Ok il prezzo è giusto!
Dal giornale cartaceo cittadino di oggi troviamo il primo articolo riferito al Catullo.
Leggiamo con grande interesse che anche il quotidiano di Confindustria si sia accorto dell’interesse del Fondo Australiano per il Catullo e Montichiari. È un fatto molto importante e dimostra che se si fosse andati in gara le cose sarebbero andate diversamente per la Catullo, con sviluppo ed investimenti di rilancio.
Il pezzo in questione, che sicuramente manca (volutamente?) di alcune informazioni, merita un’analisi che volentieri diamo noi.
Chi parla è Salz Man e tiene fermamente la posizione del Doge, indicando che lo stesso intenderebbe salire all’80% nella società di gestione e che a breve si apriranno i cantieri per la sistemazione dell’aerostazione.
1)- “il Catullo è tornato in salute, cresce e torna a far gola …”, niente di più inesatto, il Catullo avrebbe fatto gola anche nel 2014 quando è stato svenduto a SAVE, Verona citta ed il suo territorio sono tra le aree più produttive e visitate d’Europa e ci chiediamo come si fa a non riconoscere questo fatto. Poi si tocca il tasto che adesso il Catullo sia sano di nuovo, anche qui invitiamo a leggere meglio le carte, con la causa ENAV persa il bilancio 2018 sarà in perdita e urge un aumento di capitale che solo SAVE può fare. Situazione al limite dell’assurdo, in quanto con un aumento di capitale fatto solo da SAVE i soci pubblici vedrebbero “bruciata” la loro partecipazione e quindi il valore azionario in Catullo, e questo vi sembra normale? Per quanto riguarda il fatto che la Catullo sia tornata a crescere (limitatamente sullo scalo di Verona) è fin troppo generosa come affermazione. Diciamo che tutta Europa è tornata a crescere e soprattutto il Nord Italia con Verona fanalino di coda … non saranno i 2 anni consecutivi di crescita che possano far diventare lo scalo di Verona appetibile al mercato, lo è sempre stato, per posizione territoriale! Tra l’altro il Catullo deve ancora recuperare il traffico che già faceva nel 2007, ben 3.5 milioni di passeggeri!
2)- Salz Man che afferma, “Del resto nessuno ha intenzione di vendere…”, ricordiamo che l’Aerogest è stata messa in liquidazione e ricordiamo che la legge Madia non lascia scampo. Ma il nostro, molto impegnato su altri fronti, non avrà avuto sicuramente tempo di leggere, e noi aggiungiamo capire che i soci Aerogest devono mollare l’osso …. se poi le intenzioni del nostro furbissimo Salz Man siano quelle di spianare la strada a SAVE e al Doge, facendo fare l’aumento di capitale e perdere tutto, allora credo che questo giro ci saranno seri problemi all’orizzonte sia con la Procura, ma soprattutto con il Ministero che non si è ancora espresso sulle conclusioni di ANAC e Antitrust.
3)- in merito alla affermazione “Perché SAVE dovrebbe essere disposta a vendere …”, noi vogliamo ricordare che ANAC ed Antitrust hanno sentenziato l’illegittimità di quanto avvenuto, la Procura indaga per abuso d’ufficio e la Corte di Conti dovrà quantificare il danno erariale, non basta tutto questo per essere disposti a vendere?
Siamo veramente sorpresi che il quotidiano locale sia arrivato solamente adesso a scrivere dell’interesse del Fondo Australiano, noi lo abbiamo più volte menzionato, e poi il fondo frequenta Verona ormai da più di 4 mesi, e ci sembra difficile che una simile notizia sia sfuggita al giornale ammiraglio. Per Verona l’opportunità che si presenta è enorme, First State è un Fondo infrastrutturale con una forte propensione a essere investitore di lungo termine, proprio quello che serve alla Catullo, e mette sul piatto più di 500 milioni di euro volendo sviluppare a lunga scadenza, quindi non speculare come i padroni di SAVE. Questo darebbe alla Catullo (e a Montichiari) certezza e forza per lo sviluppo del territorio con un aeroporto all’altezza del territorio stesso, come reclamato anche da Air Dolomiti.
Abbiamo trovato il pezzo sul Fondo poco incisivo e non evidenzia la grande opportunità che potrebbe essere per la città. Vivere all’ombra di SAVE non si addice a Verona, noi meritiamo molto di più e non possiamo farli scappare solo perché Salz Man è già d’accordo nel fare l’ennesimo regalo al Doge, che in 4 anni di gestione non ha fatto un solo investimento.
Quello che Salz Man non dice è che SAVE non può salire all’80% perché il suo ingresso è sotto la lente d’ingrandimento del MIT, di ANAC, dell’Antitrust e della Procura, i patti para sociali sono lettera morta in virtù delle indagini in corso.
Cosa vuole comunicarci Salz Man? probabilmente che per arrivare a portare a casa la quota di SAVE il fondo deve passare da lui.
Possibile che le istituzioni si facciano governare da un imprenditore rampante?
Possibile che i 18 politici che siedono in parlamento restino muti e assistano al teatrino dei consociativisi, tolto qualche sporadico caso pentastellato?
Chiediamo al Dott. Salz Man delle precisazioni:
- ha incontrato il Fondo o parla per sentito dire?
- il progetto di sviluppo di SAVE, chiamato Romeo, a quanto porterà la capacità aeroportuale?
- i passaggi annui su Verona sono confermati a 80.000, o come vuole il Doge saranno ridotti a 44.000?
- si assume lui la responsabilità del fallimento dell’operazione SAVE?
- Si assume lui la responsabilità dell’annacquamento delle quote di Aerogest in caso di aumento di capitale della Catullo?
nel mentre sembrano non confermati i voli Ryanair su Madrid e Berlino per l’estate 2019
un’altro grande passo in avanti per il Catullo