Tutto uguale, tutto diverso
L’acqua tocca il culo e anche gli asini iniziano a nuotare.
In questi giorni è interessante osservare, come fossi all’acquaio di Lisbona, i pesci grossi, piccoli e cani nuotare nel mare di m… che essi stessi si sono creati, cercare di rimanere a galla (operazione facile per il materiale composito che li forma), e di sopravvivere a se stessi.
Tradotto per tutti: le nomine fatte in Aerogest lasciano il tempo che trovano, il CDA sarà forse rinfrescato con un nuovo AD (salutiamo il Dott. Cazzanti, ciao ciao e grazie per tutte le interviste rilasciate e la comunicazione letta sui giornali a 8 colonne), poco altro accadrà, quindi tutto uguale.
Il Catullo è destinato mestamente a rivedere qualche volo schedulato seriamente per ottobre, con buona pace dei cassaintegrati che passeranno in mobilità e addio al posto di lavoro, e con buona pace delle passerelle politiche per le regionali che prenderanno pernacchie a tutti i colori e da tutti i colori.
Non si salva nessuno, né da destra (se ancora c’è), né da sinistra (quale), né dai M5S che nonostante due governi sempre colorati di giallo nulla hanno combinato per salvare davvero il Catullo. Tanta pena politica.
Sono profondamente addolorato per tutti coloro che perderanno il posto di lavoro a causa o per responsabilità di inetti prestati alla politica, e di mestieranti amministrativi che leggono il Cencelli prima di addormentarsi.
Un lumicino c’è, un aereo sta arrivando da oltre oceano e si vede ancora lontano, ma è nei radar.
Forse finalmente una ventata di novità arriverà; già lo si è visto in Cattolica, dove il recalcitrante Bedoni, con i suoi sodali, è stato obbligato a digerire la trasformazione in S.p.A., così come cercava di realizzare il precedete AD Alberto Minali messo frettolosamente alla porta.
Probabilmente ora rientrerà da quella stessa porta…
Ecco, ora che la finanza mondiale, quella vera, non quella di cartone di Marchi e amici di Verona in Camere di Commercio o Presidenze di facciata, si manifesta in tutta la sua potenza, ecco dicevo ora qualcosa all’orizzonte si staglia.
Sette sono le regole d’oro per amministrare correttamente e nemmeno una sembra sia stata applicata nelle società colpite dal politichese degli ultimi 10 anni.
Orpo, chi si staglia all’orizzonte porta una falce, una tunica nera e non mostra il volto. Ahimè farà man bassa di anime corrotte e aiuterà il ricambio con calma a fuoco estivo lento.
Tenete duro Voi del Catullo, inteso per dipendenti e collegati, arriverà una nuova primavera in autunno. La liberazione non è lontana, l’importante è crederci senza arrendersi, il bene vince sempre.
Chi è diverso?
Gerardo Grote
PS: Esercizio di scuola, leggere le sette regole e applicarle alle operazioni dalla Catullo in poi e pubblicare il risultato nei commenti.
Sarà vero o il radar vede lucciole per lanterne?
C’è un’ottava regola forse ben superiore: nelle decisioni da prendere bisogna valutare in primis il massimo rischio e il minor beneficio. Ahinoi oggi si fa esattamente il contrario ed è ciò che è stato per il Catullo: salvataggio (sic!) Immediato e affondamento successivo. Superfluo affermare che bisognasse programmare con lungimiranza il futuro con il rientro programmato del debito, investendo corposamente nella infrastruttura e nel core business cioè i voli. Verona e i suoi consociativisti in cui stanno bene anche gli industrialotti locali, hanno preferito togliersi le ansie del momento per non dover sborsare la pecunia di tasca loro ( moralmente e politicamente necessario visto che trattasi di un aeroporto ), gettandosi nelle manacce del doge. Sono stati questuanti più che manager. Se questa è la classe imprenditoriale emergente, c’è di che preoccuparsi per il futuro di Verona. Re tentenna li rappresenta magnificamente. Ha da passa’ a nottata!!!!! sperando veramente che da Ovest, arrivi un nuovo capitolo per la città.
Penso sempre che chi scrive mena il can per l’aia
Mi sono sempre chiesto perché sono anni che si parla d’investitori pieni di soldi che però non arrivano mai.
Grote sembra molto informato ma non mi convince.