Aeroporto Catullo – Ricominciamo

 
 

… Io non voglio restare seduto in disparte…

“Gli effetti del Covid e le elezioni”

Tra le vittime eccellenti della pandemia c’è il settore del turismo con in testa gli aeroporti e i vettori.

Secondo i dati IATA il traffico passeggeri a consuntivo luglio 2020 è stato del -78% in Europa, l’Italia segue in pieno questo trend con un -70% per il periodo gennaio-luglio 2020.

L’aeroporto di Verona fa registrare nel periodo gennaio-luglio 2020 un -71,9% con appena 581 mila passeggeri. Situazione analoga per lo scalo di Venezia con un -74.8% e appena 1.6 milioni di passeggeri.

Una situazione disastrosa per tutto il settore che non sembra dare segnali di ripresa. Segnali importanti di ripresa mostrano gli aeroporti Bologna -69,2%, Bergamo -69,1%, Pescara -64.2%, Palermo -67%, Catania -69% che con i soci pubblici di riferimento hanno stimolato il mercato con incentivi di supporto post Covid.

Questi aeroporti che hanno ricevuto incentivi post covid si stanno avviando verso una normalizzazione e presto torneranno a sorridere.

Questi aiuti, sotto forma di sovvenzioni dirette, sono previsti nella COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE con un quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 (2020/C 91 I/01).

La Commissione considererà questi aiuti di Stato compatibili con il mercato interno purché siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

• l’aiuto non superi 800.000 EUR per impresa sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali o di pagamenti; tutti i valori utilizzati sono al lordo di qualsiasi imposta o altro onere;

• l’aiuto sia concesso sulla base di un regime con budget previsionale;

• l’aiuto può essere concesso a imprese che non erano in difficoltà (ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria) al 31 dicembre 2019; può essere concesso a imprese che non erano in difficoltà al 31 dicembre 2019 e/o che hanno incontrato difficoltà o si sono trovate in una situazione di difficoltà successivamente, a seguito dell’epidemia di COVID-19;

• l’aiuto sia concesso entro e non oltre il 31 dicembre 2020.

Purtroppo per il CATULLO gli interventi per rilanciare i 2 scali non ci sono stati, da ormai 6 anni, e sarà un lungo e difficile inverno per gli scali di Verona e Brescia, purtroppo.

SAVE si è autoregalata l’annientamento, e la politica degli ultimi 6 anni l’ha agevolata.

I noti presidenti hanno sostenuto la linea di SAVE, e mister decido tutto, ma non me ne assumo la responsabilità perché tentenno, ha allungato il brodo.

SAVE ora può insistere nel progetto iniziale di chiusura di Verona insieme a Treviso e tenere solamente Venezia aperto a servizio della Regione Veneta.

E’ questo ciò che si vuole? Ma l’assessore alle partecipate, che molto dichiara di aver fatto per la sicurezza, riguardo al Catullo nulla ha da dire in campagna elettorale con i suoi amici di cordata e i progetti du nuove politiche?

Si mormora negli uffici del Catullo che la situazione sia insostenibile con i numeri alla mano.

Ma la situazione può cambiare radicalmente se la politica locale “investisse” sul Catullo con degli incentivi post covid, approfittando della deroga in merito agli aiuti di Stato.

Sembra che dall’interno nei ripetuti CDA ci si scontri poco amabilmente riguardo all’insistenza di SAVE, Arena & C. per la realizzazione del progetto Romero, oltre che per l’aumento di capitale che annienti le velleità dei soci pubblici.

E’ chiaro che questo progetto rappresenti una pietra tombale per lo sviluppo di Verona e tutto il suo territorio.

Perché realizzare un progetto pensato nel 2012 che può garantire al massimo una capacità operativa di 4.5 milioni di passeggeri, quando invece la potenzialità effettiva con uno sviluppo condiviso con il territorio, ma effettivo e radicale può portare lo scalo a 9/10 milioni di passeggeri?

Eravamo arrivati alla soglia dei 4 milioni nel 2019, tra l’altro in pompa magna, quindi non ha molto senso limitare lo scalo di Verona a favore di Venezia.

Molto chiaro a tutti che la politica locale è completamente assente e le gravissime ripercussioni che Verona ed il suo territorio avranno non medio termine non interessa a nessuno.

Nonostante la campagna elettorale…

Situazione a dir poco imbarazzante….

Ricominciamo?

Gerardo Grote

 
 

2 COMMENTI

  1. Io penso, sospetto, che gli Attori o forse le Comparse, abbiano le mani legate da qualcosa di imperscrutabile ai comuni mortali e in più non hanno i soldi. Perciò non si comprende come non si decidano a fare entrare capitali diversi dai quattro soldi di Save. Fa sempre più sorridere la posizione della Lega, incapace a tutt’oggi di mettere in pratica i roboanti proclami belligeranti verso i veneziani. Siamo circondati da tromboni, suoni fatui elettoralistici. Insisto: povera Verona nostra, in che palude ti sei messa!!!!

  2. Non si possono paragonare i numeri di Bologna, Pescara, Catania e Palermo a quelli di Verona in quanto questi aeroporti, contrariamente al Catullo, non sono rimasti chiusi tre mesi per Decreto Ministeriale e Bergamo ha beneficiato della prolungata chiusura di Linate.

    Giusto per dare un senso ai numeri.

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