Cosa sta succedendo alla Catullo?
È la domanda che ci fanno ormai da settimane in redazione, ma per essere sinceri la vera domanda che i Veronesi devono farsi è: “che cosa sta succedendo a Verona?” Città ormai in declino da decenni con una gestione amministrativa che passa dalla padella (Tosi) alla brace (Sboarina). Mala-gestione, Commissariamenti, scandali, arresti, la città è ferma da decenni come è fermo la situazione aeroporto.
La città è in mano a gruppi consociativi che a braccetto con la politica locale la fanno da padrone.
La situazione aeroporto è emblematica di quello succede in città; ceduto il 40% per un tozzo di pane, ci sono voluti quasi 5 anni per capire lo sbaglio, almeno lo credavamo. Ma la forza del consociativismo cittadino riesce dove niente e nessuno può, da un CdA Catullo dello scorso 19 dicembre che decide (finalmente) di rompere il sodalizio con la SAVE di Venezia – gestore e controllore della Catullo in questi ultimi 5 anni – le forze consociative (presenti ovunque in città) si riorganizzano e stanno mettendo in dubbio la tanta sospirata rottura con i Veneziani.
Qualche settimana fa tuonava il neo Presidente della Provincia di Trento, Dr. Fugatti, che avanzava forti dubbi sull’utilità di far parte della compagine societaria Veronese e con la gestione SAVE della stessa. Detto, fatto e il buon Fugatti torna sui suoi passi e non preclude continuare con la SAVE, possibile un cambio di rotta così repentino? Ma sì, la longa manus consociativa non si ferma di fronte a niente e nessuno.
Anche il Sindaco Sboarina, che per i Veronesi rappresentava il cambiamento con il movimento “Battiti per Verona” a sostegno, in meno di due anni è quasi irriconoscibile, allineato con quell’andazzo che ha contraddistinto la città per anni e che fa sentir male molti in città.
Le capacità di manovra di queste forze consociative non hanno limiti e si espandono soprattutto in quelle città dove la protesta e l’opposizione non esistono, proprio come Verona. Controllano gli organi di stampa e occupano tutti i posti di rilievo nelle varie società controllate e organizzazioni para-pubbliche come Confcommercio, Camera di Commercio, Confindustria, Fondazione Arena, e le controllate del Comune e Provincia.
Niente male, a Verona ci si lamenta di tutto, ma rimane sempre un azione circoscritta e fine a se stessa. L’aeroporto fa pena, ci hanno fregati con la vendita a SAVE, non hanno investito un tubo in questi anni nonostante continuino a fare annunci di apertura di cantieri prossimi, tutti si lamentano a Verona, ma nessuno fa un niente per protestare o tentare di cambiare le cose.
Il Presidente Arena da quando è entrata la SAVE (grazie soprattutto a lui e Riello), giustifica tutto con il fatto che la società era in uno stato fallimentare. L’ironia della sorte lo riportano i maggiori quotidiani della città, senza che nessuno dei giornalisti che scrivono abbia controllato i bilanci che dicono tutt’altro.
Il Presidente Riello che spesso in passato ci ha dato lezioni di economia aziendale, spiegandoci la strategia di sviluppo che avrebbe utilizzato la SAVE per rilanciare la Catullo, ormai non parla più ed i giornali sorvolano sul passato.
A Verona sono veramente in pochi a voler ancora Riello alla Camera di Commercio ed Arena alla Presidenza della Catullo, ma nessuno muove un dito per fare qualcosa. Le sentenze di ANAC, Antitrust e Corte dei Conti avrebbe fatto saltare per aria chiunque in quei posti, ma loro no e ci chiediamo perché.
Ripetiamo la domanda:
Cosa sta succedendo alla Catullo?
Succede che a continuare ad essere passivi e ad accettare tutto senza protestare, nominando personaggi come Arena, Riello e tanti altri, il danno per la città si amplifica, con l’aeroporto (e non solo) costantemente in picchiata…