Puntualizziamo
A quattro mesi dall’inizio dell’inchiesta è giunto il momento di fare un punto della situazione.
L’Aeroporto Catullo (insieme a Montichiari) è allo sbando.
Dal 2014 ad oggi si sono ascoltate promesse ripetute non mantenute d’investimenti. Il riassetto dell’aerostazione, l’aumento del traffico qualificato, il rilancio di Montichairi, questi solo alcuni degli argomenti sentiti nel corso degli ultimi quattro anni.
Nessuno di questi si è visto finora, ed il partner scelto (SAVE) sta raddoppiando il proprio aeroporto con l’assorbimento di tutto il traffico qualificato del grande sistema aeroportuale del Nord Est.
I dati di traffico li snocciola Assoaeroporti, non sono dati alterabili, non possono essere manovrati.
I dati di bilancio li da la società, questi sono alterabili e modellati alla bisogna.
Viene esposto un risanamento dei conti, che a scavare bene ed a parlare con chi in aeroporto lavora, si traduce in una mancanza assoluta d’investimenti anche per le minime necessità.
Per mantenere le concessioni sono necessarie spese correnti, questi sono i soldi spesi fino ad oggi.
Ricordiamo agli interpreti della tragedia che SAVE era stata scelta perché unica società ad aver assentito allo sviluppo del piano industriale approvato nel 2013. Il fatto incontrovertibile è confermato da tutti e tre i ricorrenti al TAR.
Chi ha autorizzato il Catullo ad introdurre un proprio ricorso autonomo al TAR, e perché?
Che ruolo ha Aerogest in tutto ciò?
I soci di Aerogest non sono tutti allineati alla posizione di SAVE, e ciò lo si è appreso dalle dichiarazioni espresse sia dal Comune che dalla Provincia di Verona. Non sembrano nemmeno condividere la linea imposta dal Presidente Riello (Salz Mann), e non sembrano fidarsi della parola del Presidente Arena (Fracchia).
Il quadro fin qui esposto, seppur conciso, da una visione davvero tragica della situazione, e le risposte ai questi posti al C.d.A. saranno da leggere attentamente. Peccato che si voglia attendere maggio, non una data fissata, ma una data del mese che potrebbe essere anche il 31.
Un altro mese a perdere.
Nel frattempo vi terremo aggiornati sul ricorso al TAR e vi daremo nota di come si siano opposti SAVE, il Comune di Villafranca ed il Catullo, rammentando a chi non condivide il ricorso che può dissociarsi ed obbligare la parte a rinunciare allo stesso.
Punto.