Aeroporto Catullo – Lo sfascio!

 
 

*Si precisa che il dott. Buttini Matteo, componente della commissione ambiente del Comune di Verona, non era presente alla seduta del 21.07.16 menzionata nel presente articolo e dunque non ha espresso parere né tecnico né tantomeno di merito.

Riflessioni in libertà

I danni incalcolabili della gestione SAVE e la complicità di ENAC Roma…

La conferenza stampa dell’On.le Dal Moro ha aperto una questione tuttora irrisolta in città, non solo per la questione aeroporto, ma per tutti gli interessi della città stessa e il territorio in termini di sviluppo e crescita nell’interesse della collettività.

Nel comunicato stampa l’On.le Dal Moro sottolinea “il silenzio assordante delle istituzioni e del potere economico della città …”, in realtà dura da decenni, perché lamentarsene ora che la città ricomincia a vivere?

La città non ha più lottato per il suo futuro, e soprattutto si era appiattita sul affarismo consociativo che ha portato al commissariamento di vari enti e portato la città ai minimi storici in termini di sviluppo.

Abbiamo più volte scritto e ribadito che l’aeroporto rappresenta l’asset più importante della città e con lo sviluppo di esso tutto il sistema recettivo/imprenditoriale del territorio sarebbe cresciuto.

Abbiamo evidenziato il fatto di come SAVE abbia ottenuto il dimezzamento della capacità recettiva dello scalo di Verona da 80 mila movimenti a 42 mila movimenti commerciali, portando lo scalo Veronese ad una capacità massima di 4.5 milioni di passeggeri, previsti per il 2030.

L’amministrazione Tosiana ne era ampiamente a conoscenza e poco ha fatto per impedire l’iter approvativo in Commissione Ambiente, visto che il dott. Buttini del settore ecologia del Comune ha partecipato alle riunioni della Commissione stessa come rappresentante del Comune di Verona, senza opporre resistenza o avanzare dubbi, Commissione in cui il 21.7.16 è stato deciso Approvazione della zonizzazione aeroportuale: Ing. Redolfi (Aeroporto Catullo ndr) comunica che è stato rivisto dalla società di gestione (SAVE ndr) il Piano di Sviluppo Aeroportuale, che prevede al 2030 ca. 47.000 movimento/anno, suddivisi in 42.000 movimenti di aviazione commerciale e 5.000 movimenti di aviazione generale. Tale piano è in attesa di approvazione di VIA”, quindi con la partecipazione attiva di SAVE.

Aiutino agli amici, visto che il patto di ferro per l’ingresso di SAVE, promosso da Fracchia, è stato sostenuto da Sbesolon?

Possibile che nessuno si sia chiesto perché lo scalo di Verona debba crescere così poco nei prossimi 12 anni?

Facciamo due semplici calcoli veloci: considerando  che l’anno in corso verosimilmente si chiuderà con 3.4 milioni di passeggeri, la prospettiva di crescita del Catullo per il medio/lungo termine non può essere di 1.1 milioni di passeggeri. Se consideriamo una crescita media molto conservativa del 5% l’anno per i prossimi 12 anni fino al 2030, la crescita dovrebbe raggiungere almeno i 6.1 milioni di passeggeri con almeno 55/58 mila movimenti commerciali escludendo la componente dell’aviazione generale, per ora. In pratica SAVE prevede incrementi di appena 90 mila passeggeri l’anno da qui al 2030, possibile che nessuno dei soci Veronesi si siano opposti?

Allora ci chiediamo anche il perché ENAC Roma abbia assecondato e stia assecondando SAVE nel ridimensionamento dello scalo di Verona. Perché non viene consentito allo scalo di crescere in modo importante ed esprimere tutto il suo potenziale, ed invece si accetta il ridimensionamento a danno dello sviluppo economico-occupazionale della città e del territorio? Una situazione inaccettabile per Verona ed una necessità di reazione immediata della politica locale. Va poi evidenziato come l’Italia ed in particolare il Nord Italia sia secondo solo alla Grecia per deficit di capacità aeroportuale, come anche evidenziato dallo studio commissionato da CdP. Considerando questo scenario con aeroporti che hanno raggiunto il limite di capacità come Bergamo, Linate e Bologna, perché ENAC asseconda una riduzione del 50% della capacità aeroportuale della scalo di Verona?

Comunque sia abbiamo appreso che la decisione finale sulla riduzione non sia stata ancora ratificata dal Ministero dell’Ambiente, e quindi sia ancora possibile intervenire per chi, come il Sindaco, sta lavorando al problema e alla soluzione.

Va evidenziato che gli aeroporti di Treviso e Bergamo hanno lottato, sostenuti dalla politica locale, per aumentare il numero di movimenti annuali consentiti. In particolare, il Sindaco Gori ha sostenuto la crescita dello scalo a dispetto di tutte le direttive ambientali in materia, riuscendo ad aumentare la capacità annuale consentita dello scalo di Orio molto oltre i valori consentiti dalle leggi vigenti.

Qui, se non interverranno fatti nuovi la capacità sarà dimezzata, ma a differenza dello scalo di Bergamo, Verona ha tutte le carte in regola dal punto di vista ambientale per crescere fino a 7/8 milioni di passeggeri nel lungo termine.

Comunque la si giri, SAVE e il Doge rischiano di vincere. Il Doge ha ridimensionato lo scalo facendolo diventare un aeroporto low cost e per giunta lo ha definitivamente contingentato in maniera che non possa ostacolare in futuro la crescita di Venezia. Il piano di sviluppo presentato da SAVE ad ENAC non è certo ambizioso e chiaramente sottodimensionato, non prevede uno sviluppo in linea con le aspettative e soprattutto il potenziale ricettivo del territorio del Garda. Il Progetto Romeo è la dimostrazione che a SAVE non interessa il futuro di Verona e del territorio. Essere aggressivi ed ambiziosi nelle previsioni di traffico avrebbe significato per SAVE prevedere investimenti importanti e quindi impegni di spesa, e le ragioni del ridimensionamento sono tutte qui.

Le speranze della città ed il territorio sono nelle mani del Sindaco, che preferisce lavorare sotto traccia ed in silenzio, ma che i risultati li porta a sempre a segno. Sbloccare la situazione diventa di fondamentale importanza se si vuole trovare sul mercato un investitore per sviluppare il potenziale della Catullo SpA, ma il potenziale ci deve pur essere …. altrimenti la Catullo non sarà di nessun interesse per gli investitori internazionali.

Specchio, specchio delle nostre brame…

 
 

2 COMMENTI

  1. Che l’ing. Buttini non era presente la dice tutta sull’interesse del comune nella vicenda aeroporto. Forse non ci stiamo rendendo di quello che ha combinato la gestione SAVE, la riduzione del 50% della capacità aeroportuale sulla base di numeri finti. Mi chiedo il perché di tutto questo e perché il territorio, i soci e gli imprenditori dell città non siano intervenuto !
    Brutta storia questa dell’aeroporto, mi pare che dobbiamo affidarci a dio che succeda qualcosa di positivo.
    Sam

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