La Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito dei controlli svolti ai passeggeri in transito dall’aeroporto “Valerio Catullo”, ulteriormente intensificati in questo periodo, ha arrestato quattro trafficanti internazionali di stupefacenti.
La modalità di occultamento adottata è quella più “spettacolarizzata” anche grazie alle riproposizioni nelle più famose serie TV “a tema”; ingerimento di ovuli.
I trafficanti dunque si sono trasformati in veri e propri bodypackers.
La sostanza stupefacente trasportata era di due tipi; eroina (oltre 2.800 grammi) e cocaina (circa 1.200 grammi), per un totale di oltre 350 ovuli.
I “viaggiatori”, tre uomini e una donna di origine nigeriana, di età compresa tra i 22 e i 29 anni, sono stati fermati venerdì sera all’atto dell’arrivo a Verona, con voli provenienti da Francoforte e Monaco di Baviera.
Insospettiti dal loro fare guardingo e dalla fretta con cui cercavano di guadagnare l’uscita, non sono sfuggiti agli occhi attenti dei Finanzieri che li hanno subito fermati per un controllo.
I dubbi sono diventati ancora più forti dal momento che i giovani ragazzi hanno da subito mostrato segni di nervosismo e insofferenza, affermando di essere dimoranti in Italia in quanto cittadini rifugiati.
Il timore che gli stessi avessero potuto ingerire ovuli di sostanze stupefacenti è stato rafforzato dall’inziale ritrosia a rapportarsi con i finanzieri e dai continui tentativi disottrarsi alle domande sulla ragione del viaggio e sulla tratta percorsa.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Villafranca di Verona hanno proceduto, pertanto, a informare l’Autorità Giudiziaria e a procedere con gli ulteriori approfondimenti medici del caso.
Le radiografie a cui le stesse persone sono state sottoposte presso l’ospedale policlinico Giambattista Rossi di Borgo Roma hanno, in effetti, confermato i motivi di sospetto, dal momento che nel loro addome è stata riscontrata la presenza di numerosissimi ovuli.
I quattro – nel frattempo ricoverati precauzionalmente presso i reparti di rianimazione degli ospedali di Verona, Villafranca, Peschiera e Negrar – sono stati tratti in arresto con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e successivamente associati presso la casa circondariale di Verona, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I quattro rischiano, ora, una condanna la cui pena massima può raggiungere anche i vent’anni di carcere e una multa di 260.000euro.