La notte delle stelle cadenti
Questi giorni di agosto ci hanno consegnato due notizie di interesse anche territoriale, che meritano approfondimento.
La prima riguarda la Ryanair che è ormai messa alle corde dai piloti e personale viaggiante. Vogliono il riconoscimento dei loro diritti e l’equiparazione retributiva che gli spetta, cose che sembrano ovvie, ma sui quali la brava Ryanair l’ha sempre fatta franca non solo in Italia ma in tutta Europa.
Lo sciopero indetto per venerdì 10 Agosto dai sindacati dei piloti di cinque paesi Ue (Belgio, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia) ha fatto saltare 400 voli, con danni diretti su decine di migliaia di clienti della compagnia aerea, stimati in quasi 60 mila.
Le motivazioni sembrano essere legate al mancato rialzo degli stipendi e della revisione delle condizioni di lavoro.
Va comunque evidenziato come sia dagli anni 2000 che Ryanair fa quello che vuole pagando stipendi da fame al personale, e soprattutto facendoli lavorare a turni massacranti e infischiandosene delle direttive nazionali dei paesi in cui opera, trovando rifugio nel fatto che, essendo loro sotto l’egida di Dublino dove tasse e contributi previdenziali erano tra le più basse d’Europa, siano immuni alle normative nazionali degli altri paesi UE.
Ora con la ribellione lo scenario sembra volgere al brutto per il vettore Irlandese.
L’altra notizia riguarda la Compagnia VOLOTEA, vettore spagnolo che opera soprattutto su Venezia e Verona. È ormai qualche anno che i passeggeri Italiani, e soprattutto quelli del nord est, subiscono un livello di trattamento che rasenta livelli di servizio da terzo mondo. Il picco estivo risulta sempre fatale a VOLOTEA con ritardi e cancellazioni che l’hanno resa molto impopolare (soprattutto a Verona). Oggi è intervenuta ENAC, con un ritardo biblico, a difesa dei passeggeri bistrattati. L’ENAC non è mai stata molto presente e solerte negli interventi tempestivi a difesa dei passeggeri, ma finalmente si è mossa.
Queste due notizie sono direttamente connesse al nostro territorio e sono interconnesse con il nostro ben amato aeroporto di Verona in cui, guarda caso, sia VOLOTEA che Ryanair rappresentano i vettori sui cui il socio di riferimento (SAVE n.d.r.) ha deciso di puntare per lo sviluppo dell’aeroporto. Non solo aeroporto Low Cost, ma con vettori che hanno futuri incerti.
VOLOTEA è noto a tutti che non abbia basi solide, non fa parte di nessuna alleanza e fa il battitore libero in un settore molto selettivo e competitivo.
Mentre quello che succede alla Ryanair era nell’aria, vettore che nel caso dell’Italia ha fatto molto male all’Alitalia non solo perché efficiente, ma soprattutto perché godeva dei privilegi che impedivano agli altri vettori di competere.
Nel caso del Catullo, Ryanair ha prima messo in ginocchio Meridiana portandola a chiudere la base di Verona, e poi ha lasciato Catullo in braghe di tela a causa di un contratto di marketing che è stato ritenuto “aiuto di stato” dalla Commissione Europea.
Eventi che hanno fatto si che oggi il Catullo sia allo sbando, senza futuro, e con un azionista di riferimento (SAVE n.d.r.) che addirittura ha puntato tutto su questi due vettori.
A questo punto con tutta la “sfiga” che ci è capitata, sarebbe il caso di appellarci al nostro patrono San Zeno affinché ci liberi da SAVE e porti un po’ di buona sorte.
Mi dispiace intervenire per correggere per l’ennesima volta quanto riportato (a mio avviso) con troppa leggerezza dall’autore dell’articolo ma la cosa mi tocca di persona. Infatti in merito all’affermazione “(Ryanair) ha lasciato Catullo in braghe di tela a causa di un contratto di marketing che è stato ritenuto “aiuto di stato” dalla Commissione Europea” segnalo che non esiste alcuna sentenza a supporto di tale (ipotetico) provvedimento tanto che la stessa Catullo Spa non ha potuto sostenere tale tesi in alcuna sede giudiziaria. Non solo, ma da fonti di stampa Veronese (l’Arena del 4 novembre 2015) risulta che tale caso sia stato addirittura archiviato. Al proposito richiedo cortesemente, previa verifica approfondita da parte dell’autore, la pubblicazione di una rettifica. Grazie
Rispondo al Dr. Soppani che non smette di sorprenderci. L’articolo mi è piaciuto molto e ci da uno scenario non certo roseo. Al Dr. Soppani dico di guardare il bilancio 2011 con ben 26 milioni di perdite, solo questo dovrebbe farlo stare zitto. Una vergogna che Verona News continua a dargli spazio. Dai 140 dipendenti mandati a casa, impegni di spesa per fare parcheggi nell’aria adiacente all’aeroporto agli ulivi costati 84 mila euro. Ma quando smetto di tormentarci con le sue stupidaggini ?
Alvise
Scrivo per lamentarmi dei continui commenti lasciati dall’Ing. Soppani. Ho una mia cara amica che ha perso il lavoro all’aeroporto per colpa della gestione Soppani. Tutti quelli che hanno lavorato all’aeroporto sanno quello che combinava Soppani e credo che Verona News debba censurare i suoi commenti. Tutti sanno chi è e continuare a dargli spazio significa solo volerlo sdoganare di nuovo come esperto….
Laura
Con quale arroganza l’Ing. Soppani chiede una rettifica. Verona News è stata fantastica a farci capire la verità sulla Catullo, compreso le stupidaggini fatte dal Soppani, ma ora basta dare spazio a chi non dovrebbe parlare e stare zitto.
Furio