Temporali in arrivo
Più il tempo passa e più si consolida la strategia di ridimensionamento.
Giugno ’18, a sei mesi dall’inizio della nostra inchiesta ciò che abbiamo scritto ed anticipato nei mesi passati si sta puntualmente verificando, nessun investimento di rilancio messo in campo. Anzi, con verosimile certezza possiamo già anticipare che la tariffa a Novembre sarà ridotta di nuovo per i mancati investimenti già remunerati in tariffa, approvati nel contratto di programma, e come accaduto in questi 4 anni mai realizzati!
Questo porta alla certezza del ridimensionamento degli scali di Verona e Brescia, nel senso che gli altri aeroporti limitrofi al territorio del Garda (Bologna, Treviso, Venezia e Bergamo) continuano a svilupparsi investendo in capacità aeroportuale, mentre il Catullo e Montichiari rimangono al palo.
Sono stati finalmente pubblicati i dati di traffico di Aprile da Assaeroporti e l’aeroporto di Verona fa registrare un +9.8% (urka che botto!) che a prima vista potrebbe far saltare di gioia, ma a leggere bene i dati emerge con tutto il suo impatto negativo la strategia di ridimensionamento messa in atto da SAVE in questi 4 anni. http://www.assaeroporti.com/statistiche/
La crescita ottenuta a Verona è dovuta esclusivamente alla componente domestica low cost, e c’è quasi il nulla in termini di crescita internazionale. I numeri sono impietosi: il traffico domestico è cresciuto del +30% con più di 21.000 passeggeri in più rispetto ad aprile 2017, mentre il traffico internazionale rimane fermo con un incremento di appena dello 0,2% che significa circa 324 passeggeri internazionali in più rispetto allo scorso anno (circa 11 passeggeri in più al giorno, un vero botto!).
Ben altri risultati i diretti concorrenti di Verona con Bergamo che cresce del 9.3%, e fa registrare un incremento di più di 75.000 passeggeri internazionali e 20.000 passeggeri domestici rispetto allo scorso aprile. Bologna, pur crescendo poco (1.7% mese sul mese di Aprile) ha sempre visto in termini assoluti un incremento di circa 6.000 passeggeri internazionali. Stesso discorso per Venezia (ahi Serenissima SAVE) e Treviso che hanno registrato incrementi, mese su mese rispetto allo scorso anno del 7.6% e 3.7%. Anche per Treviso e Venezia l’incremento del traffico internazionale è stato importante, con Venezia che fa registrare 55.000 passeggeri in più ad Aprile e Treviso quasi 8.000 passeggeri.
La tabella sotto mette in relazione lo scalo di Verona e Brescia con Venezia Treviso, Bologna e Bergamo.
Risulta molto chiaro ed evidente che a Verona il traffico internazionale, quello che sarebbe più congeniale al territorio, e fermo al palo. E dov’è il palo Presidenti Fracchia e Uomo di Sale?
Invece per quanto riguarda l’aeroporto di Brescia i numeri parlano da soli (in realtà piangono da soli): -38% Cargo con le merci Avio che hanno toccato un incredibile -93% nel mese di aprile (grande risultato per tutti gli investimenti di SAVE) ed i passeggeri che invece fanno segnare un +32% (e queta è tantissima roba! Cosa ne pensa Mister Day?) con appena 1.549 passeggeri nel mese di Aprile, quanto Bergamo fa in un ora!
La tabella che segue mette a confronto i dati cargo di aprile 2018 gestiti dagli aeroporti di Bergamo, Brescia, Bologna, Venezia, Treviso e Verona.
L’aeroporto di Brescia continua ad essere un fantasma, e Verona ha ormai preso la via del low cost domestico come vocazione, in linea con la strategia imposta da SAVE. Ci chiediamo se è questo ciò che vuole e serve al territorio?
A più di due mesi dall’approvazione del bilancio e con il repentino ingresso della Dama Bianca in C.d.A., scaduto il termine per pagare ENAV, ma un bel prestito bancario servirà alla bisogna, crediamo sia più che maturo il tempo per dare le risposte ai quesiti del Sindaco, e che l’Uomo di Sale si è ben guardato dall’ottenere prima dell’approvazione del bilancio (ottima mossa caro Salz Mann).
Nessuna risposta ci sarà, perché rispondere vuol dire ammettere che tutto quello che abbiamo scritto fino ad oggi è vero ed incontrovertibile.
Anche il Trentino, pardon la Provincia Autonoma di Trento, dovrà capire che l’abbraccio mortale del Doge, che pur di rimanere in vita la finanzia allegramente emettendo bond e ricomprandoseli, è un abbraccio che la trascinerà a fondo, anche politicamente.
Anche lì si sono svegliati dal letargo, vista la stagione, gli M5S e hanno iniziato a domandare. Nello specifico il consigliere provinciale Degasperi ha posto delle domande al suo presidente, e le risposte le lasciamo a voi.
https://www.facebook.com/dgsfpp/videos/2036879963230792/
Ora, quindi, sarà necessaria una regia che gestisca questa fase di transito, posto che i fondi sovrani di SAVE (Infravia e Deutsche Bank), ben sarebbero contenti di uscire da questa melma, pantano, o come vi vien in mente di chiamare questa grottesca situazione.
Non hanno interesse a vedersi invischiati in procedimenti penali, o istruttorie della Corte dei Conti, o di ANAC, magari offrendogli in restituzione l’investimento inziale del Doge, se ne andrebbero volentieri, tanto il Catullo e Montichiari erano uno 0 spaccato nel piano industriale di SAVE.
Magari, come facilmente sarà, aperta una gara internazionale ci sarà la fila per investire, posto che il piano industriale 2013-2022 è sempre attuale e realizabile.
Mano al portafogli chi può, e via verso l’infinito e oltre SAVE.
La semestrale sarà impietosa.
Rimaniamo fiduciosi che sia ancora possibile invertire la rotta, con chi ha gli attributi per giocarsi la partita.
Certo, ma Sboarina dov’e’???
Era tanto contento che la Sua giunta fosse dello stesso colore di quella veneziana ed invece si sta dimostrando esserne solo una debole ed incerta sfumatura di grigio.
Intanto il tempo passa e il traffico aeroportuale non si ricostruisce in un giorno….! Quanti danni finora all’intera economia del territorio? Chi riparerà?
Ma… scegliere un giornalista che sappia scrivere correttamente in italiano e che sia meno influenzato da Mediaset in quanto palesemente catastrofico, vi è difficile trovarlo?