Aeroporto Catullo – La marchetta trionfale degli “Aidi” All’Arena RiCorr(i)ere allo spettacolo

 
 

Abbiamo letto su qualche giornale e pagina web degli straordinari risultati di crescita (così dicono negli articoli) dello scalo di Verona, evitando naturalmente di parlare, per una questione di rispetto e dignità, di Brescia che rimane una vergogna nazionale per come viene gestito, per il mese di giugno e del primo semestre del 2018. Ci informano che per il mese di giugno lo scalo di Verona ha visto una crescita del 9.6% e noi diciamo ottimo, ma ci chiediamo anche: e gli altri scali del Nord? Purtroppo non sono stati pubblicati ancora da Assaeroporti i dati di giugno e quindi, visti i risultati di Verona, dobbiamo immaginare un altrettanto boom di traffico a Bologna, Bergamo, Treviso e Venezia. È un momento molto positivo per il trasporto aereo con crescita a due cifre in tutta Europa.

Gli articoli poi entrano nel dettaglio e ci dicono che sono transitati più di 385 mila passeggeri e che le rotte, che hanno contribuito di più, sono le solite rotte domestiche a conferma di quello che stiamo dicendo noi di Verona News. Importante notare come sempre questi articoli non contestualizzano mai i dati di traffico di Verona con quelli degli altri scali del Nord Italia. È come voler giocare una partita di calcio senza squadra avversaria e dichiarare di aver comunque vinto 3 a 0, ma con chi?

Verona News, nella sua inchiesta su quello che sta accadendo con l’ingresso di SAVE nel Catullo ha voluto analizzare innanzitutto i metodi non conformi (per essere educati) ormai accertati dall’ANAC, Antitrust e Procura usati dai soci Catullo per svendere il controllo della società di gestione, e quello che significa per il Territorio. Continuare a fare annunci come quelli che stiamo leggendo, e trattare i Veronesi come dei fessi, non in grado di capire che stare sotto l’egida di Venezia non ci sta portando a niente anzi si va verso il baratro, è da cotechini.

I dati di traffico lo sta certificando (così dicono): il traffico domestico low cost cresce in modo importante (+20% nel primo semestre), mentre l’internazionale stenta (+5%). Poi c’è da fare la distinzione tra i voli per le mete turistiche come Atene, Faro, Lamezia Terme, Creta e Pantelleria e molte altre destinazioni estive che sono quasi tutto traffico locale in partenza con, invece, i voli internazionali veri, quelli che portano turisti e quindi presenze sul territorio, a terra.

Su questo punto la strategia del Catullo ha fallito e l’aeroporto così come è gestito (da SAVE) non porta niente al territorio, come invece accade con Bologna, Bergamo, Treviso e Venezia. Il Presidente Fracchia non potrà certo convincerci che destinazioni come Faro, Lamezia, Creta, Pantelleria e Cipro possano portare vantaggi come turisti che entrino in città, e magari godersi gli spettacoli in Arena?

Ma la propaganda continua, annunciare traffico record rispetto a chi è che non arriva non serve a nulla e la Catullo continua ad affondare consolidandosi in quella area di aeroportini di 3 fascia.

Questa settimana abbiamo scritto come la Catullo gestisse 2.5 milioni di passeggeri quasi 20 anni fa e se tutto va bene arriveremo a 3.4 per fine 2018. Nell’anno 2000 la quota di mercato aeroportuale per il Nord Italia della Catullo era del 6%, con Bologna al 8%, Bergamo al 3%, Treviso 0.6% e Venezia al 10%. A fine 2017 la situazione ci vede con una quota di mercato che si è completamente ribaltata rispetto ai diretti concorrenti con Verona che è scesa al 4%, mentre Bergamo è salita al16%, Bologna 11% e Venezia al 14%. Ora c’è da chiedersi: dobbiamo essere contenti o preoccupati?

Se andiamo a vedere la quota di mercato aeroportuale del Nord Italia del 2014 di Verona, prima che entrasse SAVE, Catullo aveva il 5.3%. In pratica nei 4 anni di gestione SAVE, Catullo ha perso 1.3% di quota di mercato aeroportuale del Nord Italia.

Sono queste le considerazioni che vorremmo leggere, ma nessun quotidiano locale o giornale web lo scrive se non solo annunci trionfalistici fatti per nascondere il declino a tutti i livelio del sistema del Garda. Osiamo ancora a chiamarlo sistema, anche se Brescia è a tutti gli effetti clinicamente morto.

Chissà che CR7 non atteri al Catullo e porti un po’ di reclame gratuita!

 
 

4 COMMENTI

  1. quello che mi colpisce più del comunicato è la sparata sul fatto che le nuove rotte abbiano impattato la crescita del traffico da gennaio a questa parte, quando la quasi totalità delle stesse hanno avuto inizio tra maggio e giugno. Le stesse rotte, SE verranno riconfermate per il 2019, inizieranno comunque nello stesso periodo perché altamente stagionali, quindi non costruttive per lo sviluppo del traffico su base annuale. Ah dimenticavo tutte le rotte citate sono operate 1/2 volte la settimana.

  2. Condivido tutto!
    Sono noiosi con queste stronbazzate di traffico record. Sabato scorso sono stato in aeroporto ed era pieno, faceva caldo (air condizionata che non funzionava bene) e file ovunque.
    L’eatate è il momento clue per il traffico, o cresci nell’alta stagione o rimani al palo. Mi domando e chiudo a Verona News come sarà possibile crescere se il terminal, piccolo, vecchio e brutto continua a rimanere quello ? Ormai sono più di 4 anni che c’è SAVE e di investimenti neanche l’ombra. Che guaio per noi e per Verona ….

    • in inverno è deserto tranne il sabato, margine di crescita ce n’è, ma Save non investe su collegamenti annuali con frequenze stabili giornaliere

  3. Cosi tanto per ricordarlo… sul sito web di SAVE hanno pubblicato il Bando per i: “Servizi di ingegneria per la Direzione dei Lavori ed il coordinamento della sicurezza relativi ai lavori di ampliamento terminal TL2 presso l’aeroporto di Venezia”… per un valore di parcella a base di Gara di 11.209.659,29 euro. E poi ricordo che oggi sull’Arena e sul Corriere di Verona di oggi hanno pubblicato un altro avviso di Gara d’Appalto, per i lavori di ampliamento dell’Aeroporto di Venezia per un importo dei lavori pari a 280.726.o29,20 euro.

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