Aeroporto Catullo – Sliding doors

 
 

Delibera ANAC: La scusa che SAVE aspettava…

La prossima settimana scadono i termini per presentare le memorie e decidere “le eventuali azioni da intraprendere” in esito alla delibazione del dispositivo emesso da ANAC, sarà motivo, quindi, di scoprire ciò vogliono fare i soggetti coinvolti in questa brutta storia.

Il Veneto si conferma terra senza regole, dove l’espressione del consociativismo ha raggiunto livelli di preoccupazione per il sistema paese. Banche, Fondazione Arena, Agec e adesso aeroporto, storie che confermano le difficoltà di Verona nel fare business secondo le regole.

Abbiamo fatto analizzare il dispositivo ANAC da un esperto di settore e ha confermato che c’è veramente poco spazio per impugnare le deliberazioni. Come noto ANAC ha ritenuto l’operazione SAVE “non conforme alle previsioni del codice dei contratti e del diritto comunitario per la cessione delle quote di proprietà del Comune di Villafranca nel capitale sociale della società Aeroporto Catullo Spa”.

La delibera indica una strada che permetterebbe agli interlocutori di risolvere senza contenzioso la questione, non obbliga ad un’azione, se non quella rivolta al Presidente Arena di relazionare semestralmente in ordine agli investimenti via via eseguiti, ed alle misure di efficienza introdotte.
Non vi è, all’apparenza, una lesione di interessi delle parti coinvolte, né dei diritti delle stesse. Ma un richiamo al rispetto della normativa ed all’adeguamento ad essa.
Si fossero attenute alla normativa, ANAC avrebbe verificato la rispondenza dell’ingresso in partecipazione con lo sviluppo del piano industriale 2013-2022 approvato dall’assemblea.
Qualora non vi fosse l’adeguamento alla normativa richiamata, ANAC potrebbe richiedere al Prefetto di esprimersi sulla necessità di commissariamento del Catullo, con ingessatura di tutte le procedure di gestione, pur garantendo la qualità e la continuità dei servizi. (https://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/Autorita)
Ad oggi non vi è un provvedimento sanzionatorio o coercitivo che statuisca degli obblighi in carico alle parti coinvolte, se non la valutazione delle azioni da intraprendere per dare seguito alla delibera.

I soci di Aerogest si incontreranno a Venezia con SAVE per mettere a punto una strategia legale per contrastare la decisione di ANAC. Siamo sorpresi ed allo stesso tempo imbarazzati per la decisione di sostenere giudiziariamente l’operazione d’ingresso di SAVE in Catullo. A noi appariva più una opportunità per liberarsi di quel partner industriale che poco, anzi pochissimo, ha fatto per rilanciare la Catullo. Sono stati 4 anni di convivenza difficile, annunci di investimenti non fatti, di ridimensionamento di tutto il Sistema aeroportuale del Garda a danno di un territorio tra i più ricchi e produttivi d’Europa.

Se Aerogest, come presumiamo e auspichiamo, non decidesse all’unanimità, i soci dissenzienti, anche per il rispetto delle istituzioni che rappresentano, potrebbero costituirsi autonomamente nel giudizio a sostegno della tesi di ANAC, sancendo di fatto la fine di Aerogest stessa, società che doveva essere messa in liquidazione e chiusa qualche mese fa.

Era anche una opportunità per prendere le distanze da una serie di accordi sottoscritti che saranno, con ogni probabilità, messi sotto la lente di ingrandimento dalla Procura di Verona, e che resi pubblici rendono ancora più sconcertante quanto realizzato da soci Veronesi della Catullo.

Concedere una manleva per i contenziosi pregressi o sottoscrivere dei patti parasociali che consegnano il controllo della Catullo a SAVE, con solo il 40%, per non parlare della valutazione data alla Catullo per l’ingresso di SAVE, che a confronto con la valutazione dell’aeroporto di Trieste (circa la metà del valore attribuito a Trieste) fanno riflettere ed evidenzia la sudditanza (od altro …) al Doge dei soci Catullo.

Resta l’opportunità unica del dispositivo ANAC che permetterebbe di liberare la Catullo degli errori fatti, diciamo ingenuamente o in buona fede, dai soci stessi.

Comunque sia, questa storia ci insegna che Verona ha bisogno di un salto di qualità nella classe dirigente che la guida. Arena, Riello, Tosi e molti altri protagonisti di questa triste storia saranno mandati in soffitta. Verona deve avere la sua svolta sia culturale, che di rispetto delle istituzioni.

Ora, purtroppo, con l’intervento di ANAC, SAVE ha trovato la scusa per giustificare il nulla che ha fatto in questi 4 anni. Ha oltretutto la possibilità di organizzare una azione legale che porterà via tempo e quindi mantenere ridimensionata la Catullo a tutto vantaggio di Venezia.
La vera finalità dell’ingresso in Catullo.

Quale porta scegliere?

http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?id=2a2135140a7780420e9a4249967a6148

 
 

1 COMMENTO

  1. Mi aspetto,anzi, tutti ci aspettiamo,una importante presa di posizione da parte di quanti hanno fin qui avuto la forza e il coraggio di denunciare quanto accaduto in questi anni al Catullo. Ci aspettiamo che la loro azione non si sia esaurita in articoli sui giornali o in interviste o conferenze stampa. Si abbia la forza politica di impedire che Arena e Riello e con essi Aerogest, entrino in contenzioso con Anac, andando addirittura a Canossa da Save per farsi imboccare sul da farsi. Si abbia la forza di ribadire la centralità di Verona e la propria forza intrinseca, economicamente superiore a Venezia eppur sua suddita, come si tempi della Serenissima. È assordante il silenzio di Re tentenna che confonde il grande lavoro che dice di svolgere, con l’ impegno che invece deve avere per ristabilire e ribadire quei confini geopolitici tra realtà diverse anche nello stesso Veneto. Verona sta nel mezzo di una realtà ben più vasta e ci vuole davvero una classe politica nuova, sveglia, scaltra, intelligente e lungimirante: proprio ciò che Verona oggi non ha.

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