Un cartone animato.
Nonostante l’inutilità del progetto Romeo, si va avanti lo stesso con i soci pubblici ad obbedire a SAVE.
Non è certamente una buona notizia quella della richiesta di progettazione “Romeo” che andrà in gara. Sembrerebbe abbia vinto la miopia, la stupidità e soprattutto il voler accettare un destino che porterà poco al territorio.
Abbiamo più volte “vivisezionato” il progetto Romeo nato nel 2013 come parte del più ampio sviluppo “Giulietta”, che doveva vedere realizzata una nuova aerostazione dove oggi c’è l’hangar.
Quel progetto (Giulietta – ndr) avrebbe dato il giusto peso allo sviluppo dell’aeroporto facendolo diventare catalizzatore per lo sviluppo del territorio.
Ma vediamo tutte le contrazioni di un progetto “toppa” che serve più a calmare gli animi, che al vero sviluppo.
Partiamo dalla tempistica, i lavori partiranno forse (se non ci saranno ricorsi al TAR) a primavera in concomitanza con l’inizio dell’alta stagione, impattando con certezza l’operatività di un terminal che già così com’è ha creato non pochi disagi ai passeggeri, errore (voluto) che si pagherà a caro prezzo.
Si va ad intervenire in aree operative ed attive, area check-in ed aree d’imbarco senza aumentare la capacità di questi sottosistemi e ci chiediamo: allora perché si mette in campo un progetto del genere?
Non vengono toccati gli arrivi e quindi controlli passaporti ecc …. e quindi tutto, in sostanza, rimane così, un aeroporto piccolo che rimane piccolo anche dopo, e tutti contenti.
La capacità ricettiva dello scalo rimarrà quella con un terminal partenze ristrutturato, ed un terminal arrivi com’è oggi.
Come si farà ad incrementare il traffico internazionale?
Pardon, la strategia è quella di low cost domestico, è ovviamente quella più congeniale a SAVE che Catullo rimanga piccolo piccolo …
L’incremento di 12.000 mq di superficie è una barzelletta e tiene conto dell’estensione dell’edificio dove oggi già c’è una sala bagagli (molto precaria in una tesostruttura – ndr) ed aree operative, molto precaria ma c’è.
I nostri eroi sono bravi a contare 2 volte le stesse aree, come Totò che voleva vendere la Fontana di Trevi (https://www.youtube.com/watch?v=rHEIkBaGh_Y).
Il progetto Romeo, in termini pratici ed a fini operativi intesi come capacità operative, può contare su circa 4.000 metri quadri di ampliamento, di cui 3.000 per attività commerciali, tutto qui.
Le foto artistiche che sono riportate sui giornali, una farsa ad effetto. Danno l’impressione (solo quella) che se si stia realizzando un edificio nuovo di sana pianta.
Ma questo è l’effetto che si vuole dare, ma non è vero!
L’annuncio che sta per uscire la gara cade proprio nel momento in cui il Fondo Australiano (canguri – ndr) si è mosso, coincidenza?
Poi dobbiamo aggiungere che si farà la gara per la progettazione entro Natale e molto probabilmente sarà aggiudicata a primavera (sempre fatti salvi i possibili ricorsi al TAR, a meno che non vinca la solita società di Engineering amica), e la gara di aggiudicazione con i lavori che potrebbero partire presumibilmente a fine settembre. Quattro anni per finire il mega progetto, e i lavori saranno presumibilmente completati entro il 2024.
Ben 10 anni per fare il primo intervento di rilancio (come a poker)!
Stiamo parlando di 60 milioni (a fronte dei 135 deliberati dall’assemblea del 2013 e cestinati da SAVE), molto pochi per avere qualcosa di bello e strutturato, e soprattutto ben lontano da quello che potrebbe offrire un fondo come quello Australiano che di milioni da investire ne ha proposti almeno 500. Qualcosa non torna…
Ma quello che preoccupa di più di questa storia è il fatto che il progetto Romeo non porti quello che serve per gestire la domanda di traffico passeggeri del medio/lungo termine per Verona ed il suo vasto territorio, oltre che per favorire il Trentino e il Garda.
Dovremmo convivere con il ridimensionamento imposto da SAVE, e accettato come dei …ioni dai soci pubblici.
Rimane la questione di come sarà finanziato questo trofeo di terminal, noi siamo convinti che si procederà all’aumento di capitale che sarà versato solamente da SAVE in conto capitale, tanto i soci pubblici avevano già venduto tutto nel 2014 sottoscrivendo dei patti parasociali e regalando il diritto di prelazione a SAVE bruciando valore delle quote pubbliche, possibile che nessuno intervenga?
Chi erano i soci pubblici di allora? Gli stessi di oggi con quasi tutti gli interpreti, e tra questi l’ex primo cittadino che ben era al corrente delle volontà del Doge, essendosi ripetutamente recato in laguna a conferire accompagnato dal fido Arena.
La Procura è ancora in ferie, nonostante agosto sia finito da un pezzo, il Sindaco non esce dalla sua stanza per paura che qualcuno gli chieda conto di quello che sta succedendo, la Corte dei Conti sulla faccenda Catullo è sempre stata assente, ed ANAC non ha poteri operativi d’intervento.
Non ci rimane che sperare nel Ministero, che metta fine a questa porcata, a rimetterci non è solo la città di Verona, ma tutto il territorio del Garda e quello del Trentino.
On.le Businarolo Lei rappresenta l’ultima speranza di fermare questa vergogna, spieghi al Ministro Toninelli, che tra l’altro è di queste parti, che la questione della legalità vale per tutte le cose.
Noi ci aspettiamo che intervenga, si sono già espressi gli organi di controllo, manca solo lui!
Quindi si deduce che la farsa continui.
Com’e possibile che la città non si mobiliti? Com’è possibile che nessuno oltre alla 5star Businarolo si muova a Roma? Ma qui dormono tutti e si bevono le notizie della Pravda veronese?
Già. Il silenzio dei locali e le notizie “sdraiate”della Pravda fanno intravvedere un futuro da alto medioevo per Verona.
Da tempo immemore mi sto chiedendo, senza risposte: a chi giova tutto ciò? Cosa vi è di più importante di un aeroporto e relativo indotto al punto da giocarlo alla roulette sul Canal Grande, disprezzando un intero territorio e una città come Verona? Chi sa, parli, ma parli adesso, prima che accorcino le piste( sarebbe la fine dei sogni di gloria ma lo stanno facendo proprio adesso!!!!!) e mettano le vetrate al posto dei passeggeri.
Tra l’altro per la stagione estiva 2019 abbiamo perso il volo SAS per Stoccolma, non riproposto secondo le notizie di stampa di questi giorni.
La compagnia scandinava ha preferito aprire:
Catania-Copenhagen
Catania-Stoccolma
Napoli-Stoccolma
Firenze-Copenhagen
Roma/Fiumicino-Aarhus
lasciando a bocca asciutta Verona.
Per dovere di cronaca dobbiamo dire che la rotta su Stoccolma è stata ignorata da ogni tipo di promozione da parte del Catullo, a parte qualche fugace comparsata su facebook, e tra noi appassionati è stato affettuosamente chiamato “il volo fantasma”.
Siamo alla terza capitale europea persa in una stagione.
Qualcuno gioca a Risiko, male, e sta perdendo tutti i cannoncini.
Ma questo non è un gioco. E’ il futuro di Verona
ma i renderings pubblicati? sembrano di un aeroporto adeguato e moderno, ma nella realtà del masterplan non sono così. Si guardi la facciata che sembra lunga tutto il terminal invece se sarà di 50-60 metri è gia tanto, così come i volumi interni. i prospetti a pagina 6 mostrano infatti una situazione ben diversa da quella pubblicizzata http://www.va.minambiente.it/File/Documento/162320
sempre più a picco