Aeroporto Catullo – Sinfonie stonate

 
 

S-concerto dei pistola

Stamattina il quotidiano cittadino ci propone una delibera di giunta che, di concerto con i comuni della cerchia del Catullo, spinge per l’inserimento dello “sfiocco” della linea ferroviaria di Dossobuono per un passaggio nel Catullo e l’inserimento nel Masterplan.

Domanda: di quale Masterplan stiamo parlando?

A memoria di chi scrive l’ultimo masterplan era quello presentato in Confindustria con sfavillanti scintille nel dicembre 2016 dal Doge, e precedentemente approvato dal solo C.d.A. il 28 settembre 2015. In pratica quello che avrebbe dovuto sostituire il Piano Industriale approvato dall’assemblea e per il quale era stato cercato il “partner” che alla fine ha abusato del ruolo.

Lo riassumiamo per i distratti:

Il piano investimento riportato nella versione 2015-2021 prevedeva, nel periodo in considerazione, investimenti per 92.872.000 euro con l’80% degli investimenti sullo scalo di Villafranca (74 milioni di euro) e appena 18.8 milioni di euro sullo scalo di Brescia.

Come si può notare dalla tabella nel triennio 2015-2017 verosimilmente (il 2017 è stimato) gli investimenti previsti erano 31.747.000 euro, mentre quelli effettivamente realizzati ammontano a 11.677.000 euro (valore stimato e appena il 37% sul preventivato ed indicato nel piano). Quindi non sono stati realizzati circa 20.070.000 euro di investimenti previsti.

Molti degli investimenti non realizzati sono nel Contratto di Programma, ed a tal proposito è già intervenuta ENAC ad “aggiustare” la tariffa, riducendo la stessa per la mancanza degli investimenti programmati. Come noto gli investimenti approvati nel Contratto di Programma (66 milioni del progetto Romeo) sono remunerati in tariffa, e ciò con decorrenza immediata, poiché ENAC sostiene, attraverso le tariffe, lo sviluppo aeroportuale, e se non sono realizzati secondo il programma autorizzato, le autorità competenti – su base annuale – rimodulano le stesse tariffe per l’ammontare non investito. E al Catullo così come a Montichiari, di non investito c’è tutto o quasi.

Questo rappresenta una situazione che non dovrebbe mai accadere e si sostanzia in un danno economico importante per la Catullo S.p.A., evidenziando un livello di confusione nella gestione della società e soprattutto nel programma investimenti.

Confusione probabilmente voluta.

Successivamente il piano è stato aggiornato, poiché alcun vero investimento era stato realizzato.

Nel piano aggiornato 2017-2021 gli investimenti totali previsti diventavano 138.516.000 di euro in 5 anni invece dei 92.872.000 del precedente piano in 6 anni con un incremento del 49% in termini complessivi. Sull’aeroporto di Verona Villafranca erano previsti 78.121.000 (+5,2% rispetto al precedente piano 2015-2021), mentre sull’aeroporto di Brescia Montichiari gli investimenti passavano dai 18.822.000 euro a 60.395.000 nei 5 anni del periodo di piano (2017-2021) con un incremento del 221%.

Mancano solo 2 anni alla fine del timing previsto e di cantieri nemmeno l’ombra.

I numeri relativi ai passeggeri stentano ad essere confermati, rispetto al piano medesimo che prevedeva nel 2018 3.720.000 passeggeri e nel 2019 3.972.000, per arrivare a 4.307.000 del 2021.

Prevedere, quindi, un’opera faraonica del costo di almeno 200 milioni per spostare una stazione intera, vuol dire non conoscere i numeri, e nemmeno le strategie di sviluppo.

Se invece le si conoscono, allora si è in malafede perché un’opera come lo spostamento richiesto alle Ferrovie, e necessariamente co-finanziato dal territorio, non vedrà la luce prima di 15 anni se tutto va per il verso giusto, se le gare non vengono stoppate, se i quattrini vengono stanziati, confermati ed erogati, se soprattutto la massa critica dei viaggiatori si manifestasse.

Speriamo sia solo uno scherzo di carnevale!

Fuoco agli indiani!

 
 

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