Aeroporto Catullo – Il paradosso del mentitore

 
 

E’ possibile ordinare di disobbedire all’ordine che si sta impartendo?

Ormai neanche i pareri di ANAC, Corte dei Conti ed Antitrust bastano per fermare la deriva dei soci pubblici…

Non finiscono mai di sorprenderci i soci pubblici della Catullo, dopo avere portato la società di gestione sull’orlo del fallimento, svendendo il 40% attraverso un operazione definita non conforme ed illecita dall’ANAC, Corte dei Conti ed Antitrust, adesso decidono un aumento di capitale a supporto per portare avanti una strategia del ridimensionamento del sistema aeroportuale del Garda e consegnare il controllo alla SAVE.

L’assemblea dei soci di Aerogest ha deciso, non si sa bene negli interessi di chi, di aderire all’aumento di capitale proposto dal C.d.A. Catullo. È interessante notare come la Provincia e il Comune di Verona non parteciperanno all’aumento di capitale preferendo la diluizione della propria partecipazione piuttosto che andare in gara e monetizzare.

Il Sindaco ritiene non strategica la partecipazione, opinione che desta preoccupazione, e ripone fiducia nel nulla di fatto da SAVE in questi 4 anni. Della Provincia di Verona – invece – non si è ben capito chi abbia deciso, visto che ci sono le elezioni e fra qualche settimana ci sarà un nuovo presidente e un nuovo consiglio provinciale.

La Camera di Commercio, insieme alla Provincia di Trento, hanno le idee chiare, Catullo è strategica per loro, non importa che la legge Madia dica altro, o in ogni caso indichi strade differenti per la partecipazione nelle società pubbliche.

Lascia comunque perplessi la decisione di aderire all’aumento di capitale e consentire – con ogni probabilità – a SAVE di avere il controllo azionario della Catullo, anche se aveva già di fatto il controllo di tutto il resto.

Sotto questo aspetto dobbiamo evidenziare come il Sindaco di Verona con la sua “exit strategy” abbia aperto la strada al completo controllo di SAVE.

Da fonti stampa trentina apprendiamo che l’aumento di capitale sarà di 20 milioni, e sarà sottoscritto al 50% dai soci pubblici e al 50% da SAVE, anche se il Trentino si è reso disponibile a comprare anche l’inoptato che, nel caso dei soci pubblici, sarà per la rinuncia del Comune e Provincia di Verona e molto probabilmente dei piccoli comuni e della Provincia di Bolzano, così una quota parte del inoptato andrà alla SAVE che salirà in maggioranza, rigorosamente senza gara e con un costo complessivo di circa 40 milioni di euro considerando anche i 24 milioni del primo aumento di capitale. Niente male per 2 concessioni quarantennali.

Ricordiamo che finora non abbiamo parlato di Montichiari, a cui dedicheremo un altro capitolo.

Ma possiamo parlare di danno erariale?

Certamente si, comprare la Catullo a colpi di aumento di capitale ne ha certamente abbattuto il valore, ed i soci, con in testa il Comune e Provincia, vedranno volatilizzati circa 10 milioni di euro, tanto paga pantalone…

Desta una certa sorpresa il grande interesse della Provincia del Trentino che vuole investire e considera la partecipazione strategica, ma poco importa che l’impatto che la Catullo sta avendo sul territorio (soprattutto Trentino) sia molto magro.

Il Trentino è completamente assente nella gestione operativa della Catullo e a quanto pare si accontenta di poco, visti i risultati.

Da fonti Trentine non hanno battuto ciglio per il fatto che nella prossima stagione invernale le destinazioni siano dimezzate, ed i movimenti siano calati del 40%. Anche la prossima stagione estiva non promette affatto bene, e poco importa che tutta la crescita in questi 2 anni sia stata solo low cost domestico, Marchi è un amico e la sua Finint è di casa in Trentino.

È molto triste vedere la Catullo finire così, con i soci che non hanno neanche preso in considerazione la manifestazione d’Interesse del Fondo Australiano, ed hanno scelto per tutti noi un destino che prevede solo il ridimensionamento.

Ma il Ministro Toninelli dove sta, Roma a parte?

Socrate dice: ”Platone dice il falso” – Platone dice: ”Socrate dice il vero”

 
 

2 COMMENTI

  1. Toninelli si è perso nel tunnel del Brennero, Businarolo Bla Bla Bla, ma Cariverona??????
    E poi, Dal Moro?
    E i canguri? La società aeroporto, non è forse una SpA? Come tutte le SpA, non è scalabile? E se è scalabile, cosa aspetta il canguro a saltare? Perché non è uscito allo scoperto, con trasparenza? Mah, domande senza risposta e magari senza una corretta cognizione giuridica. Gli aerogestiti e Save vanno avanti come i Caterpillar senza che nessuno, dico nessuno apra quantomeno la bocca. Mi ha impressionato il silenzio di tutti prima dell’assemblea. Parlare dopo è patetico e offensivo per la gente. Evidentemente i contribuenti non vanno nemmeno considerati. Insisto: ci deve essere una Regia occulta in tutta questa vicenda, che solo i consociati conoscono. Già, i consociati: sono a tutti i livelli, come le metastasi di un cancro che si è impossessato della società civile della nostra città ma anche, per altri interessi, di Brescia e di Trento. Chi vivrà, vedrà.

  2. Il delitto perfetto. Ma il delitto non paga. Paghiamo noi.
    Vergogna a tutti quelli che a Verona contano un po’. Ma probabilmente contano solo a casa loro.
    Nessuno si espone, nessuno parla, nessuno si informa.
    Una città che vivacchia grazie all’Arena e al Garda (per farla semplice), e si specchia nel suo immobilismo.
    E l’Aeroporto è il simbolo della mediocrità dei nostri “opinion leader”, che male si accoppia con la nostra splendida e incredibile città.
    Fatevi un giro su Google Maps, e guardatevi qualche aeroporto in giro per l’Europa. Città con una frazione dei nostri abitanti hanno dei gioielli di aeroporto.
    Segno di lungimiranza, intelligenza e programmazione.
    Si pensa solo ad uno Stadio Nuovo, all’Ikea e altri investimenti che non danno valore aggiunto alla città, ma solo a chi li realizza o li possiede.
    Qui non si programma nulla. Si sopravvive.
    Gli articoli di Nicola stanno smuovendo qualcosa, ma rianimano solo la parte più sensibile della popolazione. La parte più grande dell’iceberg è sotto acqua, non si muove, non vede e non si esprime.

    Nicola, non ti fermare.

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