Siamo ai titoli di coda ….
Oggi leggiamo con amarezza l’articolo apparso sul quotidiano “Il Giornale di Brescia” dal titolo “Montichiari dice addio anche alle merci niente passeggeri, sospeso il volo Cinese”. Numeri in picchiata per l’aeroporto di Montichiari. Così emerge dall’ultimo rapporto dell’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, relativo al primo semestre del 2018: i voli merci segnano un calo drastico del 62%. Tutti i dettagli nell’articolo che trovate sul Giornale di Brescia. (https://www.giornaledibrescia.it/oggi-in-edicola)
Una notizia per noi datata, infatti già lo scorso marzo lo abbiamo evidenziato, quando Fracchia, per giustificare il calo ripetuto del traffico merci a Montichiari, ha propinato la “fake news” della sospensione per il capodanno Cinese, dimenticandosi che era a febbraio (dal 16 al 21) e nulla aveva a che vedere con il fatto che a partire dallo scorso 15 dicembre il volo della Silkway Italia non opera più. Probabilmente aveva prolungato i bagordi di Capodanno…
Di finte verità ne abbiamo sentite tante in questi anni, ma la realtà è che lo scalo è “clinicamente morto” e non ci sono soluzioni all’orizzonte.
Il fallimento di SAVE è evidente a tutti, e l’operazione che ha visto il loro ingresso per risollevare le sorti della Catullo S.p.A. è stata un pasticcio tutto italiano.
Chissà cosa dirà ora il nuovo che avanza Dott. Rocasecca, alias Cargo Man.
Troviamo inutile ribadire i dati di traffico per non lo infierire sul cadavere….
Alla situazione disastrosa dello scalo Monteclarense si aggiunge un’altra situazione altrettanto penosa dello scalo di Verona che, pur crescendo, sta dando il meglio del disservizio ai passeggeri con numerosissime proteste, alcune delle quali abbiamo anche pubblicato. Un terminal vecchio, in pratica un capannone industriale adibito a terminal con spazi insufficienti per accogliere il traffico nel periodo estivo di picco.
Oltre alla figura di m…, e soprattutto all’immagine non proprio positiva per il territorio che si sta dando al resto del mondo, la situazione è ormai fuori controllo e non più gestibile dagli attuali soci Veronesi, molto compromessi ed allineati con le strategie che SAVE ha per Verona.
È chiaro ed evidente che senza un drastico cambiamento di strategia anche Verona, come ormai accaduto per Brescia, morirà per “inefficienza infrastrutturale”, oltre che di incapacità gestionale.
L’auspicato salto di qualità sia tecnico che infrastrutturale con SAVE socio di riferimento non è avvenuto e mai avverrà!