Aeroporto Catullo – Facciamo una riflessione

 
 

Specchio, specchio delle mie brame…

In quest’ultima settimana sono usciti numerosi articoli sulla stampa sulla situazione Catullo. C’è stato anche un dibattito televisivo che ha visto il nostro Sindaco essere molto chiaro sul ruolo dell’aeroporto nello sviluppo che lui ha in mente per la città. Come sempre, però, le tante notizie sono quasi sempre presentate senza contraddittorio e nel segno del “tutto bello tutto bene”, che invece nasconde problemi seri che purtroppo la stampa locale non vuole affrontare allineandosi con quei poteri forte di stampo chiaramente consociativo che regnano da decenni nella nostra bene amata Verona.

Partiamo dall’intervista di Fracchia, che fa numerose affermazioni sul traffico e giustamente fa leva sul nuovo volo della Rossiya per Mosca. Noi siamo molto contenti e condividiamo l’importanza per il territorio del turismo Russo sempre ben accetto. Purtroppo dobbiamo ricordare al Presidente Fracchia che, a fronte di un volo internazionale extra UE, continua il trend di crescita esponenziale del traffico low cost domestico che porta poco niente al territorio. Abbiamo evidenziato,come Verona News, come nel mese di Aprile il traffico sia cresciuto solamente nella componente domestica, con appena 324 passeggeri in più nella componente internazionale, nonostante il fatto che il mese di Aprile ha beneficiato del ponte pasquale e quello del 25 Aprile.

Poi se andiamo a raffrontarci con gli aeroporti limitrofi al territorio, la partita la perdiamo miseramente in tutti i sensi con Bologna, Venezia, Treviso e Bergamo che crescono molto di più soprattutto nella componente internazionale. E quindi c’è veramente poco da stare allegri, il settore cresce in modo esponenziale in Europa ed in tutto il mondo con livelli di crescita da record. Voler continuare a dire, caro Presidente Fracchia, che la Catullo cresce più della media nazionale è sbagliato. Per sua informazione l’Italia cresce quasi la metà del resto d’Europa e questo è un problema che si chiama ALITALIA, e quindi attenzione alle affermazioni. Catullo si deve raffrontare con gli altri aeroporti del Nord Italia ed in questo caso rimane purtroppo fanalino di coda.

In merito ai Hub collegati, come evidenziato e riportato sui vari giornali, solo Roma è collegato in modo strutturato con gli arrivi intercontinentali che consentono un buon collegamento di proseguimento per Verona. Il nuovo volo per Mosca in maniera assoluta NO. Questo business non funziona così, per essere collegati ad un Hub servono almeno 3/5 voli giornalieri. Verona lo era in precedenza con Parigi, Monaco e Francoforte ora lo è solamente con Roma.

Per quanto riguarda la componente internazionale del traffico di Verona, è vero che il 65% oggi è internazionale, ma è altrettanto vero che nel 2014 la componente internazionale era del 71%. Sembra quasi una coincidenza, ma con dell’ingresso di SAVE in Catullo la componente internazionale è ferma al palo perdendo il 6% in termini di passeggeri, mentre il traffico domestico low cost e’ cresciuto di quasi il 6%, guarda un po’ che coincidenza.

Abbiamo anche notato, Presidente Fracchia, come Lei continui a dare per nuovi voli una serie di destinazioni balneari che da sempre sono servite da Verona durante la stagione estiva. Voli, per altro, che portano poco al territorio in termini di arrivi turistici, siamo tutti più che convinti che non possiamo aspettaci turisti che vengano per vedere gli spettacoli dell’Arena di Verona da Myconos, Lampedusa o Cipro, non crede?

Cosa dire poi dire sulle destinazioni servite da Verona, adesso sono diventate 90 ed in precedenza con un manifesto pubblicato qualche mese fa su una intera pagina di un giornale locale erano 120, possibile che Verona sia diventata un Hub come Roma o Milano in termini di destinazioni? Crede veramente che noi veronesi siamo così stupidi da credere nelle cose che racconta?

Quello che però continuiamo a notare è che Lei eviti sempre di parlare di Brescia. Aeroporto che, come tutti sanno, brucia più di 6 milioni di euro di cassa all’anno, e che ad oggi, con quello che costa allo Stato per gli enti presenti (Dogana, Finanza, Polizia, Vigili del Fuoco e Carabinieri), dovrebbe essere chiuso e la concessione tolta per mancanza di capacità nel gestirlo e soprattutto di sviluppare il suo potenziale. Anche qui ricordiamo gli annunci dei voli per Hong Kong (via Baku) della Silkway che ormai sono un ricordo sbiadito. Ma ci chiediamo, e con noi molti a Verona, non era proprio il rilancio dell’aeroporto di Brescia la vera ragione d’ingresso di SAVE? È proprio qui che SAVE ha mostrato tutta la sua incapacità di gestione e mancanza di organizzazione e di fondi. Un vero fallimento, l’aeroporto di Verona era già in attivo nel 2013 se si tolgono le perdite strutturali di Brescia, e quindi nessun miracolo come vuole far credere a tutti, ma solo un gran fallimento.

In un dibattito televisivo di questa settimana, ci è piaciuto molto il Sindaco Sboarina che ha capito la situazione aeroporto meglio di molti altri in città, e spinge per trovare soluzioni. Molto meno condivisibile quello che diceva il collega Maurizio Battista nella trasmissione che giustificava, arrampicandosi sugli specchi, il nulla di SAVE con la necessità della messa in sicurezza dei conti. Caro collega, la Catullo era stata messa in sicurezza dai soci pubblici con denaro pubblico con l’aumento di capitale di 14 milioni del 2012, la liquidazione della Avio Handling, e la chiusura della Catullo Park, e non certo da SAVE. La SAVE doveva rilanciare la Catullo e fare investimenti, invece ha tagliato tutto e ridimensionato la Catullo in funzione del piano industriale di Venezia, che deve raddoppiare il traffico per far tornare i conti. I soci pubblici hanno fatto uno sforzo enorme mettendo in cassa integrazione più di 140 persone per poi mandali in mobilità, e come sempre a pagare sono i più deboli.

I bilanci, se letti bene, indicano che la società ha usufruito di poste anticipate per 4 milioni ed accantonamenti per 6 milioni per far tornare i conti negli anni di gestione SAVE, ma questo caro collega Battista Lei non lo dice mai. Se poi andiamo a veder bene i numeri, tanto in sicurezza i conti non lo erano, visto che per i soldi dovuti ad ENAV (e non accantonati come era indicato anche dal collegio sindacale), servirà un nuovo aumento di capitale (non si sa chi lo farà) entro l’anno per riportare la società in sicurezza di nuovo.

Il problema vero è la mancanza d’investimenti ed aver imposto una strategia di ridimensionamento in favore di Venezia, e poi le perdite di Brescia hanno fatto il resto. Stiamo per entrare nel quinto anno di SAVE e ancora nulla è stato fatto, ma ci rendiamo conto o è tutta fuffa?

Il Presidente Mister Day, sempre molto positivo verso SAVE, dichiara in una intervista che “se come dice il Presidente Arena (come si fa a credergli!) partono i lavori nei primi mesi del 2019 siamo sulla strada giusta”. Noi siamo molto scettici che possano partire dei lavori, e se fossero per realizzare il famoso progetto Romeo, allora siamo veramente messi male e si conferma come ci sia un accordo tra poteri forti per “uccidere” Verona.

Il progetto Romeo potrà garantire appena 4 milioni per passeggeri di capacità aeroportuale, e guarda caso coincide con la riduzione della capacità recettiva per l’aeroporto di Verona per il periodo di medio lungo termine con i movimenti dimezzati da 80 mila a 44 mila. Un ottimo lavoro fatto dalla commissione ambiente aeroportuale sotto la regia di SAVE. Questo fatto rappresenta un danno enorme per Verona ed il suo territorio, ma quello che dispiace e che nessun rappresentate dei soci pubblici nel CdA Catullo si sia opposto o quanto meno adoperato per difendere quello che tutti si aspettano dalla Catullo per il medio lungo termine. Crediamo che, per esempio, gli albergatori, soprattutto quelli del Trentino, non abbiano capito l’impatto di quella nefasta decisione.

Caro Presidente Mister Day è sempre sicuro che abbiamo imboccato la strada giusta? La Procura indaga per abuso d’ufficio, per la partita ENAV ci troviamo di fronte a false comunicazioni sociali, lo sviluppo proposto vede Verona contingentata a 4-4,5 milioni di passeggeri come limite di sviluppo, possibile che questo Lei non lo veda?

Noi rimaniamo fiduciosi che presto le cose cambieranno e la Procura e la Corte dei Conti faranno la loro parte per ristabilire le cose in modo che si potrà iniziare un nuovo percorso, questa volta negli interessi di Verona e del suo territorio e non dei soliti noti…

Chi è il più pirla del reame?

 
 

2 COMMENTI

  1. Continuo a non comprendere i motivi per cui, i cosiddetti “poteri forti” della città, vogliano consapevolmente affossare il Catullo. Sarebbe una indagine interessante, non credete? Tuttavia, l’autolesionismo veronese è storia antica.

  2. ti do ragione su tutto come sempre.
    ahimè devo però spezzare una lancia in favore catullo sulla questione voli, Francoforte quest’anno è al picco massimo di collegamenti con 4 al giorno (mai visti prima) e coprono più che bene tutte le destinazioni LH, Monaco li integra più che bene con 3. Personalmente quest’anno ho volato solo via MUC o FRA (non c’è altra scelta)

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