Aeroporto Catullo – Melius perverse utor quam concurrere

 
 

E per fortuna che era solo un atto dovuto …

In questi ultimi 2 giorni abbiamo assistito a come l’informazione venga gestita in modo opinabile dai giornali locali a Verona. L’abuso d’ufficio del silenzio.

Il 15 maggio la G.d.F. visita la Catullo S.p.A. e preleva molti documenti relativi all’ingresso di SAVE nella compagine societaria, come da segnalazione dell’ANAC che nella delibera N.189 del 1 Marzo ha definito “… non conformi alle previsioni del codice dei contratti e del diritto comunitario la cessione delle quote di proprietà del Comune di Villafranca…”.
Il 16 maggio fa menzione della visita della G.d.F. l’Arena di Verona, che a pagina 12 specifica che ” …l’acquisizione dei documenti di ieri appare come atto dovuto … “.
Il 17 maggio la notizia viene finalmente ripresa bene sul Corriere di Verona a pagina 5 e viene spiegata la gravità della situazione e l’apertura di un inchiesta proprio sulle indicazioni di ANAC, con la Dott.ssa Barbaglio che ipotizza il reato di abuso d’ufficio.

Ci chiediamo se sia possibile gestire una notizia grave come la visita della G.d.F. ed un inchiesta dove si profila l’abuso d’ufficio come “atto dovuto”. Tutta la vicenda dell’ingresso SAVE in Catullo è stata gestita in modo vergognoso dalla stampa ed è stato trascurato il vero impatto per il territorio, e soprattutto non è mai stata raccontata la verità. Verona News si è invece posta il problema di far capire, soprattutto ai Veronesi, il grande “inciucio” che i poteri forti della città, a cominciare da Confindustria, stavano perpretando contro gli interessi della città stessa e tutto il ricco territorio del Garda. Ora si profila l’abuso d’ufficio, dopo quasi 4 anni che l’abuso stesso è stato consumato.

In sintesi i soci Catullo, assistiti da un brillante Fracchia President, hanno regalato una quota del 40% alla SAVE di Venezia per appena 24 milioni con l’inganno della finta sottoscrizione del piano industriale approvato dall’assemblea dei soci, ma invece con dei patti parasociali hanno consegnato il controllo operativo e finanziario alla SAVE del Doge. Naturalmente per arrivare a tutto ciò è stato fatto un parere che in “primis” suggeriva la gara, ma se fossero stati sottoscritti una serie di adempimenti sarebbe stato teoricamente possibile non fare la gara. Naturalmente i nostri eroi hanno fatto l’esatto contrario ed oggi si ipotizza il reato di abuso di ufficio, tutto alla luce del sole.

Noi di Verona News siamo andati oltre e abbiamo cercato di capire e soprattutto far capire a tutti le bugie sotto forma di “annunciazioni” fatte in questi anni dalla accoppiata più irresponsabile del mondo: i Presidenti Fracchia e l’Uomo di Sale! Ci hanno annunciato investimenti, lavori che stavano per partire, gara per il nuovo terminal, piani industriali da 138 milioni di euro, piani d’investimento quadriennali 2016-2019 da 66 milioni di euro senza che sia mai successo nulla di tutto quanto annunciato!

In realtà che cosa ci ritroviamo dopo 4 anni abusati da SAVE?

1)- il parere di ANAC che evidenzia come l’operazione d’ingresso di SAVE non sia conforme alle leggi e direttive europee vigenti;

2)- la Procura di Verona che apre un inchiesta per abuso d’ufficio per come sia stata eseguita l’operazione d’ingresso di SAVE in Catullo;

3)- la Corte dei Conti che indaga sul danno erariale per una valutazione dell’ingresso in Catullo completamente fuori ogni logica di mercato aeroportuale (57 milioni di euro), considerando che Trieste (molto più piccolo e meno importante) viene valutato oggi 70 milioni di euro;

4)- tutto il sistema del Garda ridimensionato con Verona fanalino di coda come crescita di traffico rispetto agli altri aeroporti del Nord Italia, e poi fatto diventare aeroporto low cost, e Brescia che rimane aeroporto fantasma senza traffico e ancor peggio senza un barlume di strategia di sviluppo;

5)- l’aeroporto di Verona che ha perso quasi tutti i suoi collegamenti con i principali Hub europei in linea con una strategia che vede tutto il traffico internazionale importante transitare solo da Venezia;

6)- nessun investimento di rilancio, e difficoltà a fare anche le manutenzioni ordinarie negli aeroporti, basti guardare i bagni ed in termini generali il degrado delle strutture del terminal, ma in compenso gli annunci sono stati tantissimi;

7)- la tariffa passeggeri che viene ridotta dall’autorità trasporti per investimenti non fatti, ma approvati in contratto di programma e remunerati in tariffa, assoluta novità in Italia ed in genere per un aeroporto;

8)- Verona cresce con traffico low cost con voli Ryanair in ordine sparso, ma molto meno degli aeroporti concorrenti del Nord Italia;

9)- i tanti sbandierati bilanci in attivo con la società risanata altro non sono che finanza creativa con l’utilizzo di poste anticipate e riduzione progressiva del fondo rischi per più di 10 milioni di euro, riduzione dei costi in modo inusuale con impatto negativo sull’operatività dell’aeroporto stesso ed il mancato accantonamento del debito con ENAV per 24 milioni di euro;

10)- l’aeroporto non più una risorsa della città ed il territorio con una fuga di personale Veronese che è stato spinto alle dimissioni facendo perdere tantissimi posti di lavoro a Verona, e l’aeroporto gestito in remoto da Venezia;

A leggere e rileggere questa eredità della gestione SAVE viene rabbia, ancor più quando viene interpellato il President Fracchia che dichiara di essere “tranquillo e che tutto è stato fatto alla luce del sole, chiedendo pareri all’ENAC ed al Ministero”. Peccato che non ci sia traccia di questi pareri di approvazione (neanche su richiesta di ANAC) e che sia ENAC che il Ministero hanno optato per il silenzio assoluto sull’argomento.

Siamo d’accordo con l’On.le Businarolo che i responsabili vadano individuati e debbano pagare per i danni erariali provocati ai Veronesi. Già il Sen. Bertacco, che si era occupato a lungo della questione, aveva sollecitato con le sue note un intervento della Corte dei Conti. Cedere il 40% della Catullo S.p.A. per appena 24 milioni di euro è inaccettabile, cedere poi il controllo e avere addirittura una manleva sui debiti pregressi è scandaloso, e va punito con il massimo della pena. Parlare poi di trasparenza e che tutto si sia svolto alla luce del sole fa ridere (ci rimane solo quello) e ricordiamo al President Fracchia come il C.d.A. Catullo non sia mai stato messo al corrente che SAVE non avrebbe sottoscritto il piano industriale approvato dall’assemblea dei soci, principale motivazione per far entrare un partner industriale come SAVE, e soprattutto si è taciuto dei patti parasociali sottoscritti che consegnavano il controllo della Catullo con il solo 40% del capitale sociale a SAVE, origine di tutti i problemi.

Sin dall’inizio siamo stati fiduciosi che qualcosa sarebbe cambiato e che finalmente la prospettiva di una gara sarebbe stata possibile, adesso siamo certi che la svolta sia vicina.

… a tutti i Veronesi

 
 

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