Aeroporto Catullo – I Tre Caballeros

 
 

Note di ugole stonate

C’erano una volta tre amichetti, Fracchia, Salz Man e Mister Day.
Per “meriti” acquisiti si ritrovarono sodali in gestione di un bene della collettività, sventuratamente consegnato ad un privato che voleva distruggerlo.

I tre, sempre insieme nelle decisioni, abbandonati dal possidente, si reinventarono una professione per non essere sbeffeggiati e cadere nell’oblio.

Fu così che, imbracciate le chitarre messicane, schiarita la voce, iniziarono a cantare a squarciagola melodie improbabili circa il destino del bene della collettività che insieme avevano consegnato al possidente malvagio.

Fracchia si recò a Roma, la Città Eterna, e cercò di far sentire la propria voce al Controllore dei Contratti, ma il controllore che già si era espresso sulla marachella, non lo volle ascoltare, le voci stridule e poco intonate non erano gradevoli.

Al ritorno, riunitisi, dissero che il concerto era stato un successone, ma in realtà, pur non essendoci recensioni ufficiali, nulla era cambiato con il concerto, per altro senza pubblico.

La direttrice di un teatro cittadino, interessata più dal contenuto che dalla melodia, volle sentir cantare i Tre Caballeros e li convocò presso di sé.

Quest’interesse si tramuterà in uno spettacolo con i tre protagonisti, il coro e tutti i musicisti e sotto la direzione artistica della Brava Direttrice che aggiusterà loro la voce per sentire, finalmente, la vera melodia delle canzoni dell’Opera “Come ti distruggo un Aeroporto e aiuto gli amici”.

Zan zan!

 
 

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