Aeroporto Catullo – Volare!

 
 

Oh Oh Oh!

Si chiude un altro anno senza grandi colpi di scena ed in linea con gli anni che sono susseguiti sotto il controllo SAVE, senza che ci sia il benché minimo sussulto per il nulla ad oggi realizzato….

No, non è vero!

In realtà sono accadute diverse cose che presagiscono un 2020 scoppiettante.

I patti parasociali non sono stati rinnovati, e la proroga è scaduta oggi nel silenzio delle ore pre cenone. All’orizzonte il Doge tornerà ad essere un normale presidente senza poteri, se non quelli di “facciata”, quindi un re nudo (in fondo ci mancherà ….)!

Come mancheranno le esternazioni del Presidente Riello, ormai sconfitto nella sua crociata pro SAVE, sempre pronto a pontificare il lavoro straordinario col nulla fatto in questi 5 anni a SAVE.

Arena N.P.

Poi c’è la Politica Locale (Tosi in testa) e l’economia a cominciare dai Presidenti Pedrollo e Bauli che in coro stonato insieme a molta città che conta cantavano “menomale che SAVE c’è”

…come faremo proprio non lo so….

Comunque sia, è importante segnalare che la Dama Bianca farà le valige e lascerà il “board” e l’incarico di Amministratore che sarà consegnato ai Fondi (DB-Deutsche Bank e Infravia), veri proprietari di SAVE.

Verona e Brescia saranno liberate, e finalmente partiranno gli agognati investimenti, o made in USA o made in Australia, in ogni caso al miglior offerente e senza dubbio a quello che investirà di più, con buona pace del 25% che incasserà dividendi.

Nostradamus ha parlato.

Il Duemilaventi si annuncia di rinascita, diciamo finalmente, il territorio tutto ne ha bisogno, la città ne ha bisogno, così come ha bisogno di decisioni rapide e importanti.

Noi saremo le sentinelle, staremo sul chi va là e se non ci risponderanno… spareremo parole di fuoco!

Buona fine anno e buon 2020, a tutti i lavoratori del Catullo e di Montichiari, e anche a Voi semplici, ma importantissimi, lettori!

Penso che un sogno così non ritorni mai più…

Gerardo Grote

 
 

4 COMMENTI

  1. Vorrei anch’io essere ottimista come il nostro “Gerardo”, ma in questo momento nessuno parla e nessuno progetta, nessuno dice nulla al di fuori delle classiche dichiarazioni di facciata (“arriviamo a quasi quattro milioni…”). Qualcuno potrebbe interpretare questa pausa come “il silenzio prima del miracolo”, ma a me sembra più un letargo prolungato e, soprattutto, indisturbato.

    “Gerardo” è uno dei pochi che hanno veramente a cuore il destino del Catullo, e speriamo che le informazioni che ha raccolto mi facciano ricredere e che siano di auspicio al rilancio del nostro Aeroporto e, di conseguenza, a tutto l’indotto che attualmente soffre il suo ridimensionamento.

    Ricordiamoci che nel 2020 doveva scadere la fase 1 del progetto di ampliamento previsto dal Masterplan del 2015, e che solo i lavori che riguardano pista, raccordi e piazzale sono stati fatti, mentre l’aerostazione è ferma. Quindi abbiamo perso cinque anni.

    Ora, con i patti scaduti e, almeno in teoria, con la maggioranza senza soldi e la minoranza in ritirata, la faccenda si complica e si rischia di perdere altri cinque anni, mancando così clamorosamente l’appuntamento con le Olimpiadi. Rischiamo di proporre ai visitatori una aerostazione da quarto mondo, sia per quanto riguarda la struttura, sia per quanto riguarda l’organizzazione. Sabato l’attesa per il passaggio del controllo passaporti ha raggiunto i 60 minuti….

    Attendiamo quindi fiduciosi, ma qualcosa possiamo farla anche noi. Prima o poi ci si dovrà trovare attorno ad un tavolo o in una sala conferenze per contarci e vedere se c’è la possibilità di fare massa critica e ottenere il giusto appoggio da politica ed imprenditoria. Se cominciassero ad alzare la voce i vari Veronesi, Rana e compagnia bella voglio vedere se qualcuno non inizia a muovere il culo…

    Buon anno a tutti.

    • Gent.mo “Ardu96”, i lavori a pista e raccordi sono stati il segno più evidente, a mio modesto parere, della volontà di ridimensionare la struttura: via di rullaggio rifatta delle stesse insufficienti dimensioni precedenti; raccordi idem. Pista castrata di 240 metri (!!!!!!) per fare la Resa, ovvero un prato di margherite, che poteva benissimo essere realizzata ben più a sud, lasciando intatto e magari implementato quel tratto di pista principale (come progettato nel piano “Giulietta” ai tempi di Bassetti e, guarda caso, cassato da Save xké troppo ambizioso per Verona). Così non và. Il tutto passato inosservato da tutti. Non so le ragioni di tali scelte strutturali ma non si è mai visto accorciare le piste, anzi, progettano di allungare Montichiari per i grandi cargo. C’è un senso in tutto ciò??? Chi può e sa, me lo spieghi, per favore.
      Intanto buon anno a tutti.

      • La riduzione della pista è stata temporanea per consentire i lavori di rifacimento delle testate e di realizzazione della turn pad, la quale consente il backtrack degli aeromobili fino a codice F…se la quasi totalità dei voli sull’aeroporto è costituita da aeromobili fino a codice C, non ha senso ampliare la larghezza della via di rullaggio utilizzata solo per decolli da testata 04…

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