi dell’articolo 7 del nuovo Regolamento per l’assegnazione degli alloggi a canone convenzionato, presentato in Sala Arazzi del Comune di Verona lo scorso settembre alla presenza degli assessori comunali competenti.
Nello specifico, delle sette unità da riattare, cinque (situate quattro a nord e una a est della città) sono state assegnate alla Cooperativa sociale “La Casa per gli Immigrati”, che le utilizzerà per affrontare l’emergenza abitativa.
Altri 2 alloggi da riattare (situati uno a est e uno a sud della città) sono stati assegnati alla Fondazione Pia Opera Ciccarelli Onlus, che li destinerà alla sistemazione di propri operatori professionali (infermieri).
“Si tratta delle primissime applicazioni del nuovo regolamento finalizzato ad instaurare una positiva sinergia con le diverse organizzazioni della società civile veronese per il recupero degli sfitti” commenta la Presidente Agec Anita Viviani. “Tale sinergia ha il duplice effetto di aprire, da una parte, l’azienda alle istanze provenienti da categorie di utenza (come lavoratori, ma anche studenti) che non sono quelle tradizionali di Agec, in larga prevalenza composta da famiglie disagiate e da anziani, e di ottenere, dall’altra parte, il coinvolgimento della società civile veronese nel recupero degli sfitti”.
Le due realtà assegnatarie si impegnano infatti a riattare gli appartamenti secondo le indicazioni e gli standard indicati dagli uffici tecnici di Agec, ricevendo in cambio lo sconto del canone di affitto fino a completa copertura dell’investimento sostenuto.
Secondo la richiesta avanzata dalla Cooperativa sociale La Casa per gli Immigrati, nata a Verona nel 1991 e che fino ad oggi ha dato una casa a prezzi agevolati a centinaia di persone, i 5 alloggi verranno messi a disposizione prioritariamente di persone oggi ospitate presso il Ghibellin Fuggiasco, secondo le modalità e le condizioni proprie della cooperativa.
“La cooperativa La Casa per gli immigrati oggi gestisce una cinquantina di appartamenti; una parte per famiglie e l’altra come co-housing per lavoratori singoli che partecipano alle spese con una quota mensile” illustra Renzo Fior, presidente della cooperativa sociale La Casa per gli Immigrati. “Nel 1991 quando la cooperativa è nata intendeva svolgere un lavoro di supplenza rispetto all’amministrazione pubblica che si è trovata a gestire la presenza di nuovi lavoratori stranieri inseriti nel tessuto produttivo della provincia ma che non riuscivano a soddisfare il bisogno di una sistemazione decorosa per se stessi e la propria famiglia” prosegue. “A distanza di 30 anni la situazione possiamo dire che sia peggiorata in quanto la tendenza attuale è quella di massimizzare la proprietà immobiliare con affitti brevi e questo toglie possibilità abitative con affitti abbordabili a tante persone che lavorano nel nostro territorio. Per risolvere in qualche modo la situazione l’opera delle associazioni o cooperative del terzo settore non è certo sufficiente; è indispensabile l’intervento della pubblica amministrazione e della politica nazionale per trovare soluzioni strutturali a lungo termine. L’azione della cooperativa è quindi quella di tappare qualche falla e dare qualche parziale importante risposta non tralasciando il richiamo forte e continuo alle Istituzioni. In questa direzione va la disponibilità a riattare alcuni appartamenti dell’Agec investendo professionalità e risorse dei propri volontari” conclude Fior.
L’ingegner Sergio Menon, già dirigente comunale, ora volontario della cooperativa sociale La Casa per gli Immigrati, ha ipotizzato che i primi riatti di cui la cooperativa si è fatta carico, potrebbero concludersi già a metà febbraio.
Per quanto riguarda la Fondazione Pia Opera Ciccarelli, oltre all’assegnazione, si sta valutando la possibilità, che sarà oggetto di eventuale, specifico e successivo protocollo di intesa, di erogare qualche servizio professionale a favore degli inquilini Agec. Quest’altro passaggio incrementerebbe ulteriormente il valore sociale della sinergia.
“Le due iniziative di Agec sono risposte concrete al forte disagio abitativo presente oggi a Verona – spiega il Consigliere delegato Gianfranco Falduto –. L’accordo con la Pia Opera Ciccarelli si rivolge alla difficoltà per tanti giovani lavoratori a trovare in città un’abitazione economicamente accessibile, che sempre più spesso si traduce nella rinuncia al posto di lavoro. L’iniziativa di dare una sistemazione stabile alle persone senza dimora del Ghibellin Fuggiasco rientra nel più ampio progetto di collaborazione con le associazioni del Terzo Settore, con l’obiettivo di incrementare l’offerta di soluzioni abitative per nuclei familiari in condizioni di marginalità o vulnerabilità sociale”.
L’assessore comunale al Bilancio Michele Bertucco e l’assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni, intervenuti in quanto assessori di riferimento del Tavolo per l’Abitare che si svolge a Palazzo Barbieri, hanno espresso soddisfazione per queste prime assegnazioni che costituiscono un tassello importante della strategia del Comune di Verona nell’affrontare il problema dell’emergenza abitativa. In particolare Bertucco, ricordando tra l’altro il recente contributo straordinario di 1,5 milioni di euro assegnato ad Agec da parte del Comune, finalizzato anch’esso alla riduzione degli sfitti, ha sottolineato la mancanza, allo stato attuale, di un intervento a livello statale e governativo volto a contrastare l’emergenza abitativa in atto. L’assessora Ceni ha evidenziato che queste prime assegnazioni rappresentano una prima risposta al paradosso che vede molti alloggi, anche privati, rimanere sfitti, a fronte di una crescente domanda proveniente spesso da lavoratori attratti dalla dinamicità della nostra economica, che non riescono a trovare una sistemazione.
“Questi primi risultati, che arrivano a distanza di pochi mesi dall’approvazione e dalla pubblicizzazione del nuovo regolamento, testimoniano l’efficienza e l’efficacia della struttura Agec, che assegna la massima priorità a questo tipo di procedure consentendo di portare a conclusione in brevissimo tempo l’intero iter, fatto di valutazione della richiesta; individuazione degli alloggi; sopralluogo con i richiedenti; capitolato tecnico; protocollo d’intesa, delibera del CdA” aggiunge Viviani.
“Va infine precisato – conclude la Presidente – che nel frattempo Agec è impegnata nell’attuazione del proprio piano aziendale dei riatti e delle conseguenti assegnazioni, attingendo dalla graduatoria pubblica di edilizia residenziale pubblica Erp e dalla propria banca dati per l’emergenza abitativa, gestita a stretto con i Servizi Sociali del Comune di Verona. Ringrazio pertanto i nostri tecnici e i componenti del cda che hanno lavorato e che continuano a lavorare per mettere a disposizione della città il maggior numero possibile di alloggi sociali”.
Riferimenti normativi:
L’articolo 7 del nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi a canone convenzionato, recita testualmente: “Allo scopo di ridurre gli sfitti e rimettere a disposizione della comunità il maggior numero possibile di alloggi, Agec si riserva la facoltà di stipulare protocolli d’intesa con istituzioni pubbliche o private, associazioni di categoria e di volontariato, per assegnare alloggi da riattare, anche con contratti temporanei, a studenti e lavoratori, e per disciplinare l’esecuzione dei lavori di riatto secondo quanto previsto dall’Art. 4, punto 5”. Nel richiamato articolo 4 punto 5 il nuovo regolamento riprende la possibilità, già esistente, da parte di associazioni di cittadini, di prendere in gestione unità immobiliare da riattare, precisando nero su bianco che i costi di riatto vengono scalati dai canoni di affitto fino a completa copertura dell’investimento effettuato.