AGCOM: iPhone e resistenza all’acqua, sanzione di 10 mln ad Apple per pratiche commerciali scorrette

 
 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) con il Provvedimento n. 28433/2020 “PS11578 – Apple iPhone resistente all’acqua” ha condannato la multinazionale al pagamento di 10 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette.


Il procedimento, pubblicato sul Bollettino n. 47 del 30 novembre 2020, concerne i comportamenti posti in essere da Apple Distribution International e Apple Italia Srl consistenti nella diffusione di messaggi promozionali di diversi modelli di iPhone – iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max – nei quali si esalta la caratteristica di resistenza all’acqua di ciascuno dei prodotti pubblicizzati aggiungendo, in alcuni, un disclaimer che indica la limitazione della garanzia per i danni provocati da liquidi, nonché nella condotta post-vendita consistente nel rifiuto di prestare l’assistenza in garanzia nelle circostanze in cui nei suddetti iPhone si sia introdotta acqua o altri liquidi.

     In particolare, le richieste di intervento dei consumatori e alcune rilevazioni effettuate d’ufficio dall’AGCM sul web hanno evidenziato come Apple abbia promosso la vendita degli indicati modelli di iPhone, attribuendo ad essi nelle comunicazioni promozionali con grande enfasi la caratteristica di telefoni resistenti all’acqua a determinate profondità e per un determinato periodo di tempo (profondità massima di 4 metri fino a 30 minuti – riferibile ai modelli iPhone 11pro, 11 pro Max, 11, XS e XS Max e profondità massima di 1 metro fino a 30 minuti – per iPhone 8, 8 Plus e XR), caratteristica che non è risultata veritiera nei termini di cui ai messaggi promozionali. Inoltre, in alcune comunicazioni promozionali incentrate su tale caratteristica dei prodotti, si aggiunge la seguente frase (disclaimer): “La garanzia non copre i danni provocati da liquidi” (pratica A).

Inoltre, nonostante tale specifica ed enfatizzata caratteristica dei vari modelli di IPhone, è
risultato che Apple rifiuti di prestare l’assistenza in garanzia ai consumatori che ne facciano richiesta in relazione ai danni derivanti dall’immissione di liquidi nei dispositivi (pratica B).

I consumatori, nelle loro richieste di intervento, hanno posto in evidenza che, nonostante la
pubblicità dei diversi modelli di iPhone enfatizzi le caratteristiche di resistenza e impermeabilità all’acqua (e ai liquidi in genere), la garanzia offerta dalla Apple in relazione a ciascuno di essi non copre i danni provocati da liquidi.

Poiché la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è stata diffusa attraverso svariati mezzi di telecomunicazione (internet, TV, TV online, ecc.), in data 6 luglio 2020 è stato richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ai sensi dell’art. 27, comma 6, del Codice del Consumo.

Per l’AGCM i comportamenti oggetto di valutazione adottati da Apple Distribution International e Apple Italia Srl relativi alle modalità di promozione dei dispositivi ivi indicati e alle corrispondenti prestazioni dei servizi di assistenza in garanzia, configurano due distinte pratiche commerciali, in quanto afferiscono a due distinti momenti del rapporto di consumo (la fase promozionale e la fase dell’assistenza post-vendita). In particolare, tali pratiche consistono: A) nella diffusione di messaggi promozionali ingannevoli dei diversi modelli di iPhone – iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max – in quanto esaltano la caratteristica di resistenza all’acqua di ciascuno dei prodotti pubblicizzati, ingannevolezza che si estende anche al disclaimer che esclude la garanzia in caso di danni derivanti dall’immissione di liquidi; B) nel mancato riconoscimento dei diritti di assistenza e garanzia nel caso di malfunzionamenti e danni provocati da liquidi.

A seguito di analisi e contraddittorio anche con l’azienda Apple l’AGCM ritiene che «le condotte di Apple integrino due distinte violazioni del Codice del Consumo. In particolare, le modalità di presentazione della caratteristica di resistenza all’acqua dei diversi modelli di iPhone (iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max), con immagini suggestive e alla luce delle vantate specificazioni di profondità massima (4/2/1 metri) e durata (fino a 30 minuti), che risulta presente in pressoché tutte le promozioni esaminate nel presente provvedimento (in particolare il sito internet di Apple e i video pubblicitari), appare idonea ad ingannare i consumatori su una delle principali caratteristiche dei prodotti pubblicizzati – di fatto negando la bontà stessa del claim – che invero risulta particolarmente rilevante ed attrattivo nell’ambito dei diversi messaggi promozionali osservati. Infatti, i messaggi in esame, lasciando intendere che i suddetti dispositivi detengono, contrariamente al vero, la caratteristica di impermeabilità all’acqua e possono quindi essere normalmente immersi in acqua senza comprometterne la funzionalità e l’uso al quale sono destinati, nonché l’indicazione circa la limitazione della garanzia per i danni provocati da liquidi, risultano idonei a ingannare il consumatore medio riguardo a una caratteristica precipua e distintiva dei prodotti, nonché ai loro diritti in tema di garanzia, inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso, in violazione dell’art. 21, comma 1, lettera b) e g), del Codice del Consumo». 

Infine, la circostanza che, nonostante la pubblicizzata caratteristica di resistenza all’acqua di ciascuno dei prodotti, Apple rifiuti di prestare ai consumatori i servizi di assistenza in garanzia, «integra una condotta aggressiva, in violazione degli articoli 24 e 25 Codice del Consumo, idonea a condizionare indebitamente il consumatore e a limitarne la libertà di scelta relativamente ai diritti riconosciutigli in materia di garanzia dagli articoli 128 e segg. del medesimo Codice. Infatti, quando una azienda utilizza ed enfatizza uno specifico vanto deve assicurare e garantire ai consumatori tale funzionalità dei prodotti e la riparazione in caso di mancata rispondenza del bene a quanto promesso e non può, pertanto, eludere tale basilare obbligo avvalendosi della sua libertà di definire il contenuto della garanzia convenzionale per ridurre i diritti dei consumatori».

Alla luce delle valutazioni conclusive l’AGCM delibera:

  1. a) che la pratica commerciale descritta alla lettera A), del provvedimento, posta in essere dalle società Apple Distribution International e Apple Italia Srl, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi dell’articolo 21, comma 1, lettere b) e g), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione;
  2. b) che la pratica commerciale descritta alla lettera B), del provvedimento, posta in essere dalle società Apple Distribution International e Apple Italia Srl, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione;
  3. c) di irrogare in solido alle società Apple Distribution International e Apple Italia Srl, per l’infrazione di cui al punto a), la sanzione amministrativa pecuniaria di 5.000.000 € (cinquemilioni di euro);
  4. d) di irrogare in solido alle società Apple Distribution International e Apple Italia Srl, per l’infrazione di cui al punto b), la sanzione amministrativa pecuniaria di 5.000.000 € (cinquemilioni di euro).

inoltre l’AGCM dispone che le società Apple Distribution International e Apple Italia Srl pubblichino, a loro cura e spese, un estratto della delibera per la durata di centottanta giorni, entro centoventi giorni dall’avvenuta notificazione del provvedimento, sul sito internet www.apple.com/it/ e specificamente nella pagina web www.apple.com/it/iphone/ mediante un link denominato “Informazioni a tutela del consumatore”.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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