Qualcuno non la racconta giusta
Ci eravamo lasciati con una sospensione del tempo, il tic tac azionato dall’ANAC, con AGCM e Corte dei Conti, sembrava aver messo sulla strada anche la Procura Veronese, che in tutta fretta, nell’aprile scorso, aveva rimesso in carreggiata un procedimento penale destinato all’oblio, aprendo in pompa magna l’indagine per abuso d’ufficio.
Ricapitolando ciò che le Autorità Nazionali avevano scritto, e ciò che aveva deciso la Corte dei Conti, sembrava che l’operazione d’ingresso di SAVE nel Catullo non fosse legittima.
Per prima l’AGCM nel luglio di 2 anni fa, a precisa domanda aveva risposto dicendo, e soprattutto scrivendo che per cedere partecipazioni pubbliche, anche di minoranza, ed in ogni caso in cui si perda il controllo da parte del pubblico, non è necessaria, ma è obbligatoria la gara ad evidenza internazionale.
Nel marzo dello scorso anno, il dott. Cantone, titolare supremo dell’ANTICORRUZIONE, aveva deliberato che quanto accaduto a Verona era contrario alla legge, e che per ristabilirla erano necessari l’intervento del Ministero, della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, oltre che una sorta di tutela con controllo semestrale del Presidente del Catullo
La Corte dei Conti aveva bacchettato il Comune di Villafranca, e il Sindaco allora in carica, per aver distorto il senso delle cose, avendo fatto passare il concetto che la Corte medesima avesse “autorizzato” la cessione del 2% dal Comune a SAVE, miccia di tutta la deflagrazione organica piovutaci addosso da 5 anni in qua.
In tutto ciò cosa sta accadendo nella Procura di Verona?
Sembrerebbe, condizionale d’obbligo, ma crediamo di non sbagliare, che il fascicolo aperto con grande risalto dalla Dott.ssa Barbaglio, Procuratrice Capo, sia finito in un vicolo cieco, ovvero che la fine dell’indagine, con la notifica degli avvisi di garanzia, abbia in realtà avuto un destino differente, poco consono alla legalità, ma molto ai porti delle nebbie, con una possibile archiviazione di tutta la faccenda.
Orpo, proprio ora che la compagine societaria si appresta ad approvare un bilancio con un -7,5 milioni di saldo?
Diventa difficile insegnare ai figli la legalità, l’onestà e il rispetto delle leggi.
Speriamo che sia tutto solo un brutto film, e che accese le luci in sala si possa trovare la retta via.
In ogni caso Vi invitiamo a partecipare all’incontro pubblico del 5 luglio prossimo alle 18.30 alla sala Lucchi, Piazzale Olimpia, incontro a cui parteciperanno Il Presidente Arena, il Dott. Riello, l’On.le Businarolo, il Presidente dell’ONLIT Balotta, il Consigliere Comunale Capogruppo di FdI Ferrari, Thema ovviamente il Catullo, l’attuale situazione e gli scenari futuri.
Il male oscuro di Verona che nessun saprà guarire. “….. Piangiamo dunque, consapevoli che siamo figli degeneri dei nostri padri e padri sfranti dei nostri figli……ma i nostri figli, cosa porteranno nei loro sogni e nelle loro aspirazioni se non il ricordo di una Giustizia tradita e sacrificata sugli altari del potere? Cosa porteranno nei loro cuori se non le frustrazioni per i tradimenti subiti dei loro ideali di Società? Quale speranza abbiamo saputo costruire per loro noi, generazione di mezzo, incapace di coerenza e dunque immeritevole di stima?
Noi, società dell’oggi, piatta, paludosa, sedicente e autocelebrativa da cui talvolta appare qualche timida luce che aspira alla verità e che fa intravvedere un bagliore di speranza in fondo al tunnel…..”
Ci vediamo il 5 luglio, e speriamo che nel confronto ci sia il giusto contraddittorio.