Fermateli prima che sia troppo tardi ….
È ormai chiaro come la pandemia abbia cambiato molte delle abitudini delle persone e soprattutto abbia imposto un drammatico rallentamento a tutta la macchina del trasporto aereo con Vettori cosiddetti di bandiera (Lufthansa, Air France, British ecc…) che sono stati costretti a mettere a terra moltissimi dei loro velivoli, con una ricaduta diretta sul settore aeroportuale che ha fatto registrare un traffico passeggeri vicino allo zero in tutto il mondo.
Eurocontrol, comunque, ci rassicura che tutto tornerà alla normalità nei prossimi 3/4 anni, grazie alle campagne vaccinali che andranno sempre più a regime, varianti permettendo.
Ma se la gente è stata relegata in casa o nelle sue vicinanze, a far il pieno in questo infausto periodo di pandemia è stato il settore dell’eCommerce.
Dati alla mano, si può vedere come sia esploso durante il lock-down, la consegna a domicilio si sia impennata e discapito del commercio tradizionale che è rimasto bloccato o fuori portata. Tra marzo e aprile 2020 il settore dell’eCommerce ha registrato un incremento importante che, rispetto allo stesso periodo del 2019, si è assestato sul +119% di media, anche se taluni settori specifici più in crescita hanno anche superato il +215%. In questo contesto, il gigante dell’eCommerce Amazon ha registrato un incremento del +38% sulle sue transazioni. Può sembrare un numero trascurabile o non impressionante, ma considerati i volumi su cui lavora questo colosso nel settore è senz’altro un ottimo traguardo.
Veniamo al punto. Il nostro tanto bistrattato Aeroporto di Brescia Montichiari, piccola fiammiferaia degli aeroporti italiani, in questo scenario di repentina crescita del settore eCommerce ha finalmente trovato una sua collocazione e il suo momento di gloria.
Nel 2020, mentre il settore merci in Italia faceva segnare un deludente -24%, anche a causa della mancata disponibilità di stive di aeromobili passeggeri per il trasporto del cargo, lo scalo Monteclarense, grazie al prodotto “tutto merce” cresceva del 27,4% con quasi 40 mila tonnellate. Nel 2021 sta dimostrando lo stesso trend di crescita e speriamo anche di più.
Allora tutto risolto per Montichiari?
Assolutamente no! Ma sicuramente siamo di fronte ad una svolta strategica per lo scalo che ora può essere sviluppato adeguatamente per crescere in questo specifico settore e che, abbinato ad un adeguato sviluppo anche del traffico passeggeri, porterà l’aeroporto di Montichiari ad essere un aeroporto (finalmente) con una redditività positiva dopo 22 anni e dire la sua nell’ambito degli aeroporti del nord Italia con un ruolo strategico ben definito.
Non va dimenticato, nell’,analisi in questo contesto, lo scenario per il medio-lungo termine con gli scali regionali limitrofi di Bergamo e Milano Linate che difficilmente potranno soddisfare la domanda di traffico passeggeri, rendendo ancor più strategica lo sviluppo bilanciato merci/passeggeri dello scalo di Brescia Montichiari in termini economici ed occupazionali a vantaggio del nord Italia.
Se tutto questo ben di Dio fosse riposto nelle mani di un investitore con adeguata liquidità, e con una visione di lungo termine probabilmente avremmo tracciata una via di successo, ma purtroppo siamo (e speriamo ancora per poco) nelle mani di SAVE che, oltre a non avere alcuna visione strategica per i nostri due scali, non ha assolutamente capacità finanziaria per sviluppare adeguatamente e nei tempi corretti lo scalo di Montichiari, sfruttando questo momento “magico”, cosa che d’altronde sta accadendo, mutatis mutandis, anche per lo scalo di Verona. Importante ricordare che prima dell’ingresso di SAVE ancora nel 2013 Montichiari era in procinto di stringere un accordo con DHL per implementare il traffico e sviluppare l’aeroporto. L’ingresso di SAVE nella compagine della Catullo SpA era stato pensato soprattutto per sviluppare e rilanciare l’aeroporto di Montichiari con appropriati investimenti viste le ingenti perdite annuali che registrava da qualche decennio, ma i fatti ci indicano che SAVE non ha portato neanche un volo, un vettore che si possa ricordare, un charter … insomma un bel niente, e DHL ha un posto a Venezia.
Per far fronte a questa importante crescita dell’eCommerce, il nostro partner strategico (senza fondi) ha in mente, incredibile solo raccontarlo, di rinunciare a gran parte del terminal passeggeri, già piccolo di per sé, e trasformarlo in magazzino per arronzare una struttura coperta dove far fronte alla crescita del business dei corrieri espresso.
Ci domandiamo se sia possibile fare una cosa del genere e dove sia la Politica locale? Sia di Verona che Brescia. Vista la crescita esponenziale del settore eCommerce non sarebbe meglio sviluppare ulteriori magazzini, con viabilità e servizi adeguati, e non adattare ciò che c’è, considerando l’amplio spazio a disposizione? Siamo veramente sorpresi, non tanto di SAVE che continua a fare quello che gli pare a discapito del nostro territorio, ma dei soci pubblici che non sanno che pesce prendere o come contrastare il “pescecane”.
La scorsa settimana è venuta in visita la Commissione Territoriale della Regione Lombardia (vedi link) per vedere le operazioni serali di Poste Italiane che gestiscono per conto di Amazon le attività di eCommerce, come anche DHL che ha sviluppato una mini base su Montichiari, che continua a crescere in volumi e per prendere atto del cambio di destinazione dell’aerostazione.
Vorremmo ricordare ai nostri soci pubblici che rinunciare alla componente passeggeri è come rinunciare all’acqua sorgiva: tanto c’è l’acqua salata del mare in abbondanza. Tecnicamente non esistono aeroporti che gestiscano solamente traffico merci ( uno è lo scalo di Rickenbacker negli Usa che movimenta però più di 2.5 milioni di tonnellate, e ha un traffico passeggeri, seppur residuale ….) e ci domandiamo allora quale sia la strategia di sviluppo che ha in mente SAVE per Montichiari?
Anche lo scalo di Lipsia, (base DHL) che nel 2019 movimentava più di 1.5 milioni di tonnellate di merci, movimenta anche più di 2 milioni di passeggeri, bilanciando il proprio business, servendo convenientemente il proprio territorio.
E’ molto chiaro che SAVE ha poche idee e peraltro molto confuse. Una cosa è tuttavia chiara non ha i necessari fondi da investire negli aeroporti del Garda. I proclami disattesi sui grandi investimenti nel piano di sviluppo di Montichiari (articoli già presenti nell’inchiesta che ricordano e riportano articoli del 2015) hanno fatto perdere agli aeroporti del Garda 6 anni, mentre tutti gli altri scali del Nord Italia oltre ad essere cresciuti di più, hanno sviluppato l‘infrastruttura aeroportuale, merci e passeggeri.
Tutto ciò è molto penoso: un film già visto a Verona dove si vuole far passare lo sviluppo costituito dal cosiddetto progetto Romeo (ristrutturazione di appena 45 milioni di euro del vecchio esistente terminal) come l’investimento finale del rilancio del nuovo millennio.
Ma ormai tutto il territorio ha capito quello che sta succedendo con gli investimenti che da anni sta proponendo e promettendo SAVE, con il progetto Romeo a Verona e il progetto di riduzione dell’attuale terminal passeggeri a Brescia, nel tentativo di gestire un terminal concepito per i passeggeri in qualche modo per la crescita dei corrieri espresso
Così il sistema aeroportuale del Garda sarà definitivamente ….castrato (con la menomazione di entrambi gli scali), con buona pace dei nostri politici locali!
Tanto di chi sono gli attributi asportati?
La Banda suona per …
Gerardo Grote